su, un pezzo, dal paravento al camino, dal camino al paravento, seguendo di lontano, col pensiero, tutto quel che avveniva in quell'ora nel suo teatro
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: il mare liscio come un favoloso zaffiro. L'uomo, in segno di rispetto, quasi per ringraziar dell'onore che la signora gli faceva col rivolgergli la
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tua lettera col vaglia delle trenta lire. Io con tuo padre ti mandiamo tanto a ringraziare. Ma ci rincresce se tu avessi a restare senza soldi per
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nudità virili che stringeva fra le braccia, sforzando i propri muscoli quasi che fossero d'acciaio, giunse, col valido aiuto del soldato, cui dava ogni
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consigliate; ma finiva quasi sempre col sorridere, anche lui, d'un sorriso smorto. - Sono molto cattivo, eh, lo dica lei! — chiedeva egli alla monaca
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, asciugandosi la folta barba col tovagliolo, dopo aver dato fondo in un batter d'occhio alla seconda scodella de' vermicelli al sugo. — Fra tutti i miei
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ambasciatore col più cordiale arrivederci. Non ci siamo riveduti mai più. Venni a Pulquerrima a ritrovare mia Madre, la mia città natale, gli amici della
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Ministero giuocando col suo capo di gabinetto a un giuoco tranquillo ed onesto, raccomandabilissimo agl'insonni: il domino. Tutti i ministri si
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piú, perché sapeva che finirebbe col dileguarsi. No, il suo timore era tutto diverso: somigliava stranamente a quello del suo vecchio incubo, quando si
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beffarde. Era sprofondato nel seggiolone, col vestito spiegazzato sul petto; ogni particolare mostrava lo sfacelo di un bel corpo, l'avvizzimento di un viso
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rosei, con le carni che giravano sugli spiedi, al disopra di esse e col grasso che gocciolava e strideva sui carboni. Rossella sapeva che la fragranza
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nel cestino le grida e gli applausi raddoppiavano. Il piccolo uomo sorridente giungeva adesso accanto al loro banco, col cestino che già pesava sul
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Melania e Pittypat erano andate a dormire da un pezzo, ma Rossella era sveglia nella tenebra calda, col cuore pesante e pieno di sgomento. Lasciare
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col ripetersi dell'offesa; ed anche il timore di essere scoperta era svanito. A volte pensava, col cuore oppresso: - Che cosa direbbe la mamma se lo
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costretti a comprare ai prezzi degli speculatori; i poveri o coloro che erano in condizioni modeste soffrivano di questa carestia. Col rialzo dei
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L'indomani Rossella era dinanzi allo specchio col pettine in mano e la bocca piena di forcine cercando di acconciarsi i capelli in una nuova foggia
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doveva esporre la sua testa bionda e il suo corpo fiero, col pericolo di essere da un istante all'altro abbattuto, come una formica sotto un piede
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prima di andare a letto, si fermò col pettine a mezz'aria. «Dio mio!» pensò, senza rendersi immediatamente conto di ciò che aveva udito. E a un tratto
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QUANDO i gemelli lasciarono Rossella sotto al porticato di Tara e l'ultimo scalpitar di zoccoli fu spento, ella tornò alla sua poltrona col passo di
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taceva; i treni non arrivavano sull'unica linea ferroviaria rimasta, e il servizio postale era interrotto. L'autunno col suo calore polveroso e
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sollevava col suo calpestio la polvere rossa. Nessuna pigra voce di schiavo dalle cucine del vicinato, nessun rumore piacevole di preparativi per la
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granturco e lo addentò avidamente mentre cercava se non vi era altro. C'era ancora un po' di farinata nella pentola; la mangiò col cucchiaio da cucina
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azzurre di soldati yankee, ben nutriti e montati su cavalli col pelo lustro. Lontano da Tara - dove? - era la guerra. E il mondo. Ma nella piantagione
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. Quando non lavorava secondo gli ordini di Rossella, era sempre col rosario fra le mani e le sue labbra si muovevano in preghiere interminabili per
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salvo col suo carretto carico di oggetti di vestiario, sementi, pollame, prosciutto, carne secca e farina. A poco a poco raccontò la storia delle sue
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, erano state sostituite da pezzi di tappeto, che impedivano il contatto col pavimento, ma non davano alcun calore. Riprese la penna, ma la posò di nuovo
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erano stati in cattivi rapporti col Corpo di Polizia inglese a causa di sospetta attività contro il Governo; e Geraldo non era il primo O'Hara che si
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aiutate col fumo dell'acqua bollente e una spazzola pulita. Rossella temeva che qualcuno se ne accorgesse e comprendesse che quello era il suo unico bel
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mesi in ospedale con la polmonite e da allora era vissuto col terrore di un secondo attacco; sicché fu ben lieto di rimanere a sudare sotto tre coperte
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ciò avveniva di rado, perché ella sorrideva agli uomini che si precipitavano per parlare con lei accanto al suo veicolo, e rimanevano magari col capo
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l'onore di tutti, sgretolando il solido fronte che la Contea presentava al mondo. Col suo tentativo di ottenere del denaro del governo yankee, si era
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: un uomo col viso rosso, che parlava a voce alta ed era sempre di umore chiassoso e giocondo. Lydia non aveva approvato quel matrimonio, perciò non
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ella entrava frettolosa, facendo ondeggiare le sue gonne, col viso stanco e triste. Con lei entrò la tenue fragranza di verbena che sempre esalava
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lo vide nel viale d'accesso, lo salutò col piú dolce dei sorrisi. Che fortuna avere indossato il bel vestito e quella cuffietta che le stava cosí
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collera. Solo un'ora prima aveva avuto una violenta discussione col nonno, il quale le aveva fatto osservare che evidentemente ella non dava molto valore
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rumore di argenteria erano forieri di un rinfresco, ella si volse con voce sommessa alle signore che sedevano in circolo nel salotto col loro cestino da
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sarebbero venuti affatto se non avessero temuto l'ira di Melania. Rossella non capí come mai egli avesse quest'idea; ma la respinse col disprezzo che
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poi dovuta mettere a letto, assistita dalla cuoca; sicché la colazione dei bambini era stata malamente preparata da Pietro. Col trascorrere della
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padre, un florido irlandese. Ma era un viso che, col suo mento aguzzo e le mascelle quadrate, non passava inosservato. Gli occhi verde chiaro, senza
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tavola rimase accesa tutta la notte una lampada col paralume. Quando la cosa si riseppe, i pettegolezzi furono molti. Sembrò una cosa poco corretta che
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qui, maledizione! - gridò aspramente. «Deve essere molto ubriaco» pensò Rossella col cuore che aveva ripreso a batterle disordinatamente. Di solito, piú
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Rhett, ubriaco e singhiozzante, piangeva accosciato sul pavimento, col capo nel grembo di lei. Ogni volta che era uscita dalla stanza di Rossella
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vecchio stile di Rhett e Rossella ne fu seccata. - Vai, cara - ella disse a Diletta. - La mamma ha bisogno di discorrere col babbo. - No - rispose
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avevano folleggiato col Parlamento, avidi stranieri erano stati al governo, individui privati si erano arricchiti coi fondi pubblici. La Georgia era
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fa bene. È vero, mamma, è vero? La madre accennava di sì, col capo. - E io vi porto i suoni - promise il fratello, che era un giovanotto fatto, e che
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soldo I'una. Camilla scelse la più bella: un bocciòlo appena schiuso, ch'esalava un profumo delizioso; poi salì a due a due i gradini di casa, col
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dovevano essere; e ne fece il segno col pollice e con l'indice alzati insieme. - Non ho altro - ripetè la gobbetta, che doveva morir dalla voglia d'avere un
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affetto singolare per gli animali, e specialmente per le rondini. Seduta nel vano della finestra, col capo appoggiato alle braccia incrociate, passava
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entrò col lume una conversa, e le tenne dietro la priora, munita di sali e di caraffini, che volle farmi odorare. Le dissi aver immaginato, e voler
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filantropia costituivasi garante del mio ritorno al chiostro. Sua Eminenza rispondeva di nuovo: "No." Alfine mia madre spirò col dolore di non aver
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