mosso di lì Giovanna e gli altri non lo avrebbero più ritrovato "vorrei restare qui..." "Il tuo zelo è degno di lode," lo elogiò il sergente Manuel "ma
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. - Ve lo dirò domani, se state quieti: ora bisogna tornare a casa - rispose Dodò - perchè la padrona ha ordinato alla Letizia che le rifaccia il letto
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Forse pensava: - Non capisco come la Rita abbia così poca voglia d'imparare il piano, quando gli è tanto facile, ch'io lo suono senza avere imparato
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— Cipí... cipí... — piagnucolò, — ... mi fa male qua, mi fa male qui! Mamma passera lo riportò dentro. — Vedi che cosa succede ai disubbidienti? — Mi
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eccitatrici. Molti lo impararono a memoria e dall'alto di una catasta di legname lo declamarono ai sottostanti con voce bellicosa; anche gli ascoltatori lo
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con la sinistra un bambino di tre anni. Non si è mai saputo di chi fosse. Che volete? Ero già vecchio, solo, mia moglie è morta giovane, me lo sono
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via: la divisione fra lo Stato della Chiesa e lo Stato Italiano c'è, ma non si vede, è un simbolo, perchè tutti parlano la stessa lingua, o meglio lo
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: - Creerò l' uomo. E lo creerò a mia immagine e somiglianza. - Prese del fango, lo plasmò in forma d'uomo; poi, gli alitò in volto, e fu l'uomo, il primo
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sua antica vetta, se qualcuno non lo prende e riporta lassù; così l'uomo, dopo il peccato originale, giaceva umiliato nella sua gran miseria
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Salvatore, ch'è Cristo Signore. Voi lo riconoscerete a questo segno: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia. Ed ecco apparve
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morte, disse loro: - La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo a chi rimetterete i peccati saranno
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ogni parte d' Italia, e concordi si riunissero sotto un solo governo nazionale. Per raggiungere lo scopo, Giuseppe Mazzini fondò
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Cavour soggiacque il 6 giugno 1861 ad una malattia, che lo colse improvvisamente e lo spense ancor giovane. Nel delirio, il grande ministro parlava
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vento soffia e ruota furioso, trascinando il bastimento. Le acque del mare lo sollevano e lo abbassano e lo scuotono, con onde enormi, che spesso si
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festoso di un cane che aveva riconosciuto il ragazzo, balzò dal letto e con il fucile uscì di casa. Vide Guccio, lo afferrò, lo trascinò nel tinello
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giovane della famiglia. - Allora facciamogli la festa - dissero altri. La scena era paurosa. Si sentiva la pioggia e l'ululare del vento. Lo presero
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relativa è la sua distanza dal lato ad essa parallelo. I lati paralleli di un parallelogrammo sono eguali; ed ogni sua diagonale lo divide in due
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DALLE TRE ALLE QUATTRO POMERIDIANE GLI AVVENIMENTI PRECIPITANO. STUCCHINO È COME SEMPRE SICURO DEL FATTO SUO, MA ED-MASTICA-GOMMA LO È ANCOR DI PIÙ
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graziosi fiori della primavera, dei boccioli di aprile, dei morbidi petali del...» «Vuoi dire che puzza, Blabante?» lo interruppe il conte, ciglioso. «Non
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figlia... Se sua madre è proprio... - si agitò l'Ernesto, impappinandosi. - Io penso... io temo... - Lo è, lo è, vi dico... Avete letto o no, questi
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23. Il buon uso del tempo. Il tempo è un tesoro che non costa un soldo; ma se lo perdi, non lo puoi comprare, neppure a pagarlo un milione. Il tempo
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galantuomo!» E Carlambrogio lo è davvero: tutto il paese lo dice un modello di bontà, e di onestà. Egli non recò mai dolore ad anima viva: fece anzi del
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giorni si lava il muso con lo zampino; si lecca ora qua, ora là; si liscia il pelo. Se lo arruffi, gli fai dispiacere; se lo insudici, si impermalisce
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— Sono lo Stracciarolo, per servirvi, — disse l'ornino che aveva bussato alla porta, levandosi il cappello. Aveva una lunga barba, e un vestito tutto
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canto di un usignolo; e l'usignolo cantava una storia assai bella, che diceva cosí: — Tutti gli alberi lo conoscono e le foglie ripetono il suo nome
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Lo seguivano due dei suoi amici piú fidi, che portavano gli occhiali e le barbe finte per rendere piú terribile il loro aspetto. Essi tenevano il
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nutrice morí di crepacuore. lo ero proprio commossa, quando d'improvviso uno stupido pappagallino verde si mise a strillare, come fa per tutti i signori
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! E, preso il rotolino che aveva in mano, se lo appoggiò dalla parte della cresta alla spalla e fece atto di sparare... Bum! - Oh! A far le buffonate
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lo mostravano orgogliosamente, come una maraviglia, a quanti venivano a visitare l'ospedale e a portar regali di ogni sorta. Quando non ebbe più
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che gli nascondeva mezza la faccia e una mazza grossa così, con la capocchia nodosa. Questi era sbrigativo.. Lo addossava al muro del casolare senza
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mamma lo burla: - Ma vai là, cantastorie! Che cos'hai risparmiato? Il sonno durante l' inverno per dormire più a lungo l'estate? Che c'entra? Una cosa
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Angeli, i puri spiriti che circondano il suo trono in Cielo; ha creato la luce, ha seminato lo spazio di stelle.
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Raffaele, in forma e aspetto d'uomo, accompagna il giovane Tobia, lo salva dai pericoli del viaggio e specialmente dall' essere ,divorato da un grosso pesce
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NINETTO HA UN'IDEA Nino ha udito le parole della venditrice di palloni e ci pensa. Egli ha un fratellino nel cielo. Non lo ha conosciuto perchè è
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apparve al Santo sulla paglia, bianco e freddo come un morticino. San Francesco lo prese, lo strinse al cuore, lo scaldò tra le sue braccia e il bimbo
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lo sapesse, direbbe: - La mia bimba pizzica di matto. Ma la mamma non lo sa e la sua bimba vuol farle una sorpresa. La Regina Imperatrice è bella
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ponte di comando, attese di affondare nel mare con la sua nave. La sua ordinanza lo vide dalla scialuppa mentre si allontanava con parecchi suoi
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prego di scusarmi. Forse qualcuno di voi si è fatto male? I ragazzi lo guardano stupiti e si accorgono che le sue pupille sono spente. All'occhiello
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LA VERA STORIA DEL LUPO E DELLA VOLPE Nino ama il grosso lupo del Giardino Zoologico. Egli sa che non è uno sciocco e non può essere lo zimbello
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vecchi e i bambini muoiono di freddo e di paura e questo sciocco si lagna perchè lo riscaldo un po'. Aspetta, aspetta. - Si nascose dietro una nuvola e
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Questa stanza la leggeva il maestro; ma non l' ebbe appena finita, che più voci gridarono la spera, lo specchio. "Sì, disse il maestro, questo enimma
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. Passarono sei mesi, e non si vide nessuno. Finalmente un giorno si presenta un contadinotto molto male in arnese: — Maestà, lo volete davvero quel
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contadino che lo attendeva. — Maestà, la Reginotta ora è mia. — Il Re si fece scuro. Dovea dare la Reginotta a quello zoticone? — Domanda qualunque
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Il Re non lo potevan trattenere: schizzava fuoco dagli occhi. Ma quella, ostinata: — Non lo voglio! Non lo voglio! Vo'rimanere ragazza. — Il peggio
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Ranocchino! L' aquila lo aveva già digerito da un pezzo! — Si presentò la vecchia: — Maestà, Ranocchino ve lo farei trovare io; ma ci vuole un gran coraggio
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- Comprerei lo stupendo cavallo che oggi due mercanti saraceni offrivano in vendita. Se tu lo vedessi, sorella Costanza, quanto è mai bello ! Credo
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chi ha mai servito di modello a questa tela? - Lo zio storse la bocca nel vederlo così estasiato davanti al quadro e lo chiamò per fargliene osservare
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divenuto davvero di marmo, capì che narrava il vero e lo supplicò di non aggiungere parola. - Ma no, - replicò il Principino - non posso tacere, ora che sono
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un passo senza che un bandito lo segua. — Dove va? — A prendere un po' d'aria. — Buona idea, vengo con lei. Ottavio passeggia maledicendo il
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fatto, ma non ho voluto girarmi a guardare. Che peccato non aver visto! Ormai non lo fa più. Ci siamo. Ecco Aziz. - Tu devi essere Maristella. - Come
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