Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I bollettini della guerra 1915-1918

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Nella notte del 31 accennò anche ad un attacco efficace contro le nostre posizioni sulle pendici del Rombon, limitandosi però a dirigere su di esse

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nemiche ed espugnato anche qualche trinceramento; tuttavia di fronte al forte assetto difensivo nemico stabilito su posizioni già per loro natura

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Nel settore di Tolmino dopo il nostro attacco del giorno 9 su Santa Maria sono stati segnalati forti reparti nemici che per il vallone Tominski si

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Velivoli nemici hanno invece lanciato ancora qualche bomba su città indifese, come Asiago e Bassano. Si ebbero pochissimi feriti nella popolazione e

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 8 occorrenze

), sull’Altipiano d’Asiago, su Cauriol (Avisio).

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chilogrammi di esplosivo su alcuni impianti ferroviari devastandoli, indi ritornò incolume nelle linee.

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Alla testata del Rio Felizon (Boite) il nemico attaccò in forze un nostro posto avanzato su Punta del Forame, obbligandolo ad arretrare di un

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Velivoli nemici lanciarono bombe su Auronzo senza farvi vittime nè danni. Alcuni idrovolanti, spintisi verso Ravenna, furono ricacciati dal fuoco

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Su Lagazuoi (Vallone di Travenanzes–Boite) l’artiglieria nemica tenne ieri sotto violento fuoco le posizioni da noi recentemente occupate, senza

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Azioni diversive, esplicatesi sopra tutto con intensi e prolungati bombardamenti, furono tentate dall’avversario in più tratti della fronte; su Monte

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Due nostri velivoli lanciarono bombe su Mattarello e costrinsero un idrovolante avversario ad atterrare verso Trento. Altra squadriglia di 12

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In Valle dell’Astico, all’alba del 23 durante un intenso bombardamento su Monte Cimone lo scoppio di due poderose mine nemiche obbligò i nostri a

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 4 occorrenze

Nella notte sul 2 velivoli nemici effettuarono incursioni con lancio di bombe su e alcune località della pianura tra il Basso Isonzo e il Tagliamento

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Nella scorsa notte, in favorevoli condizioni atmosferiche, trenta nostri aeroplani volarono su Pola e bombardarono gli impianti militari della grande

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Nella giornata di ieri, su parecchi tratti della fronte Tridentina, con attività di nuclei esploranti e concentramenti di fuoco tenemmo in vivo

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La battaglia aerea fu assai viva su tutta la fronte Giulia. Le nostre squadriglie bombardarono ieri i depositi nemici di Berje (nord–ovest di

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 4 occorrenze

Nella giornata di ieri l’attività combattiva si mantenne in complesso moderata su tutta la fronte. A nord del Chiese una nostra pattuglia, fugati gli

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Sualtuari e violenti duelli d’artiglieria su vari tratti della fronte montana e lungo il Piave. Incendi ed esplosioni di depositi di munizioni furono

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Su tutta la fronte azioni di artiglieria con carattere di molestia: le nostre batterie provocarono incendi, nella regione delle Melette (Altipiano di

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Nelle Giudicarie la notte sul 29 dopo violenta preparazione di artiglieria sviluppatasi su ampia fronte, numerosi reparti nemici, varcato il Chiese

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USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 30 occorrenze

Bisogna che l’ammalato se metti steso lóngo a ppanza per aria sopra a ’na tavola da letto che starà appoggiata a li du’ capi su ddu’ zoccoli o ddu

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Su ’sta pianta che è bbona a insaporicce tante pietanze, ciavemo a Roma sto proverbio: "Chi ppianta la menta, tutto l’anno se lamenta". E nun ve dico

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I ragazzi mettono un asse in bilico su di una trave o altro corpo elevato, e si siedono alle due estremità; cosicchè quando l’uno va in terra, l

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Regazze mie, er primo giorno de ll’anno nôvo, annate su la porta de casa, pijate una ciavatta, e bbuttàtela o su’ ripiano der primo capo de scale

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. Oppuramente co’ la féde (l’anello nuziale) je se ségna una croce in testa. O anche sé fa mmette la persona che ccià er sangue che je cola dar naso, su le

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Doppo che avebbe ammazzato su’ fratello Abbele, er Signore pe’ ggastigallo, lo condannò a ppartì’ in sur subbito p’er monno de la Luna, e a restacce

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distante da Porta der Popolo a mmanomanca de chi vva in su, versi Pontemollo.

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fame, poveraccio, che se la vedeva coll’occhi. Se n’annava pe’ Roma tutt’er giorno, cor casotto su le spalle, a scutrinà’ tutti li fatti de ll’antri, pe

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’ ffallo sapè’ a ttutto er monno, cià fatto scorpì’ quela gran cunculina, co’ ddrento in mezzo un ppezzo de sapone e intorno a la cunculina er su

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Nun magnà’ mmai salumi, ni robba salata; nun addropà’ e’ rasore de quarcuno che ccià’ er morsarso, e nemmanco bbeve in der su’ bbicchiere, o addropà

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pagnotte poi nun vanno mai messe su la tavola a ppanza pell’aria, perchè si nnó ppiagne la Madonna.

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Ammalappéna la cratura è stata bbattezzata, abbadate bbène de nun bacialla su la bbocca, perchè si nnó soffrirà ssubbito de vèrmini. La mammana in de

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pportone o bbottega; che — ddice er Belli in un sonetto magno — era un morì dda’ ride’. Allora ogni macellaro ammazzava le su’ bbestie in der su’ macello

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Comprate un sordo o dua de lardo de pórco maschio, strufinàtevelo bbene e pper un ber pezzetto su la parte che vve dôle, e vvederete che ddoppo un po

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leggermente in guisa da farne venir fuori delle bolle più o meno grandi chiamate bòccie ò bbòcci, e che i fanciulli fanno a gara a far saltare su i loro

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Lo faceveno propio pe’ ddavero li zìngheri veri che ’gni tanto passaveno pe’ Roma, se fermaveno su ppe’ li Monti e a chi vvoleva diceveno la ventura

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de le fravole. Ecco come se faceva. Un fravolaro portava su la testa un gran canestro fatto come un trionfo tutto guarnito de fravole con intorno

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Pe’ ssapé’ vojantre regazze, su cchi avete da fa’ ccascà’ la scerta pe’ mmettevve a ffa’ l’amore sur serio, ecco si ccome avete da fa’. Prima de

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quanto, smucinàteli bbene, insinenta che nun ve divènteno come ’na pomata. ’Sta pomata se stènne sopra ’na pezza de tela e ppoi s’àpprica su la parte

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cche io incora me l’aricordo. Er più gran stradone che ddà su la piazza sale infinenta su la cchiesa che stà in arto in arto, vieniva in quer giorno

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cipolle cotte su la bbracia e ppoi pistate, che ffa lo stesso affètto.%4

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. E ttienete bbene a la mente che, quanno su la tavola c’è la tovaja, nun ce se pô ggiocà’ a gnisun gioco; perchè su la tavola apparecchiata, li

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de la novena, la notte, quello che la fa, se la deve passà’ ppe’ le scale de casa; poi quanno sôna mezzanotte, se deve affaccià’ ar portone, e su

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A ppiazza Navona, su la funtana de mezzo, quella che ccià la guja armata, si cce fate caso, da la parte che stà dde faccia a la cchiesa de Sant

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se presentava a ccasa cor su’ bbravo laspersorio, le mmalediva, e vve le cacciava in sur subbito da casa. Talecquale ccome se faceva pe’ llibberà’ le

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. La gallina pe’ le scale Che cchiamava la commare. La commare su la porta Che vvenneva le peracòtte: Peracòtte bbòne e ccalle! Bastonate su le spalle

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, e appricàtevelo su le scrófole. Doppo diverso tempo che cce lo tenete, cambiànnolo, se capisce, de tanto in tanto, vederete che le scrófole ve

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pesava! Su ’sto fatto er Belli cià ffatto un sonetto che vale un brillante per ogni lettera.

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Oppuramente se fa mmisuranno da li detini de le mano a la punta der naso, sempre cor parmo de la mano, una vorta a annà’ in su, e una vorta a vvienì

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’acéto de l’insalata, e strofinàtevelo su’ le petine la sera e la mmatina, infinènta a ttanto che nun ve sparischeno. Intanto che vve strufinate, dite

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