Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 3 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Le ragioni di questa forma di trattazione si trovano in quei fatti stessi, che segnano il passaggio dal medio evo all'età moderna: — nel campo politico,l'aggrandirsi degli Stati, il loro costituirsi in forma assoluta accentratrice e l'estendersi di colonie politiche in altri continenti; — nel dominio strettamente economico,l'allargarsi del commercio internazionale, l'affluire dei metalli preziosi, l'elevarsi dei prezzi e quindi l'inasprirsi delle usure e la miseria delle classi inferiori; — nel rapporto finanziario,le spese sempre maggiori degli Stati, specialmente per gli eserciti permanenti e per le guerre più poderose e prolungate: — fatti, i quali fanno grandeggiare il fenomeno economico, in un ambito largo e più uniforme, attraendo su di esse l'attenzione delle menti e spingendole ad una trattazione speciale autonoma.

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In queste, veggasi come torna facile il disgregamento dell'unità politica appena manchi la violenza accentratrice; quali spese per ricollegare le distantissime membra d'immensa contrada con ferrovie, che poi rimangono passive per scarso movimento; quanto incerta e perigliosa la difesa del paese agli estremi confini di esso, senza basi di operazione in centri demografici intermedi. Sono questi i duri esperimenti fatti dalla Russia contemporanea, coi suoi disordini finanziari cominciati colle ferrovie (dal 1860), colla guerra disastrosa in Manciuria (del 1904-5) e colla cancrenosa trasformazione di quella colossale autocrazia (dal 1906). E di ricambio questi sono (per qualche rispetto) gli ammaestramenti offerti dalle recenti fortune del Giappone, raccolto nelle sue isole fitte di popolazione (48 milioni di abitanti, 116 per kmq.).

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. — Similmente in Egitto, ove le dinastie dei faraoni si innalzano e si perpetuano sul dorso di remotissime e poderose classi sacerdotali guerriere e burocratiche, le quali sostentano la massima potenza accentratrice che conosca la storia. — L'organizzazione giuridica (di diritto consuetudinario) delle classi in India con genesi storica, che va da 1400 a 500 anni a. Cr. (dopo la conquista aria sopra la razza negra) perviene anzi, sotto l'azione penetrante religioso-ieratica, al regime di casta.E questo regime col triplice carattere, di specificazione in gruppi distinti di popolazione per funzioni pubbliche e professioni private, del divieto dei matrimoni fra i vari gruppi, e di ereditarietà delle rispettive condizioni sociali e civili, — si insinua dappertutto, dalle caste dei sacerdoti e dei guerrieri scendendo con ramificazioni minute fino alla base del popolo (esclusi i sudra), e si protrae attraverso i secoli modificandosi di continuo ma perpetuandosi nella sostanza, sicché anche oggi ogni località conta più decine di caste, e Madras oltre 300 (censi. ingl. 1872). Ma tale complesso sistema cristallografico di caste, se ivi difficulta l'unità del grande Stato, sicché una volta l'India ebbe un impero, rimanendo del resto divisa in più Stati e regoli («rajah») come oggi sotto l'alta dominazione inglese, esso compose pure quel poderoso organismo giuridico-sociale di classi, da cui non si staccò mai lo Stato. E del resto somiglianti organizzazioni di classi superiori politiche (se non interamente chiuse in caste), facenti capo per lo più ad un monarca accentratore, incontransi fra assiri, medi, persiani, negli imperi antichi del Messico e del Perù, e fino ad ieri nel Giappone.

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