Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbassare

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Otto giorni in una soffitta

204595
Giraud, H. 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

. - Bisogna abbassare la fiamma. - Forse è cotto, - aggiunge Maurizio. - No, non è cotto. Guarda com' è diventato brutto, - risponde Alano. Riaccendono il fornello, e ricominciano abbassando la fiamma. Questa volta non vuol più bollire, e quando infìne si decide, non va affatto meglio. Il semolino è tutto un grumo. Credi che sarà buono? - domanda Maurizio. Alano non è ben sicuro, Francesco alza le spalle per far capire che non lo sa. Non c' è che Nicoletta che è già sicura del resultato. - Sarà molto buono, - decide essa. Povera Nicoletta! Quando, alla fine, la minestra è cotta, bisogna che la mangi; ma allora sembra che cambi parere. Comincia col bruciarsi un poco. - È buona? - domanda una voce ansiosa. E Nicoletta risponde, con voce lamentosa: - Sì.... ma credo che non abbiate messo il sale. - Il campo dei cucinieri è costernato. Hanno dimenticato perfino di portarlo, il sale. Maurizio propone di andare a prenderlo. Ma prima propone a Nicoletta di portare dello zucchero al posto del sale. - Sarà più buona, - egli dice. Ma ad ogni modo non potrebbe esser più cattiva. Nicoletta è stoica: mangia la sua minestra. La mattina ha preso una limonata purgativa e un decotto d'erbe, e quella minestra completa la giornata. Quando ha finito, Alano getta un grido: hanno

Pagina 83

Al tempo dei tempi

219283
Emma Perodi 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

A un tratto s'accorse che il cavaliere col serpente sull'elmo non le levava gli occhi da dosso, anzi, quando anche non voleva, era costretta da quello sguardo ad accostarsi a lui e ad abbassare gli occhi. Un po' per la minaccia del padre e il timore d'essere rinchiusa per tutta la vita nella torre, un po' per quello sguardo affascinante che pareva le comandasse: «Devi scegliere me! Devi scegliere me!» Mariuccia lo scelse davvero, e terminato il banchetto andò dal padre. - Li hai guardati bene, hai scelto? - le chiese il Principe. - Sì, signor padre, ho scelto il cavaliere col serpente sull'elmo. - Il padre storse la bocca. - Fra tanti principi, baroni e conti, che tutti conoscono e hanno feudi a bizzeffe, sei proprio andata a scegliere quello che non si sa chi sia, nè di dove venga! - Eppure è il solo che sposerò fra tutti. - Il Principe aveva promesso di contentarla, e quella sera stessa dichiarò a tutti i pretendenti che il prescelto era il cavaliere col serpente sull'elmo. Questi si fece avanti, chinò un ginocchio in terra e disse al Principe che era altamente onorato della scelta della Principessina e lo pregava di farla chiamare per scambiar subito con lei promessa di matrimonio e offrirle i doni che aveva recati. Il Principe, naturalmente fece chiamare la figlia, che comparve magnificamente vestita, ma quando si vide davanti lo sposo, tremò tutta, perchè le parve che la guardasse più come un serpe che come un cristiano. Ma aveva promesso e si lasciò complimentare da lui e offrire monili bellissimi di zaffiri e smeraldi, di carbonchi e diamanti; ma appena il cavaliere se ne fu andato, Mariuccia incominciò a piangere dicendo: - Povera me, che scelta ho fatta! Povera me, che scelta ho fatta! Quello m'inghiottirà in un boccone come inghiottisce i polli; quello non è un cristiano, ma un animale! - Mentre piangeva così, si rammentò del cavallino sauro al quale tutti i giorni portava una bella razione di biada e che in quel giorno aveva trascurato. Scese nella scuderia, prese l'orzo e glielo porse. Ma il cavallino contrariamente al solito lo rifiutò. - Che hai, cavallino bello? - gli chiese la ragazza, prendendogli il muso fra le mani - hai sete? - E gli porse da bere. Ma il cavallino rifiutò la limpida acqua che Mariuccia gli offriva, come aveva rifiutato l'orzo. Allora ella gli alzò la testa per guardarlo bene e s'accorse che il cavallino piangeva. - Ma che hai che piangi - Piango per te, - rispose il cavallino sauro. - Piango perchè hai scelto per isposo chi non dovevi scegliere. - E perchè non lo dovevo scegliere? - Perchè il cavaliere al quale hai dato promessa è un certo tale che per sette anni è uomo e per sette anni è serpente. - Ah, povera me! - esclamò Mariuccia. - Per questo inghiottisce i polli interi e ha negli occhi quello sguardo di serpe! - Sicuro, e io piango perchè ti voglio bene e non posso vederti infelice. - Liberami da lui, cavallino bello, e ti farò una mangiatoia tutta d'argento e ti terrò come terrei l'amica più cara. - Il cavallino sospirò e rispose: - Ora non posso liberarti. Bisogna che stanotte io parli col Mago della grotta. Vieni qui domattina e forse ti potrò aiutare. - Com'era disperata Mariuccia! E dire che quella sera doveva assistere a un gran ricevimento e presentare a tutti il cavaliere come sposo! Invece di farsi

Pagina 53

Cerca

Modifica ricerca