Da un lato, questa pratica causa discriminazioni perché viola diritti fondamentali, quali il diritto all'integrità fisica, alla salute e alla non discriminazione in base al genere/all'etnia/alla cultura, ed è in conflitto con la nozione di autonomia personale quale concepita in molte "società occidentali", dall'altro la legge italiana sulle mutilazioni genitali femminili discrimina le persone che la perpetuano. L'articolo intende far luce sulle narrative dell'escissione. Si propone di produrre un'analisi che aiuti a trovare risposte alla stessa, che possano efficacemente ridurre le discriminazioni causate sia da questa norma consuetudinaria, sia dalla legge statale. Esso attinge quindi dai contributi socio-antropologici sull'escissione, in particolare dalle prospettive degli africanisti.