Il periodo degli scioperi incomposti, con rottura di vetri, rumorose gazzarre per le vie cittadine, invasioni ed abbandono degli edifici scolastici, è superato. Anche gli studenti secondari, fatti consapevoli della forza invincibile di una bene ordinata organizzazione, hanno inteso che miglior consiglio è riserbare la violenza ai casi disperati. Per ora si contentano di esercitare quell'azione moralmente intimidatrice, che può sì travolgere i ministri del Re, ma lascia incolumi i banchi e le invetriate.