Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Concentrazione per il partito o per l'amministrazione cittadina? La rappresentanza proporzionale degli interessi - appello al buon senso

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Alcide de Gasperi 2 occorrenze

Forse cogli ultimi avanzi della Lega democratica, oppure con coloro che li attaccarono, coi loro critici ed avversari che ora, dopo averli combattuti aspramente, siedono accanto o marciano a braccetto contro di noi? Ce la prenderemo forse col dr. Bertolini, capo di quella Lega democratica che secondo la frase dell’Alto Adige, non molti anni fa fece prender cappello alla moderateria trentina, oppure al conte Manci, rappresentante della stessa moderateria, che, andatosene allora, ritorna oggi e fa la concentrazione contro di noi? Ce la prenderemo forse coi radico-socialisti, coi socialistoidi come li abbiamo chiamati a suo tempo nel periodo del loro fiore, che all’inizio dell’era democratica nel 1904 s’auguravano dalle colonne del Popolo che: a Trento invece di guglie di chiese e di campanili si vedessero fumaioli e camini di fabbriche, che poi, assieme coi rossi, inaugurarono la rude campagna anticlericale, promettendo di purgare le vie di Trento dai nomi dei santi, o ce la prenderemo invece con quelli altri che allora stavano fuori e con un programma contrario si unirono coi cattolici combattendo con loro nelle elezioni del 1907? Con chi dobbiamo discutere, con chi dobbiamo lottare? L’oratore rileva altre contraddizioni di principio fra i candidati della concentrazione e continua: Forse queste persone però sono in tali contraddizioni fra loro, e su d’un campo lontano dalle discussioni che nascevano in Municipio, lontano dalla amministrazione cittadina, forse hanno un programma chiaro, stabilito, coerente con tutta la loro condotta in quanto riguarda l’amministrazione; e basterebbe?

E accanto al conte Manci, alla sua destra, ci sono gli altri, i quali viceversa a quei tempi rispondevano con sussiego che alla finanziazione e a pagare i debiti ci penserebbero loro. E adesso loro, cioè i radicali ci hanno pensato, ci hanno provveduto o viceversa il conte Manci e la sua ala non nutrono più le vecchie preoccupazioni per la finanziazione della centrale sul Sarca? Con chi dobbiamo discutere: con quelli che vollero e fecero i debiti o con quelli che non li volevano, se adesso sono tutti d’accordo e vengono insieme a battaglia contro di noi? (Forti applausi). Vedete che anche su questo campo la classifica non è possibile. Da una parte vedo Vittorio Zippel che, quale presidente della commissione del bilancio, nell’ultimo consiglio comunale propone l’aumento delle addizionali e l’introduzione del locativo per importo complessivo di 135.000 corone, aumento, che, dopo un maturo esame di due mesi, si era trovato assolutamente necessario malgrado le opposizioni della minoranza, e dall’altra vedo nella lista quali candidati persone che protestavano altamente nei caffè, fuori del Municipio, che quelle imposte erano troppe e che la minoranza aveva ragione. Con chi discuteremo, nella campagna, con quelli che le volevano o con quelli che non le volevano? Dobbiamo credere a quelli che vanno in Municipio per riproporle o a quelli che dicevano di non volerle e forse non le vorranno ancora? Ci sono nella lista di quelli che inaugurarono l’era democratica dicendo che si possono e si debbono investire danari in industrie, che non si deve badare ad economie grette e piccine e d’altra parte vi ricompaiono persone le quali furono proclamate i maestri dell’economia e della grettezza. Con qual sistema avremo da fare? C’è dentro ancora certa gente la quale due anni fa accusava i moderati del primo corpo di tradire il partito nazionale liberale e di esser rimasti solo per energia nell’associazione nazionale liberale. Viceversa poi ve ne sono altri i quali approvavano questo contegno. Ma la seguente contraddizione è ancora più caratteristica.

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