Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accadde

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 6 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Così anche accadde dell'economia, che è scienza positiva relativamente moderna.

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Accadde così che in luogo della secolare indifferenza od opposizione fra le vicende rispettive della agricoltura, della manifattura e del commercio, oggi si riconosce come lo sviluppo di tutte le industrie sia indispensabile al progresso dell'economia generale. E così i limiti dell'azione dello Stato si allargano sempre più, fino ai provvedimenti internazionali per la stessa agricoltura, che è pur cotonato legata a singoli territori.

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Così accadde nei lunghi secoli dell'agonia dell'impero romano, che rimase diradato, prima che dalla miseria e dalle invasioni, dall'egoismo antibiologico, sorretto dalle teorie di un epicureismo disperato. Ritorna oggi pure, col pessimismo di Schopenhauer, Hartmann, Nietzsche, l'odio alla vita che avvalora in Germania, Inghilterra e altrove la teoria pratica dei due figli e non più. Ma il sociologo addita in ciò i sintomi di un periodo di dissolvimento, palesi oggi in Francia; ma pur sempre ripugnanti allo spirito di espansione e progresso dell'odierna civiltà.

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. — Con fiotti successivi migratori, popoli più freschi e vigorosi sopravvengono a ritemprare la fibra di quelli antiquati e morituri; ciò che accadde delle razze germaniche rispetto a quelle corrotte latine. — E se correnti etniche, provenienti per diretta via da que' primi focolari di cultura e di ricchezza, si pongono a contatto di genti più arretrate e povere, esse ne affrettano il progresso civile ed economico. Così fu dei greci ancor rozzi e guerrieri ai tempi omerici, dopo la conquista della Colchide (del vello d'oro) e della Troade; e si ripete per gli italiani nell'età comunale per il secolare urto ed intreccio cogli arabi e saraceni, venuti dalle sedi asiatiche di Boccara, di Bagdad, di Damasco, i quali, dalla Siria alla Sicilia, alla Spagna, dominarono il circummediterraneo più che coll'armi, colla raffinata cultura. Senza gli architetti moreschi non sarebbe stata così originale l'arte di Amalfi, di Pisa e di Palermo, né senza la filosofia di Averroè (Ibn Rushd, sec. XII) così poderosa la scolastica nel combatterla, né senza la scienza matematica e naturale di Avicenna (Ibn Sina, sec. XIV) e i traffici degli arabi, non così ricche la merceologia e la tecnica dei mercanti e artigiani d'Italia dopo le crociate.

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L'adozione e l'uso di mezzi e processi tecnici, storicamente non presenta una origine ed uno sviluppo uniforme fra gli uomini, giusta il preconcetto di uno stato primitivo selvaggio; sì da potersi designare, come si fece, l'età della pietra, del rame, del bronzo, del ferro, ovvero quella della alimentazione vegetale, lattea, carnea, quasi altrettante epoche storiche successive della tecnica e della economia umana. Dopo tanti dibattiti fra i cultori della preistoria, l'economista riscontra soltanto che la tecnica stessa primitiva segue le esigenze della ragione, la quale sotto lo stimolo dei molteplici bisogni riflette ed inventa (preziosa virtù dell'invenzione, propria dell'uomo soltanto) metodi e mezzi sempre più adatti ad appagare i bisogni stessi, ma però con varietà e successioni storiche differenti,a seconda delle condizioni territoriali, p. e. la presenza di praterie, del bosco, del suolo minerario, di certi animali; ovvero di quelle demografico-sociali, p. e. di popolazioni rade o dense, nomadi o sedentarie, guerriere o pacifiche. Ciò che rimane costante nella storia è solamente la tendenza razionale all'utile, la quale svolgesi (fra quelle svariatissime occasioni dell'ambiente) in proporzione delle osservazioni ed esperienze del singolo e di quelle accumulate delle generazioni, — determinando così per millenni una tecnica empirica e tradizionale («routine»); — la quale poi, in condizioni eccezionali o di maturità, viene e ad essere illuminata e guidata da rigorose e complete giustificazioni teoretiche (di dottrine fisico-matematiche), assumendo qualità e pregio di tecnica scientifica,ciò che accadde soltanto nel secolo XIX. È la prima distinzione storica, che va qui fermata.

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Ma guai, viceversa, se la coscienza religiosa ed etica si fiacca fino all'indifferentismo scettico: allora i sentimenti cupidi dell'interesse materiale per rivincita si acuiscono fino alla prepotenza; e allora il mondo del lavoro geme sotto la tirannia dell'utilitarismo, come accadde lungo il secolo xix in Europa ed America.

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