Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La cuciniera maestra. Metodo facile per cucinare

306508
Bassi, Leopoldo 10 occorrenze
  • 1884
  • Editori Libraio
  • Reggio Emilia
  • cucina
  • UNIFI
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Prendete una libbra e mezzo di coscietto di vitello che non abbia grasso, tagliatelo a fette, battetele ben bene sottili più che si può, poi ci si dà mezza cottura nella padella con burro e sale voltandole d’ambo le parti; indi si prende mezzo cervello di manzo e quattro once frittura di manzo o maiale e poi si pesta ben bene nel mortaio, si mette in un tegame vi si mette un ovo, un poco formaggio, spezie, pepe, un grano di sale, qualche tartufo, si forma una polentina poi si distende su alle costelette dalla parte di sopra e finite di cuocerle e quando son cotte mettetevi un mezzo bicchiere di marsala o vino bianco fino poi fatele bollire un poco fino che sia sfumato il vino e non altro.

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Prendete indi due pistacchi tagliateli in mezzo, mezza libbra di tartufi, tagliati a fettoline ed aggiungeteli al tegame con un poco di formaggio grattugiato mischiate bene ogni cosa poi prendete una vescica o pelle di cappone ed empitela di detto composto e fasciatelo con una pezza bianca e legatelo con una accia ad uso salame sì che non abbia a sortire fuori il composto e cuocetelo entro la gelatina per circa un'ora, avvertendo di fare questa gelatina come è insegnato più sopra al N 34, poi cavatelo e mettetevi un peso in cima intanto che si schiacci un poco. Quando è venuto freddo tagliatelo in mezzo per il lungo da farne due e poi tagliatelo a fette e mettetelo nel piatto colla sua gelatina dintorno tagliata a bocconi.

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Prendete due libbre di puina della migliore mettetela in un tegame con sei once zucchero, mezza libbra di panna, quattro once uva termarina, quattro once di scorzetta candida ben tritata e quattro once ruhm e cinque tuorli d'ovo; sbattete ben bene ogni cosa col vostro mestolo e versatelo dentro un sacchetto di pezza bianca e ben cucito e che la tela sia fitta e che non abbia a sortire fuori il composto, poi fatelo bollire nell'acqua in ristretto per mezz'ora indi levatelo e mettetevi un peso in cima dandovi la forma di un formaggio e quando è venuto freddo levatelo dal sacchetto mettetelo in un piatto ed è fatto.

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Prendete due pagnottine tedesce da quattro centesimi l'una, tagliatele a piccoli pezzi, metteteli a bollire in un bicchiere e mezzo di latte e poi dopo pestatele nel mortaio poi passatelo in un tegame ed unitevi seco due libbre di panna poi passatelo per lo staccio dentro in una casseruola a levare il bollore mescolando bene affinchè non abbia a fare i gnocchi, aggiungendovi ancora un poco di scorzetta di limone grattugiata ed appena ha levato il bollore versatelo in un tegame. Prendete cinque once mandorle pelatele e pestatele nel mortaio con quattro amaretti e ben pestati passateli nel tegame colla panna aggiungendovi cinque once zucchero, cinque ova e sbattete tutto assieme per bene e vuotatelo nello stampo unto e impanato e cuocetelo a bagno maria. A questo bodino usate il zabaglione insegnato al N.° 47.

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Mettete il composto in una casseruola che esporrete a fuoco lento aggiungete del brodo freddo poco alla volta rimestando di continuo fino a discreta condensità, ma sorvegliando che non abbia a bollire. Versatelo sulle lette del pane disposte nella zuppiera e servite

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Bollito che abbia il sugo di questo frutto con zucchero, fiori d'arancio canditi, foglie di cedro, sciolto il tutto in sugo di limone, poche gocce di cedro si passa come gli altri, e si serve.

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Conviene osservare che niun corpo abbia contratto odore di muffa, perchè quando qualche disaggradevole odore sussista, riesce impossibile il rimediarvi.

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Intanto si riduce in sciroppo Chig. 4 225 di Zucchero bianco e si riduce mediante cottura alla densità conveniente, allora vi si getta mezz'oncia di Cocciniglia morellina con un poco d'allume, dopo pochi minuti si passa il sciroppo per panno di lana e che si può passare anche una seconda volta, perchè sia chiarissimo, raffreddato che sia il sciroppo si unisce alle infusioni spiritose, aggiungendovi grammi 448 d'acqua distillata di Rose, badando che abbia grato odore, si conserva per qualche giorno in recipiente grande, per poterlo agitare onde bene s'incorpori. Se il liquore fosse troppo denso o troppo spiritoso, vi si unisce un poco d'acqua.

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Mettete un altro strato di frutti, ed un nuovo strato d'arena, seguitando così fino che la scatola sia piena, badando che l'ultimo strato d'arena abbia uno spessore doppio degli altri. Conservate la scatola in luogo asciutto.

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Le patate si conservano bene in un barile in mezzo a strati di arena, oppure stese sul pavimento di un granaio in modo che lo strato non abbia maggior spessore di 10 centimetri. Si lascino aperte le finestre, fuorché quando piove o gela. Esposte così all’aria ed alla luce le patate non germinano, e all’interno la fecola conserva tutte le sue proprietà.

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