Tutto ciò ci abilita a concludere che se la nostra scienza, nell'ambito delle utilità materiali, profonda le sue radici nei fatti sensibili di osservazione interna ed esterna, la luce che la rischiara e il calore che la vivifica discendono dall'alto delle dottrine speculative e delle discipline morali.
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Tale coscienza economica soggettiva, pertanto, trova il suo sustrato ed alimento nel fatto obbiettivo di una «economia nazionale»,cioè «nella formazione reale di un sistema di rapporti d'interesse materiale, il quale si distingue per spiccati caratteri da quello di altri popoli». Essa è la risultante complessa — delle condizioni speciali del territorio,e delle particolari predisposizioni della stirpe, cui si aggiungono la varia struttura organica e psichica della società, la composizione demografica, le forme concrete del diritto, delle istituzioni politiche, della cultura intellettuale, morale, religiosa, e del corrispondente costume in ampio senso, quali si svolsero storicamente nel suo incivilimento; — in quanto tutto ciò sia venuto a ripercuotersi nell'assetto enella vita economica di quel giro di popolazione. L'economia nazionale raffigura pertanto un tutto armonico di interessi, — in cui si assommano tutte le economie private (personali e domestiche), le economie di classe (superiori, medie, inferiori) e le economie locali (di città, di campagna, di zone continentali e marittime) di un vasto paese — e in cui i tratti distintivi della propria fisionomia riproducono a vario grado quelli della vita spirituale superiore (cultura, religione, governo), e si fondono reciprocamente. Come tale essa risulta un prodotto storico per eccellenza; che mentre presenta un tipo distinto da quello di altri paesi, — determina nella popolazione certe tendenze, consuetudini, abilità tradizionali nell'esercizio dei propri interessi materiali, — e a lungo andare insinua «la convinzione che il rispettare e svolgere quelle tendenze e vocazioni torna vantaggioso al bene comune di quella popolazione e agevola l'adempimento della sua stessa missione nella civiltà avvenire». Allora la nazione viene a significare la somma dei suoi interessi spirituali e materiali insieme.
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Quali differenze e contrasti fra lo stato di coscienza, vale a dire fra il giro dei pensieri, dei bisogni e delle pratiche proprie della economia patriarcale uniforme e tranquilla come i distesi pascoli e i cieli sovrastanti della pianura asiatica; o fra le idee, le consuetudini e il regime regolamentare di una economia civica nelle città germaniche o nei borghi inglesi del medio evo, — e la nostra coscienza imbevuta di concetti e di sensi di concorrenza, di lotte e di cupidigie lucrative, la quale plasma il tipo della economia mondiale, vorticosa, aggressiva dei giorni nostri! Ciò abilita a fermare: che prossimamente (a parte le cause remote già esposte) l'ordine economico si atteggia e sisvolge, di momento in momento, nel modo e nella misura in cui si compone ed esplica la coscienza collettiva delle nazioni.
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