Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitano

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La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400939
Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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All'ombra di ognuno di essi abitano sacerdoti. Essi hanno locali vasti per le riunioni dei fedeli, arredi sacri, oggetti d'arte ricchissimi, rendite di benefici, seguaci e fautori molti; tutti mezzi incredibilmente efficaci di azione. E fuori della città, non solo dovunque si aggruppino, spesso intorno all'antichissima pieve, case d'umani, ma su per i colli, nelle pianure fertili, nelle gole dei nostri monti, di quando in quando un campanile, una chiesa, un prete; e le anime degli umili abitatori dei luoghi intorno nelle sue mani. E tutti questi preti e frati sono organizzati mirabilmente; ad essi è vietata ogni occupazione che non sia di ministero spirituale o non giovi a questo; una voce li chiama ed essi accorrono alle riunioni; una parola viene dai gradi più alti della gerarchia e domani, da tutte le chiese d'Italia, quella parola è ripetuta e spiegata a tutte le comunità dei fedeli.

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Vi sono, anche nell'Italia nostra, uomini che abitano caverne scavate nel sasso, o casupole costruite di fango e di paglia, o stanze umide oscure immonde, in cui sovente si accumulano sin a cinque o dieci persone di età e di sesso diverso; il male è grave e troppo ancora inadeguati i rimedii. E vi sono anche signore che spendono in un vestito solo quanto basterebbe a fondare e dotare una istituzione caritatevole; che ricchezze enormi rivestono in ori e diamanti; che alle bambine, anche oggi, forano le orecchie per appendervi ricchi gingilli; e le signorine soffocano in tenaci corazze la persona e nelle calzature sottilissime il piede; ed anche questi sono dannosi ed inumani costumi: ma assai più diffuso e vorace è l'abuso dei cibi, e questo in persone di tutte le classi, dalle più umili alle più elevate; e quel che è più grave, l'abuso è sovente abitudine di tutti i giorni, si tratti di raffinatezze di cibi o di eccessi di bevande. Il digiuno ecclesiastico ci ricorda questo comune dovere di sobrietà; ed è anche precetto ed esempio vivente di parsimonia nelle vivande. Esso è particolarmente diretto a temperare l'abuso della carne, abuso favorito anche, spesso, da una medicina alla moda, contro la quale reagisce oggi in maniera quasi violenta il vegetarianismo; sistema, questo, che fu sovente in uso nell'ascesi cristiana e che unito ad un genere di vita laborioso e normalmente tranquillo, lungi dall'essere nocivo, è vantaggiosissimo all'organismo.

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