Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

396293
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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. – Questa a' nostri dì può essere abbozzata con pochi dati di fatto. Lasciando pure il ramo delle cave e dei corrispondenti materiali edilizi, rispetto alle miniere nessun'altra come la nostra può intitolarsi l'età dei metalli e propriamente di quelli comuni, che come mezzo diretto o ausiliare di industria sono divenuti un fattore di ricchezza generale, ben altrimenti che quelli preziosi; la cui estrazione, se pur si arrestasse in tutti i depositi auriferi e argentiferi del mondo, ben poco scuoterebbe l'economia moderna. — Del ferro, che è l'armatura possente della industria moderna, gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Germania da sole forniscono nella loro prima elaborazione metallurgica oltre a 50 milioni di tonni. annue, 9/10 della produzione mondiale estesa dalla Spagna e Francia alla Russia, Canadà e al cui primato ascese testé l'Unione americana (25 milioni di tonn.). E fra i combustibili fossili il solo litantrace, il fratello inseparabile del ferro negli usi contemporanei (per caloria, illuminazione, ecc.), raggiunse e sorpassa nel mondo una estrazione annua di 600 milioni di tonni., con un aumento continuato, che dal 1871 al 1899 andò da 221 a 631 milioni di tonn. E ciò in onta ad una alzata di prezzi, che in quel periodo passò da 9 a 15 fr. per tonn., per tre titoli principali di crescente richiesta: la produzione della ghisa e prodotti in ferro (rotaie, lampioni), la navigazione a vapore e le ferrovie, di cui le due ultime soltanto assorbono oggi (1900) oltre 160 milioni di tonn. annualmente. Estrazione colossale da tutti i continenti (di cui 2/3 dall'Inghilterra e Stati Uniti), la quale tuttavia non teme esaurimento, poiché la riserva ancora intatta per l'avvenire nei terreni carboniferi esplorati nel mondo supera di 20 volte la quantità oggi consumata (Lozè). E qualche residuo soltanto di queste estrazioni, p. e. i fosfati minerali (comprese le scorie Thomas) per la concimazione, non raggiunse in pochi anni 2 milioni e ½ di tonn., non sospettata risorsa dell'agricoltura? E chi avrebbe pensato che alle svariate materie illuminanti il suolo avrebbe aggiunto il petrolio per 150 milioni di quintali all'anno, di cui 19/20 dagli Stati Uniti e dal Caucaso? A che cosa servirebbero le nostre invenzioni meccaniche e chimiche, anzi che cosa sarebbe tutta la produzione odierna, senza l'immane contributo non solo del ferro e del carbone, ma del rame, zinco, piombo, mercurio, manganese, del salgemma, dello zolfo e di tutti i combustibili fossili? Veramente l'arte mineraria è l'Atlante che sostenta il mondo industriale moderno. Ciò senza dire dei metalli nobili, dei primi a ricercarsi avidamente fra le vicende storiche solenni, la cui produzione media annua per l'oro dal 1850 (55.000 kg.) si è in cinquant'anni fino al 1899 (469.000 kg.) più che settuplicata; — e per l'argento dal 1860 (905.000 kg.) in soli quarant'anni fino al 1899 (6.300.000) sestuplicata; mentre l'Africa australe soltanto gettò sul mercato complessivamente 62 milioni di carati di diamanti per il valore di quasi 2 miliardi di fr. (Neumann-Spallart, Scherzer, Lanzoni), per gran parte oggi estratti dal Transvaal.

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