Come nella grave crisi di circa un trentennio fa, si deve al coraggio con cui fu affrontato il rischio dell'emigrazione operaia, e alle abitudini di risparmio fino al sacrificio dei nostri contadini, il fattore principale. di superamento; così oggi saranno le masse lavoratrici, sotto l'assillo di questa più vasta crisi, a ristorare col loro sacrificio le sorti economiche del nostro paese. A un patto, però: che possa ambientarsi il lavoro produttivo in uno stadio di sicurezza e di tranquillità; che l'emigrazione non sia sfollamento di masse che si spostano, nuovi iloti di altri popoli o servi della gleba, nelle tormentose oscillazioni del mercato mondiale della mano d'opera; che si sviluppi la nuova forza organica e si trasformi il vecchio regime economico in condizioni per cui il lavoro trovi la sua piena ragione di attività e di vita.
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E se l'andarsene é così difficile, ciò avviene solo per le male abitudini della brigata; dalla quale chi scampa tanto più ragione ha quindi di chiamarsi fortunato, anche se acquistò il diritto al loro odio, per tutta la vita.
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