Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbattono

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

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Come devo comportarmi?

172110
Anna Vertua Gentile 1 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Levano l'aria d'intorno, dànno a ogni cosa un' uggiosa tinta grigia, smorzano il buon umore, reprimono l'espansione, abbattono, accasciano. Qualche volta, la serietà, l'aria accigliata, il contegno impettito, non sono altro che una veste della vanità e della presunzione. E la pochezza, e spesso anche la nullità che ambisce alla stima dovuta al saggio. «Non amo ne stimo la tristezza - dice Montaigne - nonostante l'onore di cui il mondo la favorisce, adornandone scioccamente e rozzamente la virtù e la sapienza.» Imparate a rasserenare la vostra fronte con lo scherzo gentile!»- ebbe a raccomandare un saggio. «La verità è serena e gaia » - dice un altro saggio. La signorina imbronciata e triste, fa credere da sè, che abbia desideri cosi strani o smodati da non poter essere soddisfatti ; oppure che il piacere degli altri non trovi un'eco nell' anima sua; oppure che nasconda un'incresciosità o un rammarico o una passione; tutte cose che non le fanno onore. La giovinetta senza sorriso e senza gaiezza, è un fiore smorto e senza profumo; pallido e melanconico bucaneve che si piace della bianca, gelida solitudine. Fortunatamente la smania malata che avevano un tempo le giovani donne di parere delicate, sbiancate, con gli occhi pesti e l' aria impesierita e addolorata, ora è passata, messa al bando come stupidaggine; una pazzia. E se ci fosse ancora qualcuna che si atteggiasse a quella vecchia maniera, per certo non troverebbe nessuno che si interessasse del suo sentimentalismo sciocco. Ora, le persone serie e assennate, come pure i giovinotti, non vogliono certo nella fanciulla una creatura illanguidita, distrutta da aspirazioni inarrivabilità, da desideri impossibili; si piacciono di vederla sana, forte, sorridente, lieta e solidamente, positivamente educata.

Pagina 126

Eva Regina

203195
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 1 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
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Eviti più che può gli sfoghi di disperazione che abbattono e scemano le forze, eviti le recriminazioni prolisse che non servono a nulla. Accetti con dignità il suo destino, e speri, sopratutto speri dal tempo, che se molte cose logora molte ne accomoda. Pensi che la felicità vera non è di questo mondo, e che la poesia delle anime gemelle non è che leggenda! Scrive un critico tedesco, l'Ehrhardt, in uno studio sul teatro d' Ibsen, maestro nel ritrarre le tragedie spirituali: « Chi può sperar di trovare il proprio simile sulla terra? Non è la nostra vanità che ci porta a credere che poche persone sono capaci di comprenderci, che pochissime ci equivalgono? Oppure noi siamo preda d' un'illusione contraria. L' amore è cieco; trasfigura agli occhi nostri la persona verso la quale ci trascina, e noi vediamo in lei tutte le perfezioni. L'amore passa, le illusioni dorate svaniscono. Allora essendoci liberamente dati, abbiamo il diritto di riprenderci ? Noi abbiamo fatto un giuramento, ne siamo noi sciolti se l'amore ci ha ingannati ? » Tanto più che nella maggior parte dei casi queste grandi disillusioni improvvise che piombano a tradimento e avvizziscono tutti i fiori della speranza e della gioia sono state preparate da noi medesime per imprevidenza, per voluta cecità, per ostinazione, per debolezza. È difficile che difetti gravi, incompatibili, ruinosi per la serenità della vita coniugale, non si rivelino anche attraverso all'amore più vivo e profondo. Ah ! quante volte abbiamo chiuso gli occhi per non vedere ! Quante volte non abbiamo dato ascolto a un severo consiglio di chi aveva diritto a consigliarci ! Quante volte abbiamo fatto troppo a fidanza sul potere delle nostre qualità, avvalorandole vanitosamente ! Il castigo è crudele, è, forse, superiore alla colpa, ma è sempre castigo, cioè conseguenza, cioè giustizia...

Pagina 83

La freccia d'argento

212079
Reding, Josef 1 occorrenze
  • 1956
  • Fabbri Editori
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
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Per qualche attimo gli intrusi la contemplano senza respiro Poi sul sottile rivestimento si abbattono pesanti colpi di randello. Legno che vola in schegge; metallo che cigola. E la gragnuola dei colpi continua a cadere fitta sulla Freccia d'argento. Respiri affannosi, ordini soffocati, richiami, rumor di passi, e infine silenzio. Le ombre, come sono venute, così se ne vanno.

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