Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accentratore

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 6 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Tutte invocano la ricomposizione (senza offesa della eguaglianza personale e libertà civile) della società in classi giuridicamente costituite,come organo intermedio fra la individualità e lo Stato, per impedire così il dissolvimento atomistico o l'assorbimento accentratore politico dell'essere e della vita collettiva.

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In oriente e nell'Egitto, dove per favori di suolo e clima si moltiplicano rapidamente le popolazione, e si rende quindi più necessaria la potente forza unificatrice della sovranità politica,e questa per anticipata cultura intellettuale e morale si trova sorretta da poderose classi sacerdotali e di pubblici ufficiali, anticipano e grandeggiano le monarchie dinastiche e le costituzioni gentilizie di classe, interrompendo la genesi intermedia che dal villaggio va allo Stato accentratore. Dove invece per la dispersione di piccoli gruppi demografici,come fra gli arii migranti all'occidente, non si sente bisogno di un grande potere centrale, né si adergono in esse classi di alta cultura etico-giuridica, che rafforzino l'autorità dall'alto, lo Stato svolgesi dal basso attraverso forme intermedie, che sono una evoluzione dei primi nuclei delle gentes e delle tribù. Il duplice procedimento si delinea nettamente come due leggi sociologiche di civiltà.

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Lo stato accentratore. ‒ Antichità orientale e classica. – 1. Il saggio tipico di un grande Stato unitario è offerto dalla Cina, ove un imperatore, figlio del cielo, si aderge ab immemorabili al di sopra di una moltitudine di minuscole comunità familiari e di villaggio; ed ivi l'atrofia degli organi sociali sembra completa. — Similmente in Egitto, ove le dinastie dei faraoni si innalzano e si perpetuano sul dorso di remotissime e poderose classi sacerdotali guerriere e burocratiche, le quali sostentano la massima potenza accentratrice che conosca la storia. — L'organizzazione giuridica (di diritto consuetudinario) delle classi in India con genesi storica, che va da 1400 a 500 anni a. Cr. (dopo la conquista aria sopra la razza negra) perviene anzi, sotto l'azione penetrante religioso-ieratica, al regime di casta.E questo regime col triplice carattere, di specificazione in gruppi distinti di popolazione per funzioni pubbliche e professioni private, del divieto dei matrimoni fra i vari gruppi, e di ereditarietà delle rispettive condizioni sociali e civili, — si insinua dappertutto, dalle caste dei sacerdoti e dei guerrieri scendendo con ramificazioni minute fino alla base del popolo (esclusi i sudra), e si protrae attraverso i secoli modificandosi di continuo ma perpetuandosi nella sostanza, sicché anche oggi ogni località conta più decine di caste, e Madras oltre 300 (censi. ingl. 1872). Ma tale complesso sistema cristallografico di caste, se ivi difficulta l'unità del grande Stato, sicché una volta l'India ebbe un impero, rimanendo del resto divisa in più Stati e regoli («rajah») come oggi sotto l'alta dominazione inglese, esso compose pure quel poderoso organismo giuridico-sociale di classi, da cui non si staccò mai lo Stato. E del resto somiglianti organizzazioni di classi superiori politiche (se non interamente chiuse in caste), facenti capo per lo più ad un monarca accentratore, incontransi fra assiri, medi, persiani, negli imperi antichi del Messico e del Perù, e fino ad ieri nel Giappone.

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Tale trasformazione, che attinge la sua maturità fra Alessandro Severo e Diocleziano, aveva riprodotto per autorità dall'alto, lo Stato accentratore dell'oriente. (Mommsen, Schmoller).

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Le antiche assemblee nazionali d'ora in poi menomate e combattute (in Inghilterra da Enrico VII alla rivoluzione gloriosa,1688) e talora del tutto sospese (gli Stati generali in Francia dal 1614), fecero luogo all'assolutismo accentratore, trionfante con Luigi XIV («l'état c'est moi»).

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V) ma col loro individualismo ne disgregano e stritolano la corpulenta compagine; gradualmente, per impotenza e inanizione, l'autorità di Roma imperiale si spoglia di ogni suo potere accentratore e al suo posto si sostituiscono prima regni barbarici informi, federativi e deboli (fino al sec. VIII), e più tardi dopo il dissolvimento dell'impero carolingio (dal sec. X) le sovranità feudali spezzate, graduate e decentrate in tutta Europa; e parallelamente cresce e si propaga il bisogno di individui e popoli di ricorrere e soggettarsi all'unica forza tutrice essenzialmente morale della Chiesa, la quale nelle diocesi, nei monasteri, sui territori ecclesiastici, ne assume la tutela, il raggruppamento e la unificazione. Fatti storici coordinati, che condussero definitivamente a questo, che è uno dei maggiori risultati sociologici che annoveri la storia, — la ricostituzione ab ovo di un ordine civile, il quale ricomincia la sua genesi embriologica dell'individuo dalla vita interiore e poi s'alza ed amplia sino alla vita sociale multiforme, vivace e universale del tempo delle crociate e dei Comuni (secoli XI-XV); — mentre fra questo prorompere di energie personali e sociali, i governi e i loro congegni politici si dimostrano e mantengono incerti, mobili, relativamente esigui. L'artificioso, pletorico Stato pagano era sparito; e di ricambio la costituzione organica della società (in largo senso) era assicurata. Nuove tendenze politiche (o piuttosto rinascenza delle antiche) nei sec. XV e xvi, e più recenti esigenze sociali maturarono la più robusta formazione dello Stato moderno del sec. xix-xx; — ma esso, salvo l'apostasia completa dalle tradizioni cristiane di civiltà o l'avvento passeggero del socialismo al potere, poggerà sempre sopra l'autonomia dell'individuo e della società.

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