Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

Risultati per: abitudini

Numero di risultati: 11 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

La stampa quotidiana e la cultura generale

402105
Averri, Paolo 11 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
  • Politica
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

Per quello che riguarda la scienza nel significato più stretto della parola, la scienza alta, solida, provata, le acquisizioni nuove della paziente indagine sperimentale o filosofica, la creazione di attitudini e di abitudini scientifiche nuove e via dicendo, l'ufficio della stampa può parere molto ristretto e modesto.

Pagina 15

Così il procedimento mentale del giornalista è un regresso vero dinanzi a quello dello studioso; regresso che negli scrittori o nei lettori i quali abusano del giornalismo produce sovente delle abitudini viziose di superficialità e di sconnessione logica, e che forse a lungo andare potrebbe dar luogo a dei difetti anche più gravi nella storia del sapere umano.

Pagina 16

Nulla ci rappresenta meglio i caratteri di questa civiltà colta, democratica, nervosa, irrequieta della coscienza de' suoi difetti e del desiderio di ripararvi, insaziabile di cose nuove e di continue ascensioni sociali, che il giornalismo, il quale vi si è propagato rapidamente e la pervade e la rimescola tutta e ne rispecchia le abitudini e i desideri e la nutre del suo pasto quotidiano, divenendo come il sangue che alimenta e rinnuova la vita e la cultura intellettuale e morale.

Pagina 2

In tutto il resto della compagine sociale la rassegna quotidiana della vita dei ricchi e delle sempre nuove soddisfazioni che la civiltà va inventando per essi acuisce il desiderio del denaro e con esso lo scontento, l'irrequietezza, e toglie invece la serenità del lavoro, la saldezza delle abitudini e delle tradizioni sociali. Così è una gara affannata a chi possa più facilmente mutare di luogo e salire più alto: le campagne e i villaggi vengono in odio, i figli delle classi più umili frequentano i licei e le università e chiederanno domani impieghi allo Stato o la vendetta livellatrice alle nuove teorie socialistiche.

Pagina 26

Oltre a questo, distinguono un giornale il carattere individuale dei precipui collaboratori che si riflette in esso, una certa levatura letteraria e scientifica, i criteri di compilazione, la ripartizione e la scelta degli argomenti, la carta persino e la stampa, tutto quel complesso assegnabile, insomma, di norme fisse e di abitudini al quale gli uomini lo riconoscono e secondo il quale lo giudicano.

Pagina 34

Questi giornali rappresentano, è vero, a loro modo, gli interessi della stabilità del potere civile, la reazione contro l'impulso continuo innovatore dei partiti d'opposizione; ma questo loro programma non s'ispira già a un concetto sereno di dovere e a saldi principi d'ordine sociale; né procede da quel complesso di tendenze e di abitudini sociali che, nella vita pubblica d'un popolo sano, son sempre la base delle tendenze di conservazione e di autorità. Esso si ispira invece alle comodità d'una protezione corrompitrice, appoggia indistintamente le sane opinioni conserva trici e le ingordigie parassitarie di classi anormali, abbassa la tutela della conservazione sociale sino ai limiti di difesa a oltranza di pochi, uomini e di poche fazioni; e rappresenta quindi il male “reazione„ come altri, nel campo opposto, rappresentano il male “rivoluzione”.

Pagina 49

Conviene inoltre notare come in tal caso la diversità di vedute che si va formando fra i militanti per una medesima causa introduce fra questi dei dissensi pericolosi ed offre facile modo a chiunque abbia interessi o abitudini o gusti particolari da difendere di nascondersi dietro le pieghe d'un programma troppo vago ed incerto e d'insinuare, non veduto, il suo spirito e le sue tendenze personali nei movimenti di parte propria.

Pagina 52

Se l'indole d'una trattazione cosi generale e sommaria ci permettesse di soffermarci in un argomento determinato, noi vorremmo indicar qui largamente come tutti i problemi si sommino oggi per noi cattolici italiani in questo: la nostra stampa; come l'incuria che tanti dei nostri dimostrano per ogni questione d'interesse vitale, il disprezzo, che ci siamo tirati indosso e che ci nuoce tanto, degli avversari, l'impossibilità dolorosa di richiamare su noi e sulla nostra causa l'attenzione del popolo, e tanti altri mali simili, dipendano innanzi tutto dai difetti dei nostri giornali, che si trascinano il più spesso in una dolorosa routine intellettuale; perché non vogliono — e in questo la colpa e il danno è in parte loro, mentre è anche in gran parte miseria di tempi e di anime — mettersi arditamente e a qualunque costo nella via aspra, ma certa, dell'avvenire: rompere i vincoli col passato e con le classi, gl'interessi, le abitudini che lo rappresentano e, assicurato bene il patrimonio della fede e della disciplina cattolica, temprarsi in un bagno vivificante di cultura sana e moderna, aprire le porte e le fenestre ai giovani, alle idee, alle speranze, ai propositi nuovi, cercare la vita nel risorgere rigoglioso dell'anima popolare, ridestata dal divino soffio animatore della Chiesa.

Pagina 54

Oggi i giornali nostri hanno quasi tutti un difetto fondamentale: quello di partire dal principio religioso non come da una norma altissima di vita che si tratti di istillare lentamente in tutte le manifestazioni e nella intima sorgente medesima dell'attività sociale, ma come da un legame di chiesa o chiesuola che importa difendere con le unghie e coi denti dagli attacchi degli avversari; come una solidarietà speciale fra parecchi, cementata spesso ⸺ e sempre inopportunamente — da abitudini, da interessi, da tendenze varie, e sostenuta contro gli altri, più che per interesse generale, per questi motivi di casta.

Pagina 66

Noi abbiamo cercato, nelle nostre lettere sulla cultura del clero in Italia, di dimostrare come un dislivello profondo divida la cultura nostra da quella degli avversari, in tutti i rami del, sapere umano e specialmente nelle abitudini della ricerca scientifica dei fatti e negli usi popolari e quotidiani della cultura generale.

Pagina 69

Altrove, in articoli di riviste, noi abbiamo anche dimostrato come accanto a questo dislivello intellettuale ne sta, e forse precede, un altro di indole politica e sociale: il quale risulta evidente da ciò che le vicende storiche del cattolicismo dopo il medio evo e gli istituti e le abitudini alle quali quelle vicende avean dato luogo ci avean fatto contrarre vincoli troppo stretti con le forze conservatrici della società, mettendo contro di noi le forze di rinnovamento e di progresso.

Pagina 69

Cerca

Modifica ricerca