Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonati

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Eva Regina

203506
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 3 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Lo vediamo purtroppo anche nei bimbi delle classi agiate, troppo abbandonati ai domestici o a qualche educatore indegno, dalla leggerezza o dalla inesperienza materna. È nell' istinto del piccolo uomo in embrione il desiderio del frutto vietato : il fascino del mistero, la curiosità sensuale sono nei piccini come nei grandi. Vi sono bambini maliziosi che suppongono e imparano spiando, sfogliando libri, porgendo orecchio ai discorsi. E vi sono anche bambini dall' apparenza ingenua e semplice che ingannano sulla loro facoltà comprensiva. Ho sentito molti genitori dire che il loro bambino o la bambina non capiscono niente e non si fanno riguardo di lasciar trascinare libri, illustrazioni, che se anche non sono osceni, non sono nemmeno educativi. Qui spetta alla mamma sopratutto la sorveglianza. Quando in una casa vi sono dei bambini che sanno leggere, bisogna metter fuori dalla loro portata quei libri i cui titoli o le cui illustrazioni potrebbero stuzzicare in essi malsane curiosità, eccitare malsane fantasie. Nè si lascino tra le loro mani trattati di storia naturale, d'anatomia, destinati agli studiosi ; caricature a doppio senso, cartoline illustrate di soggetto erotico, e si abbia occhio anche al dizionario. Sanno i fanciulli che quel grosso libro è fatto apposta per appagare ogni curiosità, per ammaestrare ogni ignoranza ; e dopo avervi cercato la spiegazione delle parole per uso scolastico, vi cercheranno anche la spiegazione di quelle di colore oscuro che i grandi hanno pronunciato in loro presenza, o per cui gli schiarimenti chiesti alla mamma, al babbo, non furono di loro completa soddisfazione. Allontaniamo i dizionari, ma teniamoci pronti ad appagare ogni curiosità, ogni infantile aspirazione di sapere, in modo da contentarle. Se la verità non si può dire, atteniamoci al verosimile, non ricorriamo mai al fantastico, ai termini evasivi, alle risposte assurde. La vita fisica e intellettuale dei bimbi è necessariamente in riassunto, ma le si dia però quell' alimento che possa favorirne in seguito il maggior sviluppo, non ritardarlo e falsarlo.

Pagina 197

Ora la casa è in mano ai domestici, i bambini abbandonati spesso ; il marito è ora solamente per lei un peso da sopportare, da scansare il più possibile, uno sfogatoio per i suoi malumori e le sue irritazioni di nervi oramai frequentissime. Rifugge dalla solitudine che le fa orrore, o la ricolma di letture depravate, di lettere ardenti e folli per colui dal quale soffre di vivere divisa, che vorrebbe sempre vicino a sé. E procura di farsi bella più che può per piacergli sempre maggiormente : studia le acconciature più capricciose, gli abbigliamenti più provocanti, sorda, ostile alle osservazioni del marito : spendendo assai più di quanto i suoi mezzi le permetterebbero, frequentando con febbrile instancabilità tutti i ritrovi, per incontrarsi con lui, trascinando qua e là i bambini, per meglio deludere la bonarietà del marito, e spesso facendoli assistere ai suoi colloqui, con l'amante, in qualche giardino pubblico, in qualche deserta via...

Pagina 248

Domenico, sotto le bianche ali delle poetiche Suore grigie; vanno, misteriose, non contrassegnate che da un nome soave, da un epiteto sacro: vedono tutte le miserie, tutte le brutture, tutti i dolori, tutte le infamie; popolano le carceri, gli ospedali, gli ospizi, l' asilo dei pazzi, il ricovero dei vecchi, il rifugio dei bambini abbandonati. Sulla loro spalla di vergini mistiche e fedeli, reclina il capo l' assassino moribondo, la prostituta pentita, il poeta folle, il trovatello innocente; al suo braccio si appoggia per gli ultimi passi il vecchio ricoverato, la giovine convalescente che esce per la prima volta; il soldato ferito; la puerpera stanca e felice. Le loro pie mani chiudono gli occhi agli estinti, ne compongono le salme: guidano le piccole mani infantili a congiungersi alla preghiera, a disegnare sulla fronte e sul cuore il gesto della Cristianità. Le loro labbra pallide e fini che non hanno mai dato nè ricevuto il bacio che avvince le anime, come non appartenessero già più alla terra, si schiudono solo all' invocazione pia, all' intercessione per coloro che non sanno pregare o non pregano più ; e solo mormorano parole di pace, di carità, di sottomissione, di compianto. Vengono dall'ombra silenziosa e placida dei loro conventi, vanno dove i mali del mondo le chiamano : consolano, beneficano, riconciliano, rendono alla vita o preparano alla morte e poi scompaiono ancora nell' ombra senza lasciar traccia.... Oh, dove sarete voi ora, voi che soffriste meco, che vedeste le mie tristezze e le mie lagrime, voi che pregaste con me, suor Carmelina d'un misticismo ardente; suor Caterina dalla semplicità Francescana; suor Egidia giovanetta soave e tenera che impaurita dalla prima rivelazione dell' amore, fuggiste a rifugiarvi nel chiostro come una colombella sgomenta dall' annunzio dell'uragano? Dove siete voi, sorelle? Continuate nel mondo la vostra missione di pietà o siete partite per la vostra Patria Celeste ? Comunque, voi non leggerete mai queste parole, e mai saprete che incido qui i vostri nomi come su una lapide di memoria e di gratitudine, e ancora vi benedico.

Pagina 404

Cerca

Modifica ricerca