Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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XII legislatura – Tornata del 25 novembre 1874

544178
Restelli 1 occorrenze
  • 1874
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Sono pure avvertiti che dopo la nomina dei Presidente si procederà a quella dei Vice-presidenti, ed anche dei Segretari e dei Questori, se sarà possibile; li prego perciò a rimanere nell'aula.

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XI Legislatura – Tornata del 4 febbraio 1874

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Biancheri 23 occorrenze
  • 1874
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Il comandante, luogotenente di vascello, signor Ramaroni, non si perdette punto di animo, e continuò, ciò malgrado, per un pezzo nel proposito di adempiere la sua missione; ma quando vide che gli sforzi di tutto l'equipaggio alle pompe, aiutandosi inoltre di buglioli e di quegli altri mezzi che la pratica marinaresca suggerisce, non bastavano a vincere la falla d'acqua, egli si decise a radunare un consiglio, secondo le norme regolamentari, per esaminare quello che doveva farsi: se, cioè, insistere nella avuta missione, se approdare ad Aiaccio, o infine se ritornare a Tolone. Il Consiglio si appigliò a quest'ultimo partito.

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Il piroscafo della marina da guerra Aquila, dietro richiesta del ministro dei lavori pubblici, fu inviato a Tolone per imbarcarvi una certa quantità di cordone sottomarino e recarsi nello stretto di Bonifacio a distenderlo.

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Però, quando volse la prua a maestrale, il tempo da scirocco poco per volta calmò, e gli successe il vento di terra, il quale gradatamente rinfrescando diventò esso pure temporale, e ritardò, ma non impedì, l'arrivo a Tolone.

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Come non sarebbe meno strano che si lasciassero partire dai nostri porti legni in quelle condizioni, specialmente per andare in un porto estero a rendere dei servizi a persone di un'altra nazione, compromettendo in cotal guisa gravemente la riputazione della nostra marina.

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Ora, se il dover mandare fuori l'oro è la causa che avrebbe fatto rincarare questa merce, dovrebbe derivarne evidentemente che l'oro a Parigi costi di più che a Roma.

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Voi vi troverete che il napoleone si compera a 23 e 15, il che vuol dire che le cento lire costano in Roma 115 75. Or bene, contemporaneamente la carta della Banca di Francia, cioè l'oro pagabile a vista in Francia si acquista a 115 15, cioè a dire 40 centesimi di meno, ossia con trenta centesimi se vi si aggiungono 10 centesimi d'aggio che Foro ha in Francia di faccia alla carta. Cosicchè l'acquistare cento lire di oro pagabile a Parigi costa 30 centesimi di meno di quanto costerebbe se si volesse avere nella nostra piazza.

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Vediamo adunque se la legge presente risponde a questi due obbietti.

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Ma a che riandare il passato, a che portare in esempio il fatto di altri Governi, mentre noi stessi, per la circolazione cartacea da noi introdotta, abbiamo menomato una delle garanzie che noi già avevamo data per legge? Ed invero rammenterete che, contemporaneamente all'istituzione del corso forzoso, si dava in pegno alla Banca per tanto valore di obbligazioni ecclesiastiche quanto bastava a garantire materialmente l'importare della somma emessa.

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Ed invero, non dimentichiamo che, contemporaneamente a codeste misure, ci si propone ancora la mobilizzazione delle masse metalliche con misure tali che sieno atte a fare rimanere queste masse metalliche nel regno.

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Neanche ciò a noi pare esatto.

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O quelle misure che noi ammettiamo per fare che l'oro mobilizzandosi non esca dallo Stato sono inutili, e allora noi abbiamo perduto per intiero la riserva, e per conseguenza il biglietto scapiterà ancor più; ma se noi crediamo che queste misure valgono a fare restare l'oro in circolazione, allora è evidente che il mercato della carta venendo a restringersi, la carta circolante riescirà anche più esuberante per il campo più ristretto ove è limitato a circolare.

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Supponete che taluna di queste Banche si trovasse avere anche prima del corso forzoso una circolazione, in rapporto del capitale, anche maggiore del triplo ora stabilito; come potete giustificare il costringerle a restringere la circolazione ad una quantità di biglietti anche minore di quanto a quell'epoca essa si aveva? A queste ingiuste conseguenze vi potrebbe portare intanto l'applicazione del principio da voi stabilito.

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Contemporaneamente a cotesta limitazione, avrei autorizzato le contrattazioni in oro, ma limitate a scopo esclusivamente commerciale.

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a destra)

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a destra)

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Ora, o signori, in qual guisa il progetto di legge che ci ha presentato il Ministero cerca di vincere, o se non di vincere, di diminuire (poichè a nessun legislatore, a nessun ministro, a nessun Parlamento è dato di vincere gli effetti di queste malattie, le quali hanno la loro sede e la loro ragione ben più in alto), in qual modo cerca di mitigare, di paralizzare gli effetti dell'aggio?

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La circolazione esistente oggi in Italia a corso forzoso, a corso legale, a corso fiduciario (imperocchè tutto questo è carta che pesa sul mercato come se fosse tutta fiduciaria o tutta legale o tutta a corso forzoso, in ogni momento in cui noi la consideriamo) eccede i bisogni del mercato, ovvero è a questi inferiore o corrisponde esattamente e si equilibra con siffatti bisogni.

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Ora un ministro che in tempo di corso forzoso riuscisse a porre un limite a tutte queste emissioni, che riescisse a pareggiarle nelle condizioni generali del loro credito, cioè nei rapporti tra la riserva e l'emissione, tra il capitale e l'emissione, farebbe, a mio avviso, un vero miracolo, pel quale io gli sarei riconoscente.

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Ora, o signori, in America si è cominciato a fare appunto così. Anzi, in America si è cominciato a prendere la questione molto più dall'alto.

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Ora, signori, io v'invito a riflettere su alcune cifre le quali valgono a scolpire il mio concetto colla muta eloquenza loro. Nel maggio 1867 la circolazione cartacea in Austria, e desumo questi dati dalla stupenda monografia del Neuwirth, il quale ha fatto ora un'illustrazione compiuta della Banca austriaca, nel 1887, dicevo, la circolazione in Austria, fra biglietti delio Stato e biglietti della Banca uniti insieme, ammontava a 491 milioni di fiorini. L'oro era a 130, godeva cioè un aggio del 30 per cento. Nella fine del dicembre la circolazione, era di 548 milioni di fiorini, circolazione come vedete assai maggiore di quella del maggio. Ciò malgrado l'aggio scende da 130 a 119.

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Gli affari a breve scadenza si fanno durante il corso forzoso nella stessa misura; ma gli affari a lunga scadenza (e qui le parole del tesoriere americano proprio mi ricordano quelle dell'onorevole Maurogònato, quando nel 1868 mostrava il danno che ai prestiti ipotecari a lunga scadenza sarebbe venuto dal proibire le contrattazioni in oro), ma gli affari a lunga scadenza, riguardanti particolarmente l'agricoltura, si fanno ogni dì più difficili nel nostro paese. Gli uomini prudenti e cauti, quelli i quali vogliono salvarsi da questa grande alea del corso forzoso, esitano a prestare, od a pigliare imprestiti per un lungo periodo, perchè non sanno prevedere il valore del medium nell'epoca dei pagamenti. Il valore del medium nell'epoca dei pagamenti si prevede abbastanza a breve scadenza; a lunga scadenza diventa un'impossibilità. Ora tutti coloro i quali vogliono poggiare i loro affari sulla base della sicurezza e della previdenza, non possono in operazioni a lunga scadenza abbandonarsi a quest'enorme lotteria. L'adozione di questo sistema, conchiude il segretario del Tesoro, non sanerà tutti i mali, ma sarà certo un deciso passo nella via della guarigione.»

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Teniamo bene a mente, o signori, che finchè non si riesce a riordinare il bilancio nazionale, non riesciremo nemmanco ad uscire dal corso forzoso in modo stabile e durevole.

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Non posso rimandare a domani senza che dichiari di essere indisposto di salute, a tenore del regolamento.

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XI Legislatura – Tornata del 25 marzo 1874

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Biancheri 19 occorrenze
  • 1874
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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2° Paragrafo identico a quello del Ministero;

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Io diceva che non avrei difficoltà di accostarmi a questa proposta; solo credo conveniente di chiarirla, e di pregare la Commissione a modificarne un tantino il tenore.

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Stanno anche a me a cuore gl'interessi dei privati, ma io pregherei l'onorevole ministro a volermi spiegare come giustifica la disposizione dell'articolo 40 al numero 5, ove è prescritto che per essere procuratore bisogna aver atteso per due anni alla pratica forense, presso un procuratore esercente, e la pratica potrà farsi contemporaneamente agli ultimi due anni di studi.

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Del resto, l'onorevole ministro non abbia a male che io insista nel mio emendamento. A lui fa lo stesso, perchè la sua autorevole parola, quella dell'onorevole Piroli, e l'atmosfera che ci circonda; danno al ministro la certezza della vittoria: sia pago di questa vittoria; vinca, ma non voglia stravincere; lasci a me la soddisfazione di mantenere il mio emendamento come protesta.

Pagina 2633

Pregherei quindi l'onorevole Paternostro a volere desistere dalla sua proposta.

Pagina 2633

Aggiungerò poi che, per la mia esperienza abbastanza lunga, mi è avvenuto non rare volte di sentire a dare dai cancellieri dei buoni suggerimenti ai magistrati, a ricordar loro delle massime che erano state dimenticate, e soprattutto a dare dei savi consigli circa il modo di redigere le sentenze.

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Ma, posto questo principio, adesso domandiamo: quali sono le attribuzioni che voi volete dare a questi collegi, a queste corporazioni, a questi Consigli dell'ordine che le rappresentano? Certamente le attribuzioni debbono essere limitate a quelle che sono indispensabili perchè adempiano allo scopo a cui sono chiamati; volerne dare di più sarebbe lo stesso che costituire una corporazione così forte da avere il diritto di escludere dal suo seno tutti coloro che non le talenta di ammettervi. Per questa ragione io ho trovato che nella discussione di ieri molti onorevoli colleghi si sono sollevati contro la disposizione contenuta nel paragrafo quarto di questo articolo; ed io che sono nel medesimo ordine di idee, mi faccio un debito di presentare alla Camera alcune osservazioni brevissime.

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L'onorevole Della Rocca disse che col chiamare i magistrati a parte di questa Commissione, si viene quasi a dimostrare che si dubiti della, capacità dell'ordine degli avvocati. Prego l'onorevole Della Rocca a deporre assolutamente questo pensiero; se il progetto di legge ponesse in dubbio la capacità degli avvocati, non chiamerebbe a parte di questa Commissione esaminatrice i membri del Consiglio dell'ordine. L'onorevole Della Rocca ha fatto pure una considerazione relativamente agli esami degli aspiranti alla magistratura, ed ha detto che questi sono esami di scelta, ma per gli avvocati non potrebbe esservi scelta, giacché sono i privati quelli che devono scegliere l'individuo a cui intendono affidare la loro difesa nelle cause.

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La Camera ora non ha che a votare sopra il senso della disposizione; quanto alla precisa dizione, potremo redigerla in altro momento. Del resto, la sua osservazione è giustissima, e l'ufficio di Presidenza stava appunto pensando a togliere queste parole.

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A nome della Commissione? Ha facoltà di parlare.

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Si vorrebbe che la eccezione fatta a

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La Commissione aderisce a quest'aggiunta?

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A quest'articolo la Commissione propone quest'altra formola:

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Voi sapete come in Francia sia molto ristretto il numero degli avvocati, ed a questo piccolo numero di avvocati eletti per la Cassazione si attribuisce generalmente il buon andamento degli affari giudiziari davanti a quella Corte suprema.

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Ora, se l'onorevole ministro si contenta, per tutti indistintamente, di questo termine di cinque anni, io sono pronto a ritirare la mia proposta d'indole conciliativa e ad associarmi a quella della Commissione.

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A domani! Sono le sei.

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Una parte a cui fu (e non avvenne una volta sola), una parte a cui fu negato il beneficio del gratuito patrocinio con decreto firmato dalla Commissione, venne poi a farsi difendere da me, e mi sono trovato per avversario all'udienza quell'avvocato che era tra i membri della Commissione medesima. Avvenendo ciò nella Commissione, ove è un avvocato solo, succederebbe con più difficoltà in un corpo composto di 7 a 15 membri.

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Chi ha parlato si è espresso a nome della Commissione; non vado poi a cercare se sia maggioranza o minoranza.

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Sarà rinviata a domani.

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XI legislatura – Tornata del 2 giugno 1874

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Biancheri 7 occorrenze
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(Sono approvati fino a tutto il 27. Per tutti quelli che non diedero luogo a discussione vedasi il rendiconto al n° 694.)

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Ora, è naturale che bisogna aumentare questo capitolo, il cui stanziamento è di sole lire 800,000, e portarlo alla cifra a cui ascendono le spese interne della Camera, cioè a lire 859,132 74.

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Questa domanda a me pare assolutamente inopportuna, perchè tende a sconvolgere del tutto le ragioni del bilancio.

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A me non piace di fare questioni di interesse locale, ma debbo osservare che a Napoli, che è la seconda dogana del regno, non abbiamo una grue, mentre Genova ne ha cinque, ed in questo momento ne reclama una sesta, e Venezia pure ne ha.

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Invito l'onorevole Mantellini a presentare una relazione.

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in una somma maggiore che restringermi a due milioni…

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Non ho fatto osservazione per spirito di contrarietà o per resistere al ministro che fa questa instanza; bensì a tutela delle formalità che in fondo poi giovano a tutti.

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