Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbellirne

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Eva Regina

203645
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 1 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Il fiore è una delle opere della creazione che attira per prima l' occhio del bambino, appena s' apre all' osservazione, e per i vivaci colori di cui s' adorna e per la varietà delle sue specie : ingentilisce i trastulli dell' infanzia : seduce l' adolescenza e la giovinezza perchè fornisce ad esse un ornamento e un aiuto per l'amore: rallegra l'età matura che ama abbellirne il luogo del lavoro e del riposo; consola la vecchiaia che spesso consacra alla coltivazione dei fiori, le sue ultime energie. I felici ricercano i fiori, espressione vivente del sorriso e della festa; gli addolorati vi si affezionano perchè li riguardano come interpreti del loro sentimento di fedeltà e di tristezza, quando li depongono sulle tombe o sugli altari, e nel loro profumo emanante nella solitudine sentono una pietosa carezza. Molte acerbe disperazioni si sono mitigate con l'amore e la coltivazione dei fiori, occupazione austera e dolce permessa alla monaca e al recluso : consigliata a chi esce da una malattia fisica e da una malattia morale. Gli psichiatri convengono tanto, anzi, nell' effetto benefico di questi nostri fratelli vegetali, che circondano di giardini le case di cura, gli ospizi, i tristi asili della follia. Si possono prediligere i fiori con maggiore o minore intensità, ma nessuno li disama, neppure l' anima più rozza e più colpevole, a meno che non si tratti d' anomalia. Preferire un fiore a tutti gli altri e coltivarlo e adornarsene più specialmente, è indizio d' intellettualità delicata, ed io vorrei che tutte le donne gentili avessero questa poetica originalità da cui l' indole, in certo modo, si rivela. Giacchè una donna orgogliosa non saprebbe, mi pare, prediligere la violetta o la margherita: nè una donna sensibile una camelia: o una donna appassionata un fiore senza profumo. Così non vorrei mai vedere la stanza dove una o più signore passano la maggior parte della giornata, sia pure il più modesto salotto, senza qualche fiore in un vasetto : poichè donna e fiore si somigliano tanto che quasi si compenetrano, si completano ; ed oserei dire che l'una non è perfetta senza l'altro. Anche sulla mensa domestica un mazzetto dei fiori che dà la stagione non dovrebbe mai mancare, simbolo di gentilezza e di poesia : amuleto contro le volgarità. Quando poi in una famiglia si trovano delle fanciulle la cura dei fiori spetta ad esse per diritto e per dovere : se vi sono bimbi, le madri dovranno insegnar loro per tempo a rispettarli, giacchè la cura dei fiori non è solo indizio di animo gentile ma di civiltà. Ma non tutti, massime nelle grandi città, possiedono un giardino, per quanto modesto, per quanto minuscolo: anzi questi privilegiati sono rari. Vi sono le terrazze e i terrazzini, però, che una signora ingegnosa ed alacre può benissimo trasformare in un recesso verde e odoroso. Non è cosa difficile, basterà soltanto regolarsi un poco secondo la posizione, se più o meno soleggiata ed esposta, si potrà coprite la terrazza di un pergolato elegante di piante rampicanti adatte : come per esempio: la Cottea che s' innalza molto e produce bellissimi fiori azzurri: le Cappuccine, dai lunghi tralci e dai vivi fiori gialli; i Fagioli di Spagna di grande effetto : i fragili e ridenti Convolvoli : le Clematiti e i Gelsomini da spalliera. Se il terrazzo è abbastanza vasto perchè sia possibile collocarvi qualche vaso pieno di terra, si potranno coltivare garofani, vaniglia, gerani, reseda, fucsie, viole, ciclamini. I grandi e capaci portafiori non sono più di moda ora, per i salotti. Le signore di buon gusto preferiscono le anforine snelle dalle forme capricciose, che non contengono che un fiore solo di rarissima specie : oppure due o tre piccoli vasi graziosi riuniti insieme. Così i trionfi da tavola s' usano bassissimi ; qualche volta si distribuiscono sulla mensa molti portafiori di ceramica, piccoli e larghi, od anche si cosparge la tovaglia di fiori recisi. Si adoperano pure, ora, dalle signore eleganti che hanno la fortuna di possederne, piccoli recipienti antichi, purchè siano belli e rari, come caffettiere d'argento, fiaschette, vetri di Murano, piccoli boccali. Una signora potrà ornarsi del suo fiore preferito o ricevendo, o recandosi alla passeggiata o a qualche ritrovo serale ; ma non esageri nella quantità. Se non è più molto giovine, meglio tenere i fiori fra le mani. Le signorine possono ornarne il manicotto, l' ombrellino chiuso. I fiori in testa per i balli e i teatri non si portano che con le toilettes di gala e non si addicono che alle giovanissime.

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