La religione cattolica si era quasi, permettetemi la parola, stereotipata in certe formule apprese a memoria, in certe consuetudini religiose; si era, negli istituti esteriori ed, anche, negli usi della società del settecento, così fariseizzata, per un processo di esteriorizza zione superstiziosa e di esposizione accademica, che la veste esterna concreta dell'intimo senso religioso nascondeva e come soffocava questo senso medesimo, agli occhi dell'osservatore, anche là dove esso fosse ancora vivo. Vedi, Le Battaglie d'oggi, 2.° vol., (Società Nazionale di Cultura) dove è largamente esposto questo processo di evoluzione regressiva della vita cattolica ne' popoli latini.
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Così, mentre gliuni facevano consistere la religione nelle formule e nei dettagli del rito, gli altri credevano, combattendo questo esteriorismo ipocrita e la superficialità pedante e accademica che lo accompagnava, di combattere il cattolicismo, anzi esso stesso il sentimento religioso. Si aggiunse poi che, mentre il pensiero e il costume religioso di molti dei nostri erano così impacciati, questi non seppero prendere una parte larga e viva alle preoccupazioni ed agitazioni nazionali prima, sociali poi, che tennero gli animi nella seconda metà del secolo scorso: e così, di nuovo, la lentezza e pigrizia di molti cattolici trasse la religione ad essere in odio a molti.
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