All'uopo gli accenni fatti in questa relazione sulla competenza della regione e della provincia, danno il chiaro quadro delle attività, che sono e debbono essere funzioni locali, e non più funzioni di stato. Su questa questione occorre anzitutto avere un criterio negativo, non mettere barriere troppo rigide, né elencazione di oggetti troppo dettagliata; la vita è dinamismo, lo sviluppo delle attività collettive segue o precede lo stimolo dei bisogni; un servizio sorto localmente può divenire di ragione generale, e altro creduto generale può localizzarsi. Così si creano i contatti e le specificazioni e si determina la vita. Per questo la commissione reale suddetta accettò la tesi dei comunalisti di togliere la barriera di spese obbligatorie e facoltative, e invece distinguere i servizi in necessari e complementari, lasciando la facoltà di giudizio di tale classifica, comune per comune e provincia per provincia, ai singoli consigli. Sarà per esempio necessaria la spesa per la lotta contro la pellagra o la malaria là ove ancora vi sono queste malattie, e sarà complementare in altri posti ove non vi è che qualche caso sporadico.
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