XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910
riconosciuto che, pur affrontando le maggiori asprezze nei politici dissidi, egli era sempre stato guidato da una convinzione profonda e sincera
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colleghi d'ella Camera: «Prima dello scioglimento delle questioni economiche era necessario costituire una patria, e fra i nostri grandi noi non contiamo
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una civiltà superiore consacrata nel trionfo dell'umanità.
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Scorrendo negli atti parlamentari l'opera da lui compiuta, in quelle pagine ancora così vibranti di energia e di vita sentiamo una tale sicura sua
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Con la gentilezza squisita del suo Abruzzo, egli portò tra noi una impareggiabile attività, che spiegò nelle numerose Commissioni, delle quali fu
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A voi, miei colleghi, allo spirito del caro amico, chiedo venia pertanto se mi limiterò a pochi cenni fugaci di una vita, che, nella sua brevità
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In brevissimo tempo, dopo entrato alla Camera, vi acquistò una delle posizioni maggiori, creata dai reali suoi meriti, che subito apparvero nella sua
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E dell'animo suo, ch'era tutto un tesoro di affetti, ci lascia testimonianza imperitura una legge in beneficio degli infermi poveri della sua terra
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Nato il 4 dicembre 1865 da una famiglia, di cui era merito l'aver unito al sentimento di patriottismo le più preziose doti dell'ingegno e il profondo
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Un solo conforto ci resta: il ricordo imperituro di quella vita, che fu breve, ma piena, con una fine immatura; ma dovunque onorata e pianta.
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Ogni suo atteggiamento fu determinato da una visione obbiettiva, non mai dalla vanità, da un'irrequieta cupidigia di preminenza, dalle suggestioni
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Collegio; una corona di bronzo sulle tombe degli onorevoli Costa e Majorana e un lutto di otto giorni al banco della Presidenza e dei ministri; ed in
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Più volte ci arrise la speranza di rivederlo, ma non ne avemmo che una ricomparsa fugace. Pure la giovane età, il riposo, e la serenità della mente
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loro occhi una concezione della vita la quale implica logicamente la scomparsa dell'egoismo o almeno la sua massima limitazione.
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Con questo sentimento, io, non socialista, saluto la memoria d'Andrea Costa: la cui vita fu tutta una candida lezione di probità politica e morale, e
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Ed, infatti ricordo che nella seduta del 23 aprile 1888 egli presentò una interpellanza in questi termini: «Il sottoscritto desidera di interpellare
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l'ardore dell'apostolo, e nel tempo stesso aveva una gentilezza decorosa come di cavaliero, una bontà ed una dolcezza come di fanciulla.
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Prampolini, il Maffei ed altri: era una pattuglia la quale ora è divenuta legione, legione destinata ad accrescersi, perchè è passato il tempo dei sospetti
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Il migliore ricordo che ho di Andrea Costa è questo: si avvicinava l'inverno del 1899-900, e nella sua Bologna, nella sua Emilia vi era una grande
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risorte all'estero; e si fece apostolo di una nuova idea sociale «fulgente di giustizia e di pietà» . E Andrea Costa per lunghi anni fu strenuo assertore e
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E poiché il sentimento d'affetto mi mosse a parlare, aggiungerò subito ora una parola di vivo rimpianto per l'amico del cuore, pel collega caro
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Majorana e di Andrea Casta. Triste veramente è il pensiero di una vita spezzata nel suo fiorire, e tragico veramente è il destino di chi discende negli
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finezza di tutti gli accorgimenti tattici, purché fossero accorgimenti leciti. Egli ebbe insieme la rude asprezza del soldato, del combattente e una fonte
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al 1882, si svolse in una serie di repressioni, che riuscirono ad allargare gli istituti per l'avvento di forze politiche incoercibili e rinnovataci
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quale mi onoro di appartenere, una voce molto più autorevole e più degna della mia. Ma si è voluto (ed io obbedisco) che parlasse un giovane, forse
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, tutti i bisogni umani, dopo la collera e l'insofferenza ebbero finalmente una coscienza, una dottrina, una storia in Italia, quando le aspirazioni
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il socialismo, senza abiura, ad espugnare una vetta, la vetta più ardua del vecchio mondo. E tra queste due giornate, tra questi due termini del
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Fu apostata Andrea Costa? Il suo stallo di deputato fu una involuzione o una evoluzione? Era stanchezza cupida o laido girellismo politico? Non è
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Questa grande idealità di una democrazia senza privilegi e di un proletariato redento fu la luce del suo intelletto, la fiamma del suo cuore ed egli
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Mirabelli. Dopo il ricordo eloquente dell'amico Mazza per mandato del gruppo repubblicano, non oserei aprir bocca sé la mia parola non avesse una sua
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programma politico ed in ogni suo movimento aveva avuto sempre presente una finalità, mai deviando, sempre mirando alla conquista di quella.
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anime ed altrettante coscienze; erano operai che ora dalle officine levavano una voce corale che diceva: siamo uomini anche noi e vogliamo la nostra
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Cerulli. Permettetemi, onorevoli colleghi, di rompere, sia pure per una volta tanto, il silenzio, che mi è divenuto abituale in quest'Aula.
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mancata con lui una parte di me stesso.
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una frase sola, ripetendo col poeta che, se il mondo sapesse il cor ch'Egli ebbe ancor più vivi sarebbero que' vivissimi sentimenti di stima, di
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così sicura trionfatrice di tutte le difficoltà e di tutti i pericoli, in guisa che - ricordate? - una discussione, per cui doveva egli, da ministro
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Orlando V.E. Un'amicizia di venticinque anni, di cui giammai la più tenue nube velò la fiamma pura e costante, una amicizia che fu più che fraterna
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È mancata alla patria una forza, sulla quale il Governo di essa poteva così securamente contare per le più utili e nobili opere; alla cultura
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Muratori. Legato con vincoli di verace affetto ad Angelo Majorana, la Camera mi permetterà che aggiunga una parola alla nobile commemorazione fatta
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astruse di sociologia, o complesse di economia, o aride di finanza, con eguale potenza assimilatrice, le rendeva sue, tutte sue, rivestendole di una nota
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Con Angelo Majorana scompare una delle più brillanti figure del Parlamento, per l'ingegno facile e pronto, l'eloquenza colorita e persuasiva, la
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Io, che gli fui legato da vincoli di una amicizia lunga, affettuosissima, fraterna, io che con i numerosi amici, da ben due anni, trepidai alle
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elettorale; e di esprimere pure, interprete del sentimento nazionale, il dolore infinito della patria, per la quale Angelo Majorana era una speranza
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12. Istituzione di una scuola tecnica in Pavullo (137).
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Una fede lealmente professata, una intera esistenza dedicata al raggiungimento di un ideale, si impongono alla stima universale; e noi ci inchiniamo
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coscienzioso vice presidente, elevato all'alto seggio in quest'Assemblea, a prova dell'alta considerazione che merita una vita sincera e corretta.
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annunziatori di una fine non lontana.
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Ebbe giovinezza splendida, meritamente fortunata: fu professore di diritto nell'Università in una età nella quale gli altri appena entrano
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