Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da un Papa all'altro

404569
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1905
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 30-55.
  • Politica
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Salito al trono Leone XIII, si pensò che le cose dovessero mutare; ma il nuovo papa, se aveva rappresentato l'opposizione ai metodi di governo antonelliani, quanto al contenuto ed alle aspirazioni della politica precedente la sua elevazione al trono, si trovò poi come preso da uno stato di cose dai quale non si poteva escire che inaugurando una politica radicalmente nuova: l'accettazione del fatto compiuto, quando questo era troppo recente perché gli fosse venuta dagli anni stessi e dal suo consolidarsi una tale apparenza di forza da giustificare un rilassamento nella protesta che gli si elevava contro, avrebbe avuto si vaste e radicali ripercussioni in tutta la politica vaticana chi, come Leone XIII, in quella politica era cresciuto e dei mezzi e delle risorse consuete e tradizionali di essa aveva si alta opinione, non si sentì di affrontare il nuovo: del resto la riserva o la protesta, se offrivano poca speranza di successo, erano ancora così piene di dignità e così utili all'istituto politico della diplomazia pontificia e all'internazionalità del papato, che Leone XIII potè sino all'ultimo rimanere fedele, se non fiduciosamente, almeno decorosamente, alla politica alla quale aveva legato oramai tutta la sua attività pontificale. Nei riguardi dell'Italia, caratteristica di quella politica era ancora il considerare il potere politico papale, non come l'indice e il fatto di un periodo storico che si andava chiudendo, ma come necessario al governo della Chiesa e divinamente dato per questo; il giudicare la situazione fatta al pontificato romano come «intollerabile»; il supporre quindi, in coloro che l'avevano creata e la mantenevano, un'animo ostile, un proposito fieramente avverso alla Chiesa ed alla religione stessa; e quindi anche il divider la propria causa da quella della rivoluzione e dei nemici della Chiesa, invitando i cattolici fedeli a staccarsi da quella ed unirsi a questa, attendendo e pregando. Tuttavia anche in questa politica radicale e militante, che supponeva e che perciò stesso tendeva a provocare uno stato d'animo avverso e persecutore nello Stato, maggiore era l'apparenza che la sostanza della lotta, dal punto di vista del conflitto vero e reale di interessi, di correnti e di parti nella vita pubblica. Come i cattolici i quali militarono per la restaurazione del potere pontificio furono sempre pochi, e si chiusero in forme di lotta accademiche, o quasi, così dall'altra parte, coloro che additavano nel clericalismo il nemico e volevano anche essi {{38}}la lotta ad oltranza e lo sterminio, furono sempre né molti né molto ascoltati.

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