Oggi alcuni, che a quel principio credono di essere giunti per altra via, ne falsano poi subito lo spirito, proclamando la conquista dell'amore per mezzo dell'odio e abolite nel nome di quel principio la famiglia e la patria. Ed è vana menzogna: perché il precetto di amare, e sinceramente, e praticamente, l'ultimo degli abitanti la Polinesia o l'Africa centrale come noi stessi, è, di sua natura, tale che non scioglie ma rinsalda tutti i vincoli di amore che esso trova tessuti ed annodati nella vita umana; e quanti sono strumenti di fraternità e di solidarietà d'anime, foggiati dalla storia e dall'opera umana, esso accoglie come sussidiai preziosi, trasformandone in meglio lo spirito e dirigendone lo sforzo ad un più universale risultato di amore. Ogni solidarietà d'uomini che, varcando i confini della giusta difesa, miri alla conquista e alla lotta, ogni chauvinisme ed imperialismo è condannato dal cristianesimo, non per quel che dice e chiede di solidarietà, ma perché esclude da sé e rinnega altri uomini ed altri gruppi sociali; l'egoismo, la cupidigia, la violenza non cessano pel cristianesimo di essere ciò che sono, se trasferite da un individuo ad una nazione. Fate che questo egoismo di gruppo cessi, e il più intenso amore di famiglia e di patria non avrà più nulla che non sia sano e fecondo di bene, degno dei fedeli di Cristo.
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