Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Aroldo

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Piave, Francesco Maria 10 occorrenze

Nel centro è una croce con gradini; a destra la porta d’un tempio internamente illuminato, a cui si ascende per grandiosa scalea; a sinistra più in fondo si vede il castello. La luna fiocamente rischiara le sparse tombe qua e là ombreggiate da secolari cipressi. Una tra quelle è recente.

Detti e Mina dal fondo a sinistra.

Mina dal fondo a sinistra agitatissima.

(la tempesta è calmata, i viaggiatori scendono a terra)

Detti ed Egberto, che viene dal fondo a sinistra, chiuso in mantello. Egli ha due spade.

Anticamera nella dimora d’Egberto che mette a varii appartamenti. Sopra una tavola è l’occorrente per iscrivere.

Briano e Aroldo in eguale costume di Solitarii compariscono da una vetta a destra, e scendono avviandosi alla casa.

Dame, Cavalieri, s’incontrano e si dirigono a diverse parti. Per un istante non li si vedrà che nel fondo; poi Godvino e Briano.

Fuga di sale illuminate a gran festa. Nella prima sonvi mobili dell’epoca, sopra uno de’ quali è un libro chiuso da fermaglio con chiave.

Monti praticabili, coperti di selve a destra e sinistra, dov’è un pineto presso cui una modesta casa. Cade il sole.

Batilde di Turenna

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24 occorrenze
  • 1857
  • Catullo de Maio
  • Napoli
  • melodramma
  • UNIGE
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(Gentiluomini si presentano alla porta del palazzo a dritta e vengono a cercare Arrigo, che ad un cenno di Batilde si decide a seguirli.)

In fondo il palazzo del barone Ariberto, a cui si sale per una gradinata. A dritta dello spettatore il palazzo di Batilde. A sinistra l’ingresso di un albergo militare.

(A dritta parecchi soldati si sono avvicinati a Batilde. Guido e Manfredo han messo mano alle spade per difenderla; la zuffa è per accendersi.)

(Guido, scortato da guardie, s’avvicina a Batilde e s’avanza con lei, mentre Arrigo s’allontana e mostrando l’ordine di cui è munito accenna a’ soldati di partire.)

Gli stessi, Arrigo arrivando dal fondo vede Batilde e corre a lei senza scorgere Ariberto, che s’arresta all’arrivo d’Arrigo ed a lui s’avvicina lentamente.

(Arrigo entra a dritta)

(Guido parte a diritta.)

A sinistra stanza che conduce all’alloggio de’ prigionieri. A dritta cancello che comunica coll’interno della fortezza. Nel fondo cresta merlata d’una parte delle mura e porta d’ingresso guardata da soldati.

Il teatro rappresenta una ridente valle sulla riva della Loira; a dritta colline fiorite e sparse di cedri e aranci, a sinistra case campestri; in fondo il fiume. Due uomini arrivano in una scialuppa e guadagnano la riva; il pescatore che la conduce s’allontana.

(Quattro soldati discendono i gradini e vengono a prendere Guido e Batilde.)

(A un gesto di Ariberto vengon trascinati via Guido, Batilde e i loro amici. Arrigo vuol correre appresso a loro, Ariberto lo trattiene: Guido e Batilde lo respingono con disprezzo mentre ch’egli tende loro le braccia in atto supplichevole. Oppresso, annichilito, Arrigo vacilla e cade nelle braccia di Ariberto.)

Arrigo si getta innanzi a lui, facendogli scudo del suo petto; a tal vista Batilde s’arretra con ispavento. Tutti sono accorsi alla voce del proprio capo, tirando le spade e facendogli corona.)

. – Manfredo ed alcuni amici di Guido a lui s’avvicinano. – Fioretta e Renato piegano il ginocchio davanti Batilde chiedendole il suo assenso. – Qui hanno principio le danze che vengono interrotte da Roberto e da Carlo che arrivano traversando la scena alla testa di numerosi uomini d’armi. – Roberto accenna a’ danzatori di continuare, ed ordina a’ soldati di rompere le file e riposarsi. Questi prendono parte alle danze che si fanno più vive ed animate. – Roberto situato alla sinistra dello spettatore vicino a Guido contempla questo spettacolo con una curiosa emozione. – Il dialogo seguente ha luogo durante la tarantella.

Detti, Ariberto con tutti i cavalieri e le dame che escono dal palazzo a dritta.

(Batilde, Fioretta e Renato entrano nel palazzo a dritta. Arrigo vorrebbe seguirli, ma si arresta al cenno di Ariberto.)

(La tarantella sempre più animandosi, Roberto e Carlo vanno a riunirsi a’ loro compagni e questi raddoppiano le loro galanti premure presso le donselle. – Ad un tratto ad un segnale di Roberto ciascuno di essi si allontana con la propria ballerina. I soldati che non ballavano conducono seco le altre donzelle. Roberto s’è avvicinato a Fioretta. Renato ed i giovani si muovono per difendere le loro donne; ma i soldati mettono mano alle spade: Renato ed i suoi compagni retrocedono spaventati. Manfredo porta la mano all’elsa della spada, ma Guido lo arresta e gli fa segno di vegliare con lui alla difesa di Batilde, che è collocata fra loro all’estrema diritta del teatro.)

(La barca continua il suo cammino, mentre che Guido, Batilde, Manfredo, Renato e Coro stanno in gruppo a sinistra del teatro.)

(Il cancello a dritta s’apre; si vede una gran sala, alla quale si ascende per parecchi gradini, ed in cui cui stanno soldati.)

Batilde in veste da sposa scende dalla gradinata del palazzo a dritta. Le giovinette le muovono incontro, offrendole de’ fiori. Indi Arrigo.

A diritta l’ingresso del palazzo.

(Roberto e Carlo co’ soldati hanno di nuovo occupato il loro posto intorno alla tavola che trasportano in mezzo alla scena: poco a poco i vassalli s’avvicinano ad essi, quasi circondandoli durante l’aria seguente.)

(Arrigo si toglie con impeto dalle sue braccia e fugge a sinistra. Ariberto lo segue collo sguardo e con atto di dolore si allontana. La scena cambia, e rappresenta una magnifica sala disposta per una festa da ballo. Segue il ballo analogo.)

Batilde vestita a lutto, appoggiandosi al braccio di una Dama di sua confidenza, Fioretta e seguita da Renato, traversa la piazza venendo da sinistra e dirigendosi verso il proprio palazzo; ha un libro di preci in mano; è salutata con rispetto dai vassalli, co’ quali familiarmente si trattiene.

Renato e tutto il coro collocati in cerchio nel mezzo del teatro cantano a voce bassa il coro seguente, nel mentre che Guido, Batilde e Manfredo osservano in silenzio ed accompagnano i sentimenti che successivamente li agitano.

Simon Boccanegra

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Piave, Francesco Maria 10 occorrenze

Più lontano a destra veggonsi colline con castelli e palazzi. A destra e sinistra, ricchi fabbricati sostenuti da fughe d’archi con balconi ornati a festa, dai quali leggiadre donne assistono alla solennità. Nel fondo a destra è una larga via; a sinistra ampia scalea per cui salesi a grandioso palazzo; presso alla bocca d’opera è un palco riccamente addobbato. Si festeggia l’anniversaria ricordanza dell’incoronazione di Boccanegra.

A destra dello Spettatore è il palazzo dei Fieschi in marmo, con portone e gran balcone praticabili. Nella facciata di fianco al balcone è una Immagine, davanti a cui arde un lanternino. Fra il palazzo e la chiesa è una strada. A sinistra una casa di povero aspetto; altra più regolare nel fondo. Fra tali case entra una via. Comincia a far notte.

(Ad un cenno d’Amelia le Damigelle rientrano a sinistra.)

(Scendono a terra e vanno ad incontrare il Doge, che seguito dai Senatori, da Paolo, Pietro e dalla sua corte viene dala scalea, e va a prender posto sul destinato palco, mentre il Popolo con entusiasmo lo accoglie, e le Dame dalle finestre agitano bianchi lini, e gettano fiori sul suo passaggio.)

A mezza scena a destra seggiolone, tavola coll’occorrente per iscrivere.

Detto, Andrea e Gabriele dalla destra fra soldati, che a un cenno di Paolo si ritirano.

Fiesco esce dal palazzo, che chiuda da fuori, scordando la chiave nella toppa; poi Donne e servi a tempo.

(I lumi cominciano a spegnersi nella piazza, per modo che allo spirare del Doge non ne arderà più alcuno.)

(s’alzano le fiaccole, le campane suonano a stormo… Tamburi ec., ed alle grida Viva Simone cala il Sipario.)

Una porta a sinistra mette alle stanze interne, altra alla destra dà in varii saloni. Qualche tempo dopo l’alzata del sipario albeggia.

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