Veramente il porre la questione in questo senso parmi che equivalga al propugnare la linea di Montedoro la quale mira a soddisfare il duplice interesse e di Girgenti e di Palermo, poichè converranno gli onorevoli oratori che hanno parlato precedentemente, che questa linea di Montedoro era una specie di transazione tra le due linee; intendevasi cioè di soddisfare maggiormente agli interessi di Palermo, che non facesse la linea delle Caldare; poichè ritenevasi che la linea delle Caldare agli interessi di Palermo non soddisfacesse abbastanza.
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Per conto mio, anche senza la dichiarazione che venne testè di ripeterò con rara persistenza l'onorevole ministro dei lavori pubblici, non mi crederei edotto abbastanza, non crederei che il Governo avesse ancora tutti gli elementi per pronunziarsi. Per quanto sia deplorabile un ulteriore ritardo ai tanti che si sono frapposti a questa questione, che ha prese delle proporzioni direi quasi eterne, pure, ai punto in cui siamo, la pratica (è cosa deplorabilissima lo ripeto) non è ancora bene istruita. Bisogna fare i più vivi eccitamenti al Governo perchè lo sia al più presto possibile; ma, ripeto ancora, sino a che non sia istruita, non è possibile la decisione, che mi auguro del resto che possa essere quasi immediata, ed è in questo senso io credo che si è espressa l'intenzione e manifestato il desiderio del Governo.
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Ma in questo momento nè ho l'intenzione, nè mi sento abbastanza edotto sulla materia per raccomandare di preferenza una linea più dell'altra, perchè tutti i tracciati proposti sono utili, tutti sono giustificabili, tutti hanno una ragione di essere, come non ho neppure l'intenzione di venire a fare una proposta formale, io mi limito soltanto a raccomandare al Governo che voglia studiare la questione dal punto di vista del ravvicinamento maggiore di grandi centri dell'isola verso il continente; studiare, dico, non di eseguire, vale quanto dire che io riservo la questione finanziaria, per modo che con le mie parole io non posso sollevare quelle apprensioni alle quali l'onorevole Cavalletto ha accennato.
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«La Camera, udite le spiegazioni dell'onorevole ministro, confidando che, alla riapertura della Sessione legislativa, il Governo del Re si troverà edotto abbastanza per potersi definitivamente fissare, fra le linee in questione, quella sulla quale meglio si riuniscano i vantaggi che, conformemente alla legge del 1861, urge di assicurare alle provincie siciliane, e la quale meglio convenga all'interesse generale del regno, passa all'ordine del giorno.»
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La mantengo senza dir altro, perchè se ne è parlato abbastanza.
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Quanto a me, mi associo anche all'ordine del giorno testè letto dal signor presidente; imperocchè, dopo le dichiarazioni fatte dal presidente del Consiglio, io trovo abbastanza soddisfacenti le sue parole, per non insistere onde averle sanzionate da un voto della Camera. Molto più a ciò addivengo, che considero l'ordine del giorno che viene in votazione come un ordine del giorno puro e semplice, quanto alle conseguenze che può apportare.
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Confidando che, alla riapertura della Sessione legislativa, il Governo del Re si troverà edotto abbastanza per potersi definitivamente fissare, fra le linee in questione, quella sulla quale meglio si riuniscano i vantaggi che, conformemente alla legge del 1861, urge di assicurare alle provincie siciliane, e la quale meglio convenga all'interesse generale del regno, passa all'ordine del giorno.»
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Ma dichiaro che, adesso che ci sono, siccome appunto ho voluto e voglio l'unità d'Italia, ed ho abbastanza ingegno per comprendere che l'unità d'Italia si disfarebbe il giorno in cui Roma cessasse di essere capitale, dichiaro che Roma deve essere capitale. Ma vi sono due forme di capitali: la capitale nella forma di Washington e Londra, e la capitale nella forma di Parigi.
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In un passato ormai abbastanza remoto, per questa Roma, pel concetto di Roma capitale d'Italia, ho partecipato ad imprese certo onorevolissime, ma che parvero ai più impazienze pericolose ed imprudenti.
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sarà abbastanza capita perchè possa essere accettata questa proposta. Imperocchè, o signori, è penosa questa discussione per tutti…
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Ebbene, io, per parte mia, acconsento volentieri a questa proposta, perchè trovo anche abbastanza naturale che, mentre noi abbiamo un collega che si sta portando alla tomba, vi sia pure una manifestazione esteriore che ci è un lutto tra noi.
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Io rassegnerò brevissime osservazioni alla Camera perchè mi accorgo che questa discussione si è già abbastanza prolungata.
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Crediamo che ne risulti abbastanza chiarito non essere possibile ritogliere all'autorità giudiziaria, e per avventura al suo supremo tribunale, la decisione dei conflitti di attribuzione, cioè la dichiarazione del limite fino a cui si estendano, e dove si arrestino i diritti dei cittadini protetti e garantiti dalla legge, senza violare
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Accademia della crusca
