Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: della

Numero di risultati: 177 in 4 pagine

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Finestre di via Paradiso

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Zani, Gabriele 1 occorrenze

naturalmente, in basso, dove non c'è neppure bisogno della scala.

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Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

dei gialli della stagione trascorsa, sterminatrice di foglie, spogliatrice di rami?

poesia

Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

quelli della donna scomparsa.

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L'ora felice

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Scarabicchi, Francesco 1 occorrenze

tua gonna, se a Fiesole sul muro della casa o in un albergo d'Arno; chissà dove ho lasciato me ad attendermi, contemplando un cancello o a un tavolino

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Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

Non c'è più il pulpito con la scaletta intarsiata e la porta cigolante. Non c'è più la statua della santa incollanata di rose. All'eucarestia le

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Dal balcone del corpo

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Anedda, Antonella 1 occorrenze

noi macerie e le nozze, tra la polvere e il rame, tra la tela che copre i piedi dei morti e il ruscello di seta sulla schiena della sposa. Allora

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Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

Il coperchio della scatola del ghiaccio, scomparso a maggio, lo ritrova in dicembre nello scomparto in alto del guardaroba, in mezzo alle coperte e

poesia

Salva con nome

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Anedda, Antonella 2 occorrenze

quello attuale, quando - come scrive un cronista del tempo - “migliaia di isolani sprofondarono nell'oblio” a causa della sepoltura usata allora. Le

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quadro - che conserva le ossa degli 800 martiri in una cappella della cattedrale di Otranto. Con un'ostinazione che non doveva conoscere noia, il

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Ritorno a Planaval

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Dal Bianco, Stefano 6 occorrenze

laraccia aperte e sembriamo due statue, ma sorridenti, e non ci sono domande, solo il gioco della luce che declina e del vento che ci muove i vestiti.

poesia

Così sono stati per molti anni, nella luce gialla della grande città. Io so che non potrò cambiare niente di tutto questo e so che tutto questo ha

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se anche la notte fosse chiara e illuminata dalla lampadina e dal bagliore della penna.

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, quando il non pensare si è tradotto in non sentire. Ho cercato allora di tomare a sentire, mai sensi sono della vita, e la vita non basta, almeno così mi

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L' azzurro smemorato del crepuscolo a strisce, attraverso le persiane della camera. Lo stesso azzurro con le macchie scure delle piante sotto di sé

poesia

chiuso in sé, e cielo mare e spiaggia comunicano perfettamente un identico senso del respiro del mondo è l'arancione della pelle, che pertanto da

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Il letto vuoto

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Bertoni, Alberto 1 occorrenze

prima delle mode e dei bilanci secolari, il tarlo di Auschwitz: prima di tutto il resto, un'esperienza ferroviaria priva di ritorno, della quale era

poesia

Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

«Si affacciava su Porta Capuana. Il giorno del suo compleanno toglieva il tappeto dal pavimento della sala d`aspetto e, con quello, copriva il tavolo

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Dai Canti Orfici

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Campana, Dino 1 occorrenze

tratti alla mente. Laggiù avevano tratto le lunghe vesti mollemente verso lo splendore vago della porta le passeggiatrici, le antiche: la campagna

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Poesie - La morte di Tantalo

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Corazzini, Sergio 1 occorrenze

voglio la tristezza delle rose morte all'inizio della primavera per farne una corona alle mie bende. Il mio cortile con un po' di cielo, con poche

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La Bufera ed altro

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Montale, Eugenio 1 occorrenze

in noi e poi così impossibile a scancellarsi. Ma quanto al resto? A conti fatti, chiedersi il come e il perché della partita interrotta è come

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UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto

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Giacosa, Giuseppe 1 occorrenze

La scena succede nel castello di Renato, in una valle delle Alpi piemontesi. - Gran sala, stile Trecento. - Al levarsi della tela Renato e Iolanda

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POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 4 occorrenze

fanciulla l'avvolgi nel fuoco tuo giovanile? Fanciulla è freddo il mio core, è freddo il mio core e lontano, non sente l'alito ardente della tua giovane vita.

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folta della notte eterna è la natura e l'anima smarrita palpita e soffre orribilmente sola sola e cerca l'oblio.

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pur dalle pareti della mia ignuda stanza, a piena voce il tuo nome riecheggia al mio silenzio, sì che palese a ognuno e manifesta del tutto, al volgo

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nel ritmo della danza, o fiduciosa nell'infuriar dell'onde, come quando a me che ti chiedevo rispondevi: «Per me non è mai tempo di tornare, chi va

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Penombre

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Praga, Emilio 10 occorrenze

Pallido fior del nordico paese, vaga beltà della colonia inglese, ben mi dicea quel tuo sguardo profondo che ti chiamava a sè l'occulto mondo! Quando

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inerme, della Sventura che ti rode il fianco è nato un germe! - - Ecco un'esequie nella città : mio saggio demone, che mai sarà? - Rispose: - All'ombra

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A MIA MADRE I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve, sotto il ciel sereno, sostar sommessi alla mia porta udìa, la notte della santa

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Oh se l'ava non fosse sepellita, l'ava, l'antico amor della mia vita, s'ella vivesse ancor... pensate il gaudio di appenderle al seno della mia vita

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che l'Adamo indura; e l'altro silfide educata ai pudor della natura. Son mille secoli che i due chèrubi insiem corron la terra, fra rose e triboli, in

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della chiesa, e un requie di più. L'altra tornò nella sua casa stretta, oscura, pudica come la bara della estinta amica. E più di quella restò forse

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era il vento e fulgida la sera; volghi e campane avean finito il coro, e nei vasi di fior della ringhiera s'udian le foglie bisbigliar tra loro. Sacra

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vastità del cielo, e della donna il cor. . . . . . . . . . . . . Perché, cretino e splendido mondo dei Filistei, sotto l'arcano incendio fremevi, e intorno

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frugando in un convento abbandonato. Tutto pieno di note è il volumetto: qua e là qualche versetto della Chiesa all'esametro latino sposa Sant'Agostino

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Quella superba sua faccia serena passar la vidi tra la folla oscena, e vidi gli occhi della folla ardenti sprofondarsi ne' suoi, come attoniti e

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 10 occorrenze

che canta la divina melode all'infelice: col Cherubino della fede santa. Ahi! se i fantasmi del gioir superno turba la vostra voce insultatrice

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della cattedra l'odore, risento il gelo delle vaste scuole, e riveggo il bidello e il professore. . . Oh memoria crudel, spina del cuore! E dove sono il

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Dea, quest'anima sperando, a te volgea! Come sei bella, o luna, quando il viso ti specchi nel mite tremolio della laguna; come bella, fra i pallidi

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grido, che dai vertici natali chiamando il freddo e la malinconia, par, della via fra i suoni incerti e uguali, un la stonato in una sinfonia: è quello

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- Per la deserta strada, o viaggiatore, dove t'affretti ai raggi della luna? una madre lasciasti, il genitore e sposa e bimbi, per cercar fortuna? La

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Ma bello è quando parlano, seguendo del pennello la corsa affaccendata, e fra loro in famiglia discorrendo, di tutti i casolar della borgata. - To

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Coppie eleganti della vaga festa, c'è alla porta una folla di signori di vario sesso, di diversa vesta, amici che vi aspettano di fuori. Son tanti i

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carnefici Echeggia l'ululato! Bevi al tuo nappo e i cantici svolgi che il ciel ti spira, ma sia sommesso ed umile il suon della tua lira, nessun s'arresti a

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sacre pareti; altro culto agli spiriti oppressi dal desio della vita migliore, altre preci, altri incensi ha concessi la insultata pietà del Signore

poesia

Vi conterò la storia della morta per cui suonano adesso la campana - era una tosa piccolina e smorta che abitava vicino alla fontana. Toccava appena

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Trasparenze

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Praga, Emilio 5 occorrenze

melode che è il benvenuto della terra al sole, fruscìo di selve, mormorìo di prode, mirifiche parole! Ma tu più bella d'ogni Bello, o Diva, la abbellirai

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bara scote il torpore del mio suol natìo, fra i tardi inchini della folla avara posso prostrarmi anch'io! Eravam giovinetti, eravam belli; il frutto

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A ENRICO JUNK Della città, madre di inganni e toschi, sei stanco, amico, e aneli ai verdi boschi e a un po'di acqua corrente; a un po' di acqua

poesia

Se fosse nostro, Arrigo, il secol bello della fervida fede e dell'amore, pensa che tu saresti un menestrello di nordici lïuti animatore, un giovin

poesia

,... non si levano il cappello. Splendi agognando al dì della partenza; e ristucco di farci il zolfanello, di tanto in tanto perdi la pazienza! Sole, il

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