Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonatevi

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Le belle maniere

180064
Francesca Fiorentina 1 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Ma abbandonatevi pure alla foga del cuore commosso, ringraziando chi v'ha fatto cosa grata, o v'ha dimostrato tenerezza e premura cortese. Dovrete sempre mantene l'umiltà, figliole mie:questa bella virtù v'aiuterà a trovar bellezza e bontà in ciò che vi si dona, in ciò che si fa per voi. Così, rivolgendovi per una domanda o un piacere a un vostro superiore, fatevi perdonare l'arditezza con una forma umile e cortese:"Permetta ch'io Le chieda un favore. . . ; Voglia scusare la libertà ch'io mi prendo. . . "Questa gentilezza non sarà soverchia neppure trattando con vostre pari:si deve pregare d'un piacere, non esigerlo, neppure fra intimi. E, soprattutto, scrivendo qualunque lettera, o familiare, o di raccomandazione, o di ringraziamento, o di cortesia, usate semplicità, chiarezza, spontaneità; scrivete come parlate, quando parlate bene, come se aveste lì davanti la persona, intima o di rispetto, a cui scrivete. Non frasi affettate, non ricercatezza di modi, non tentativi d'originalità o inutile sfoggio di cultura: urtereste la persona che deve rassegnarsi a leggere. Dimenticate voi stesse, nello scrivere, come nel parlare. E questo momentaneo sacrifizio tornerà a vostro vantaggio; perchè in esso è il segreto per ispirar simpatia e benevolenza. Come nel vestire la ricercatezza è contraria all'eleganza e al buon gusto, così nello scrivere i fronzoli vani sono nemici della finezza. I caratteri esterni devono corrispondere al contenuto della lettera:semplicità e chiarezza. Non vi consiglio, dunque, di sforzarvi d'alterare la vostra scrittura per seguire la falsariga della moda, e nemmeno di posare a superdonne, trascurando l'esteriorità dello scrivere, come se una bella calligrafia fosse soltanto la caratteristica dei cretini. C'è qualcuno che, dopo aver empito la pagina con cinque parole, la ricopre di righe trasversali, che formano una rete indecifrabile:pietà degli occhi e della pazienza umana! Tal sistema, secondo me, è non solo mancanza d'educazione, ma anche sciattezza. Marginatura in alto e di fianco, poca; non s'usa più neppure nelle lettere di rispetto. La carta sia, come il contenuto e la scrittura, semplice, senza esagerazione ne'colori e nel formato, senza fiorellini o piccole vedute nell'angolo; una sfumatura crema o grigio o viola pallido non nocerà, e per guarnizione basterà, tutt'al più il monogramma.

Pagina 166

Il Galateo

181391
Brunella Gasperini 1 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Se vi va di traverso qualcosa, non tossite rovinosamente in faccia ai convitati, non abbandonatevi a impressionanti scene di asfissia: mettetevi il tovagliolo sulla bocca e cercate di rimettervi in sesto senza terrificare i convitati. I quali, dal canto loro, non stiano lì a guardare come se si trattasse di uno spettacolo straordinario (comico o drammatico), non lancino grida di allarme o compassione, non gli battano colpi sulla schiena, non gli dicano di guardare l'uccellino, non lo afferrino repentinamente rovesciandolo a testa in giù. A meno che non stia per asfissiare sui serio: nel qual caso, prima che muoia, sarà il caso di prestargli soccorso. Minimizzare va bene: ma non esageriamo. Se vi capita di rovesciare vino o salsa sul vestito della vostra vicina di tavola, non ridetene come di un grazioso scherzetto, la signora non lo apprezzerebbe; scusatevi con sincerità e rincrescimento, senza arrivare però alla cenere in testa. Le scuse esagerate sono più imbarazzanti che utili. In quanto alla vicina spruzzata, non la obbligheremo a ridere: ci basta che non ne faccia un dramma. Si asciughi, si rassetti (un po' alla svelta, grazie) e trovi la voce per dire «Non si preoccupi» con una larva di sorriso sulle labbra, anche se ha la morte nel cuore. Quando gli incidenti capitano agli altri, il galateo vorrebbe che i commensali non coinvolti fingessero di niente, guardassero accuratamente altrove, parlassero e si occupassero d'altro. Questo è ridicolo. Come si fa a far finta di niente quando c'è una tovaglia allagata, una signora innaffiata, un rovinio di vasellame rotto, un volo di pietanze, un tale che asfissia a un metro da noi? Un padre di mia conoscenza; in vista di un pranzo importante cui per la prima volta avrebbero preso parte i suoi terribili figli maggiori, allora adolescenti, li minacciò di severe sanzioni qualora, in caso capitasse un incidente a qualcuno degli invitati, si fossero messi a ridere o altro. «Tutto quel che dovete fare», raccomandò loro, «è occuparvi d'altro! Intesi? Occuparvi d'altro.» Accadde che proprio il padre, durante il famoso pranzo, mandò di traverso il vino: istantaneamente i due figli si alzarono e corsero a guardar fuori dalla finestra. Il che non contribuì a minimizzare l'incidente. Passato rovinosamente dalla tosse al riso, quel padre, che era molto più avanti dei suoi tempi, giurò che mai più avrebbe cercato di insegnare ai suoi figli «il galateo o altre fesserie del genere». E mantenne. Da allora, qualsiasi incidente succedesse a qualcuno dei suoi numerosi e movimentati figli, tutti in coro dicevano: «Occupati d'altro, papà». Lo diciamo ancora: è entrato nel lessico familiare, anche se sono vent'anni che lui non c'è più.

Pagina 152

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

201032
Simonetta Malaspina 3 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
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Non abbandonatevi sulle poltrone e sui divani con l'intento di restarci a lungo e in pose sconvenienti: riposate, se volete riposare, ma abbiate un po' di considerazione per il luogo che vi ospita. In un museo non si fuma. Se siete in compagnia e volete scambiare qualche parere con gli amici, parlate sempre a bassa voce per non dare fastidio agli altri.

Tuttavia, non abbandonatevi a troppe confidenze con lei, non alimentate la sua curiosità (in un certo senso professionale), non lagnatevi con lei di continuo per qualche mancanza dei vostri vicini, non sollecitate suoi giudizi sugli inquilini e a vostra volta non datene su nessuno. Se essa presta qualche servizio domestico in casa vostra, non trattenetela più del necessario per chiedere informazioni o magari fare pettegolezzi su altre famiglie. Se cogliete in flagrante il portiere (o la portiera) mentre legge le vostre cartoline o il vostro giornale, evitate rimproveri severi: basterà l'essere stato sorpreso per togliergli la voglia di ripetere l'errore. Se però questo diventasse un'abitudine, avete tutte le ragioni per fargli intendere con energia e con educazione la vostra disapprovazione.

Pagina 309

Se c'è una contestazione non abbandonatevi mai a discussioni che darebbero fastidio a tutti: rivolgetevi alla maschera che risolverà il problema. Dobbiamo proprio ricordarvi che a teatro non si succhiano caramelle (e tanto meno si sgranocchiano) e non si fuma durante la rappresentazione? Aspettate l'intervallo per accendere la sigaretta e gustare caramelle. Se siete raffreddati o soffrite semplicemente di tossette nervose e fastidiose, non andate a teatro. Oltre a infastidire la gente, creereste in chi sta bene l'improvviso bisogno di schiarirsi la voce: un bisogno irrefrenabile, che l'aria viziata e calda dell'ambiente contribuisce ad accentuare. Non cominciate a fare commenti ad alta voce e a parlare con il vostro vicino. Per quanto a bassa voce possiate parlare, le vostre chiacchiere disturberebbero sempre gli spettatori seduti accanto a voi o davanti o dietro. Se poi avete già visto lo spettacolo, non siate spietati: non raccontate come andrà a finire né quello che succederà nell'atto successivo. Potete chiedere garbatamente a un vicino il programma: ma perché non lo comprate? Anche se lo spettacolo è scadente, non date la croce addosso a regista e ad attori. Siate sempre discreti nel giudicare, sia in bene sia in male, ed esprimete il vostro giudizio con signorilità e semplicità. Quando lo spettacolo non è all'altezza della vostra aspettativa, applaudite ugualmente la fatica degli interpreti. In ogni caso non fischiate. Non dovete umiliare gli artisti che hanno fatto il possibile per accontentare il pubblico: siate almeno indulgenti e tenete conto della loro buona volontà. Durante l'intervallo, se volete, potete recarvi nel ridotto o aspettare al vostro posto che lo spettacolo ricominci. Si recheranno nel ridotto tutti coloro che vogliono fumare, bere qualcosa, fare un po' di conversazione, incontrate qualche amico. Chi resta in sala non farà niente di tutto questo; se è accompagnato parlerà con le persone che sono rimaste, ma a bassa voce, e senza gesticolare per salutare chi eventualmente dovesse vedere seduto nei palchi. Se incontrate nel ridotto un amico, vi fermerete per salutarlo: ma se questi è in compagnia di persone che voi non conoscete, limitate il saluto a poche parole cortesi, a meno che non sia l'altro a insistere per fare quattro chiacchiere con voi. L'uomo che è in compagnia di una signora presenterà sempre l'amico a quest'ultima, e non permetterà che lei rimanga in disparte ad aspettare. L'abito da sera è necessario solamente quando la serata a eccezionale: una gala o una prima all'opera. Per uno spettacolo di prosa, l'uomo indosserà semplicemente un abito scuro e la donna un abito elegante, ma non da sera. Anche quando si hanno posti lontani dal palcoscenico, bisogna ubbidire a quelle regole mondane ormai codificate e accettate ovunque. Perciò le signore, anche se non hanno avuto il tempo di cambiarsi andando a casa dall'ufficio, risolveranno il loro problema di abbigliamento con un vestito semplice, a tinta unita, che potranno indossare in ufficio con un particolare sportivo, per esempio un foulard intorno al collo e la sera con un particolare elegante, per esempio una spilla o una bella collana. Se lo spettacolo è di pomeriggio, si può dare al proprio vestiario un tono più semplice senza peccare di cattivo gusto: in questo caso è molto indicato un bel vestito da pomeriggio per le signore, e gli uomini potranno fare a meno dell'abito scuro, ma non per questo si presenteranno a teatro con maglione e camicia sportiva. Quando lo spettacolo è finito, non affrettatevi a raggiungere il guardaroba togliendo agli artisti la soddisfazione di un bell'applauso. Se poi non volete applaudire, allontanatevi in silenzio senza mostrare con fischi o commenti negativi la vostra disapprovazione. Una signora può andare a teatro da sola? Si, perché non dovrebbe? A maggior ragione potranno andare a teatro da sole due o più donne: per fortuna certi pregiudizi sono superati da un pezzo.

Pagina 347

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