al capitano Squacqueras: "E sono proprio tutte piene d'oro?" "Fino all'orlo!" rispose il capitano Squacqueras. "C'è più oro in quelle botti che nelle
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vicino e farci coraggio), c' era la famiglia Delpiano, composta solamente d' una giovane vedova, buona come un angelo, e del suo figlioletto Vittorio
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esclamare, più accigliato e accasciato de' giorni innanzi: - S' è perduto anche Moschino, dunque? Qui non c' è più cura a nulla, più testa a nulla! Se si
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luoghi più brutti, più sudici, più pericolosi. Gli uomini, se c' incontrano, ci schiacciano con un piede, peggio che se fossimo vipere; si soffre la
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' insalatiera; la Lilia non c' era. Pensò allora alla guardaroba, e vi corse. - Che vuoi, professore? - domandò sorridendo la Letizia, che stava in quella
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collo per un vellutino; c' era un soldato romano del tempo degl imperatori; un Greco con la gonna a pieghe e la cintura carica d' armi di cartapesta
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ogni cura e premura, togliendo dal proprio piatto quel che c' era di meglio. Il latte, per Caciotta, fu a dirittura una rivelazione. Che differenza con
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' asino; o che c' è di male? - L'asino - cominciò egli con voce alta e monotona, imitando i ragazzi che imparano la lezione come i pappagalli - è un
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che c' è, signora contessa? La famiglia cresce. - Come? la Caciotta?... Già, la Caciotta fra qualche giorno sarà mamma d' una mezza dozzina di musini
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per terra e s' era mezzo slogata una gamba, non c' era più verso di farlo muovere altro che su' tappeti. Ora, quando voleva scender di tavola, s
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C'era una volta (e c'è ancora) un piccolo paese disteso nel verde e al sole: nel paese c'era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta
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genere della lettera a cui s'accenna. Nota anche quel P. C., per congratulazioni o condoglianze. Siccome le condoglianze si fanno quasi sempre per morti
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private o pubbliche, in lingua - italiana. Ma se c' è gente al mondo a cui sia utile, necessaria nell'espressione del proprio pensiero la lucidità
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che la tua? Non me ne maraviglierei più che tanto. C' è degli italiani che, volendo fare un viaggio di piacere e d'istruzione, vanno prima a Parigi
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agli stranieri l'armonia della nostra lingua! E ci vantiamo d'aver orecchio musicale! C'è da riderne, e da averne vergogna. * - Come ho da fare
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piccole contrarietà non lo correggevano. Egli, seguitava a ingollar le c e a profondere i te sempre più allegramente; e con maggiore esagerazione e a voce
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- Che bisogno c' è di studiar la lingua? La lingua si sa! - È un'opinione di molti. Ella la saprà meglio di molti altri, non ne dubito; ma si lasci
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Padre! C'è anzi qualcuno che vive come nemico di Dio, e lo combatte. Disgraziato! Preghiamo il Padre che gli tocchi il cuore e gli usi tutta la sua
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famoso del primo. Quantunque si fosse agli ultimi d'ottobre il tempo era lieto e sereno, come il sorriso di una brava persona. C'era il fiume, la
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Stucchino. - Sarà tanto se riusciremo a prender parte alla gara qui a C. Non c'è nulla di pronto, e ci manca quasi tutto il materiale. - Però
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questa macchina tutta lucente di cromo e di acciaio ce ne andiamo insieme a girare per la cittadina di C. della Germania nord-occidentale. E spalanchiamo
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ristorante-bar soltanto nelle ore riservate ai pasti; b) la richiesta di utilizzare la sala TV soltanto nelle fasce orarie consentite; c) la disponibilità
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arrosto, e zuppe dolci, e cioccolata, e panna, sorgeva in mezzo ad una grande sala. C'era poi un'alta torre, con sulla cima un uomo bruttissimo che sparava
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vi attendessero il passaggio di una processione. Cuddu si accostò a un ragazzo. - Che cosa c' è? - Fanno la rivoluzione con la bandiera. - Chi? Perché
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balconi e gli spigoli delle cantonate gli erano quasi parsi un divertimento. C'era mancato poco ch'egli non si sentisse il coraggio di aiutare a spingere
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? - Non so dove qui vendono il pane. Vi ho aspettato là, nel portone... C'era un ammazzato, poveretto! Vi ho cercato per le vie. Ho visto don Carlo il
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? Assisterete al varo di una nave... eppoi c' è Topolino in fondo al mare. - Si va? - Si va. Il varo di una nave è sempre interessante. Ecco i cantieri
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di te, perdonagli di cuore. (Vangelo di S. LUCA, C. XVII).
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VOGLIO DIVENTARE UN EROE Nino oggi ritorna dalla celebrazione di Balilla. Ha visto premiare tanti ometti per i loro atti di valore. C'era persino un
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o tre di loro si erano accorte che c' era qualche cosa come di scrittura; ma alcune parti non si addicevano a questa interpretazione. E già il
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— C' era la strega.... Sta' zitto, allontànati; sento la strega che ritorna. Se per disgraziati trovasse, incanterebbe anche te. — Il Re corse a
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: — Bada! dentro il tronco c' è nascosto il mio cuore. Quando dovrai abbattermi, non dar retta alla strega. Se ti dirà di dar i colpi in su, e tu dàlli in
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sangue. C' era dentro un bambino piccino piccino: lei gli aveva schiacciata la testa! Il Re, visto quell' atto di superbia e il bambino schiacciato
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qui. — Quando giunse il marito, quella donna gli riferì minutamente ogni cosa. C'era una volta.... 11 — Sai che ho pensato, marito mio? Noi abbiamo una
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! - E il Re gli tirò un calcio alla schiena, che lo fece saltare dalla finestra. — Doveva esser morto! — Andarono a vedere in istrada; ma il Nano non c
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? — Maestà, son galletto. — Canta. — Chicchirichì! C' era una volta.... 13 Era proprio galletto. E diventò il divertimento di tutta la Corte. Ma più cresceva
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pezzettino di panno rosso, tagliato a foggia di lingua. Andò avanti, e arrivò a piè d'una montagna, dove a mezza costa, c' era un palazzo simile a
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scena lei e le altre vicine presenti C'era una volta.... 16 ridevano: il cenciaiuolo in questo mentre svoltava la cantonata e spariva. Corri, cerca
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mamma cagna. Non c' era mai stato verso d' indurla a dormire nel suo letto. La Regina, sentendole ripetere ogni giorno: — Mamma cagna, mangiate; la mia
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gatti affamati, e stettero ad aspettare. Quando riapersero la stanza, Topolino non c' era più. E i gatti si leccavano i baffi, come se avessero
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dovea seguirli. Camminarono due giorni, e al terzo, verso il tramonto, giunsero in una pianura. Lì c' era la torre incantata, senza porta e senza
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. — O fornaie, guardate che bel lume di luna, guardate! — C' è più bel lume in casa. - Eh, la cosa non era liscia! Le vicine si misero a spiare e a
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TESTA-DI-ROSPO C' era una volta un Re e una Regina. La Regina partorì e fece una bambina più bella del sole. Insuperbita di questa figliolina così
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L'ALBERO CHE PARLA C'era una volta un Re che credeva d'aver raccolto nel suo palazzo tutte le cose più rare del mondo. Un giorno venne un forestiere
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CECINA C' era una volta un Re, elle amava pazzamente la caccia, e per essere più libero di andarvi tutti i giorni, non aveva voluto prender moglie. I
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IL CAVALLO DI BRONZO C' era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola più bella della luna e del sole, e le volevano bene come alla
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a colori. Anche la giornata ce l'ha messa tutta per essere ricordata. C'è una luce che sembra argento fuso. Le montagne hanno innalzato tutt'intorno
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preti e i chierichetti smettono di cantare. La banda smette di suonare. La gente trattiene il fiato. I colpi aumentano d'intensità. C'è chi sviene
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C'era due volte il barone Lamberto p. 7 Capitolo primo 15 Capitolo secondo 20 Capitolo terzo 28 Capitolo quarto 40 Capitolo quinto 49 Capitolo sesto
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. C'è anche uno che vende, chissà perché, vedute del Colosseo. E c'è chi le compra. C'è sempre chi compra qualsiasi cosa, con qualunque tempo. I bar, i
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