Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Otto giorni in una soffitta

204637
Giraud, H. 3 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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- Prima che i fanciulli abbiano capito, la porta si apre e.... la loro figlia Nicoletta, fresca e ben vestita, entra. Non vi sono parole che possano descrivere questa scena. Grida, risate, baci, Maurizio che balla vertiginosamente, spiegazioni confuse e sconnesse.... Ma alla fine s' intendono, e i tre babbi, lieti di ritornare fratelli, sono ancora più felici che la mamma abbia accolto così bene Nicoletta. - Sì, - dice la mamma un po' severa - non voglio sciuparvi questa bella giornata sgridandovi, e rattristare Nicoletta, ma sono però molto afflitta di tutte queste menzogne. - L' intenzione era buona, però, - obietta Alano. - Non erano bugie cattive, - aggiunge Maurizio. - Una bugia è sempre cattiva, - riprende la mamma. - Perchè non mi avete scritto? - Francesco riprende la parola: - Avevamo paura di farti interrompere la cura, mamma; ed eri così sofferente, quando partisti! - Infine, - dice la mamma - per oggi non ne parliamo più: è giorno di gioia. - Ma ecco che arriva Maria, la quale non riesce a capire la storia se non dopo molto e molte spiegazioni. La sua

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Purchè non abbiano fatto qualcosa di grave. » La signora d'Aufran, perplessa, rimette i riccioli biondi nel cassetto e si mette la cintura. Un leggero grattare alla porta la fa sorridere: sa che è Matù. - Mrrrr, - fa Matù dietro la porta. E quando gli viene aperto, entra, maestoso, amabile e carezzevole con la sua padrona che ama tanto. I suoi grandi occhi verdi sono chiari come un'acqua limpida: è la gioia. La pupilla non è

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Egli è molto contento che lo zio Fil non chieda di vedere ogni giorno i loro compiti delle vacanze; si accorgerebbe, in quei due giorni, di una trascuratezza e di una negligenza inverosimili, poichè anche quella mattina passa senza che i ragazzi abbiano concluso gran che. Francesco, seduto davanti alla piccola biblioteca, che contiene, oltre i loro libri divertenti, anche i primi libri di lettura, cerca gli alfabeti, coi quali darà lezione a Nicoletta. Maria, tranquilla, apparecchia la tavola. La brava vecchia riflette, lavorando, che i tre fanciulli hanno avuto poche distrazioni da quando la loro mamma è partita. Non sono stati mai invitati i loro piccoli amici, non sono mai state fatte grandi passeggiate.... E Maria si propone di fare una bella sorpresa ai suoi padroncini. Va a parlare con Leonia e tutt'e due discutono. - Un bel coscìotto e dell' insalata russa, - dice Leonia. - Sì, - risponde Maria. - Ma in che giorno? - Il cosciotto, bisogna che lo abbia il giorno prima, - dichiara Leonia. - Giovedì prossimo, allora, - risponde Maria. - Andrò a trovarli oggi. - Da chi andrete? - Dai piccoli Aubry e dal piccolo Giovanni Bord che è così gentile. - Non ne portate troppi; - consiglia Leonia - se siete sola, faranno un tal fracasso.... Soltanto ragazzi, soprattutto. - Ohimè! - sospira Maria. - Non c' è mezzo d' invitare una bambina. Diventano insopportabili quando ce n' è una, e così odiosi che c' è da vergognarsene. - Leonia alza le spalle. - È un capriccio, e dovrà ben passare! - Sicuro, - replica Maria, ridendo. - E tuttavia amano tanto la mamma e non pensano che anche lei è stata una bambina. - Via, - conclude Leonia - sono idee da ragazzi viziati. Avrei voluto vedere, in casa nostra, dov'eravamo sei bambine e tre ragazzi, che non fossero stati gentili con noi! Avrebbero ricevuto una di quelle lezioni da far loro passare la voglia di rifarlo. - Bene, - dice Maria, che si rifiuta di ammettere che i suoi padroncini siano viziati, e se ne va ogni volta che entrano in simile argomento. - Vado a finire di preparar la tavola. Non so quello che hanno in questi giorni: divorano. Specialmente Maurizio non riesco a saziarlo. Ieri gli detti due grosse fette di arrosto, e lo inghiottì tutto. Non faccio in tempo a voltarmi, che ha già finito. - Bisogna stare attenti, - replica Leonia - perchè mangiar troppo alla svelta fa male. - E il tramesso, la sera? Eppure li servo abbondantemente. Ebbene, si rifanno daccapo. Non parlo poi del dolce e delle frutta, che fanno come la neve al sole! - Dovreste dare a ognuno la sua parte, - consiglia Leonia. - Potrebbe far loro male, mangiar troppo. - Oh, no! - ribatte Maria. - Preferisco vederli riprendere le pietanze che bere medicine. E poi m' imbrogliano. Ieri, del salame, ne avevo tagliato come sempre; ebbene, me ne mancavano quattro

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