Il grande giornalismo è in mano dei nostri più accaniti avversari; nella stampa loro, ch’è la più diffusa e la più influente, vengono dettate le leggi della vera cultura, e chi non s’inchina a loro non è ammesso né come scienziato né per uomo colto. Questa stampa, trascina l’opinione pubblica, la gran folla che legge e non riflette, verso la distruzione e la rovina dei campi ubertosi, fecondati dalla civiltà cristiana, questo giornalismo sopprime la notizia che porterebbe onore e gloria ai nostri principi, ai nostri uomini e, cribro fatale, fa passare le calunnie, le menzogne contro la verità di Cristo, della Chiesa, nelle menti dell’impressionabile volgo del secolo XX.