, ironicamente. Quindi, mutando tono: "Portate via quella roba! Non mi va!" "È consuetudine esaudire l'ultimo desiderio dei condannati a morte
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che si è allargato" ciangottò Nicolino. "È la testa che mi si è ristretta... Qui ai tropici le notti sono umide..." "Su, andiamo," disse allora il
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due la lama di Giovanna. "Traditore!" gridò Giovanna correndo verso il pannello e cercando affannosamente di farlo scorrere. "Mi è sfuggito? Ma lo
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dignità: "Signora," disse "il vostro contegno mi meraviglia oltremodo... Io sono un fantasma che terrorizza chiunque e voi mi trattate come una pezza da
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fatto quella bestiaccia! Un cane, proprio un canaccio di strada! O che pare un morso di un topo questo ? Guardi come fila il sangue.... - Mi dispiace, mi
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Sultano, per non rivelare richieste, complicità o intesa: restarono sulla donna, come se solo da lei dipendesse il destino. — Mi hai chiamato, dolce
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, mi accorgo, sta diventando un dono miracoloso. Confesso che dopo alcuni giorni, non vedendo nulla apparire sulle pareti, la mia impazienza di padre mi
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somma - , mettendo nella frase una contraddizione di termini che mi fa spalancare la bocca? - Sarà un capolavoro, come tutti dicono; ma in fatti non mi
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Il figlio adottivo di Bonuccello. - Fu una cosa terribile: sette anni fa mi trovavo imbarcato come pilota su un bastimento: ci colse presso le
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studio del babbo di Sergio. Siccome questa storia è vera io ho dovuto scrivere a quel signore perchè mi desse l'autorizzazione di poter scrivere il suo
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Il maestro. - Perciò - seguitò il maestro commosso - non mi piace che voialtri prendiate a sassate i lampioni e nemmeno i vostri compagni. Il gesto
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, Alo e tutti gli altri, e allora non mi è rimasto che unirmi al cappellano e al tondo Segantino e cantare a squarciagola la canzone delle casse da
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Stucchino. - Benone! Mi fa tanto piacere, ragazzi. Perché, sapete, non c'è niente che valga quanto una cuccia decente! Le amache di quando io ero marinaio
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della carrozzina da bambini, ed ora, a causa della benedizione della Freccia d'argento, mi dimenticate là il pane che avete comperato! Volete forse
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mangiare e del bere! Ma che sciocco interrogatorio mi stai facendo! Sarò pur padrone di fare quel che mi pare, no? Stammi a sentire, Jörg! Oggi dopo pranzo
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mai mi accorsi di questa voglia di cavalierato...» «Mio signore» annunciò Blabante «certi semi stanno per anni nella terra, e nessun occhio o piede che
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cilestrine! Piolo dell'Inferno è quel tronco! A ottantacinque giri io mi fermo, mi fermo! E altri non ne farò, se non viene Dio a comandarmelo!» Da dietro la
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di quanto tu creda. Sta collaborando con gli inquirenti, mi dicono: questo l'aiuterà di sicuro. E con il tuo babbo ho già parlato io. Amanda balzò in
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Casnaghi senza guardare in faccia nessuno. - Vediamo di fare una cosa svelta, mi raccomando, che devo scappar via presto. Chi ha qualche disturbo, lo
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. Entro io al tuo posto, va'! - Eh! Non c'è mica bisogno di urlare così... - Io urlo quanto mi pare e piace! - Li senti? - riprese la Pinuccia. - Sono
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vestito di ferro; invece avevo questo ma un po' piú nuovo. La prima Tigre mi venne incontro e fece: Ham! e io senza dir niente le misi la spada nella
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e nessuno di loro sa soffiarsi il naso. È proprio quello che mi ci voleva! — E allora, adesso che hai trovato l'impiego, potremo mangiare tutti i
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pantofoline mi facevano male, e le belve mi volevano divolale. Ahimè! Ahimè! Cosí l'alioplano mio è volato via solo! Ahimè! Vollo l'alioplano!
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Fornaio che abitava lì vicino: — Mi vuoi per fare il pane? — gli chiese. — Signor Negretti, — rispose il fornaio, — con le sue mani nere vuol toccare la
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olive nere salate, gliele dava, ripetendo: - Ti bastano? - E me n'avanza! - La risposta me la porterai a casa questa sera. Se c' è qualcuno da me, mi
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della camicia con le proprie mani. - Bada di non perderla! Cuddu fece una mossa orgogliosa con la testa, che significava: - Per chi mi avete preso? Era
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animo, e rispose franco alle domande che quegli, scorsa lestamente la lettera, gli rivolse: - Sei venuto da lontano? Bravo?... Hai mangiato? - Ora mi
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malconciato. - Ma se tu sapessi quanto mi è servito laggiù questo fazzoletto tricolore! Ogni volta che si annunciava una impresa rischiosa e i soldati del
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via! - Cra, cra, cra - gracida il ranocchio - questa bambina non mi va. Ha paura dell'acqua. Non si lava, non si sciacqua. Voglio darle una lezione
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ammaestrar le fanciullo con l' esempio, e di infiammare gli animi loro a quelle virtù che leggono descritte; ma sopra ci ho voluto che quelle vite mi
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una Principessa. Se lo meritavano. — Ah, Maestà, eran le mie sorelle! Ma voi potete risuscitarle; non mi negate questa grazia! — Vedremo! — rispose Re
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— Mi piace tanto, — rispose lei — che sento una gran voglia di cavalcarlo. — Fecero portare una scala, e la Reginotta montò sul cavallo di bronzo
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andarsene: — Mi lasci qui incatenato? — Lo meriteresti, ma ti sciolgo. Se mi hai ingannato, guai a te! — Il giovane si presentò al palazzo reale e si
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— Topolino, se mi vuoi bene, risuscita mio padre! Topolino esitava. Allora si fece avanti sua madre: — Topolino, te ne prego anch'io, risuscita il Re
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cominciò a baciarlo, a carezzarlo, a farlo saltare in aria come una bambola. — Mi vuoi per marito? Mi vuoi? - La Reginotta rideva: — Ti voglio! ti voglio
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— Mi vuoi per marito? Ti feci fare apposta per me. — Lei tremava come una foglia. — Mi vuoi per marito? - Più la Reginotta sentiva quella vociaccia
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, non ci ho colpa. È venuto un cardellino, si è posato sopra un ramo e si è messo a cantare. Canta, canta, canta, mi si aggravavano gli occhi. Lo
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disse al padre: — Maestà, perchè tenermi rinchiusa qui ? Lasciatemi andar pel mondo. Il cuore mi presagisce che troverò la mia fortuna. — Il Re non
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padre pensò d' andarsene in una pianura e chiamare la Sorte: — Sorte, o Sorte! - Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: — Perchè mi hai
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leggere. La sfortunata Reginuzza n'ebbe un colpo tremendo. - Dal momento che mi vuole scacciare, me ne andrò da me, - disse. La suocera si sentì allargare
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dove Rosetta rammendava i merletti e le dice: - Vedi, Rosetta, se tu non mi vuoi bene, io mi strozzo! - Che Vostra Maestà si strozzi pure! - E gli dà
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: - Ragazze mie, i miei negozi mi costringono a partire; vado a Palermo, starò assente un pezzo, e desidero compensarvi della mia assenza con un dono. Che
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, vedendo che si preparava per il viaggio, gli disse: - Padre mio, per il bene che mi volete, dovete farmi un piacere: andate dal Re e ditegli che io
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dall'alto cadde un sacchetto pesante ai piedi di donna Peppa, la testa di donna scomparve e il finestrino si richiuse. - Mi voleva ammazzare! - disse
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decida a morire e mi lasci erede del suo patrimonio. Almeno di un paio di banche... Ormai deve avere quasi cento anni. Sarebbe bene che mi facessi vedere
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chi, se la domanda è lecita? Non vorrà che mi arrenda al primo sconosciuto. Si presenti, mi presenti i suoi amici, poi si vedrà. — Lei, — ha ripreso
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! Raccolgo l'accendino in silenzio, monto sulla bici e torno a casa. Per strada mi vengono in mente tutte le parole che non ho usato. Sento tutti í pensieri
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ascoltarmi quando suono il tamburo. Lei fa danza moderna e a volte balla mentre io suono. Mi chiede spesso della mia città d'origine, Casablanca. A
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chiamare da lontano. È la voce di Maristella. Mi giro e vedo la sagoma inconfondibile di Nerone che mi corre incontro. Racconto a Maristella del ritrovamento
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mi piazzo davanti alla macchina, proprio in mezzo alla strada: provo a segnalare all'autista col fazzoletto.
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