XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910
Si inscrisse all'Estrema Sinistra, che non conosceva allora divisioni di parti, e partecipò lealmente con essa ai lavori parlamentari svolgendo
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Obbedendo al medesimo sentimento, oggi il Governo si associa alle alte e sentite parole dell'illustre nostro Presidente, ed alla manifestazione
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qual effetto del moderno sistema di produzione e della partecipazione degli operai alla vita politica, egli non si lasciava trascinare da teoriche
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stessi avversari, i quali ammiravano in lui il cittadino esemplare, che, dimentico di sé, prodigava a quanti a lui si rivolgevano per consiglio ed
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Il genere degli studi, cui si era principalmente dedicato, lo aveva mirabilmente preparato alla vita politica; e le sue pubblicazioni sul
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Queste scorie giacciono fatalmente nel fondo di tutte le anime; ma in quelle anguste e fredde salgono di continuo a galla, mentre invece si fondevano
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suscita e l'attesa che raccoglie, lo spirito ribelle che demolisce e lo spirito positivo che si sforza di costruire; ma la sua linea morale, l'interna
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segno di particolare onoranza per l'onorevole Andrea Costa, come si fece più volte in casi analoghi, la sospensione della seduta.
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era sensibile a tutte le cose buone e belle, comunque si chiamassero; aveva (voi certo lo ricordate) nella faccia, come nella parola, un'espressione
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economiche si dovesse guardare; che le cause predominanti fossero queste e che da queste dovessero partire gli studi per i rimedi.
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come era molto cortese ed affabile, così la Camera, non ostante che non dividesse la sua opinione, si rassegnò a sentirlo.
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Ricordo che in quel giorno, nella Camera, tutti guardavano a lui, quasi si chiedessero se egli avrebbe, oppur no, giurato. Andrea Costa giurò
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codesti rumori della mia domanda di interpellanza, si credesse di poter seppellire in questa Camera la questione sociale, che, se non la sentite voi
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Andrea Costa fu lottatore più fuori che dentro la Camera, più uomo di azione che di parole. Così, ad esempio, nei disastri nazionali si trovò sempre
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Si potrebbe dire di lui quello che Giosuè Carducci scrisse di Giorgio Imbriani: aveva l'impeto e la concitazione del tribuno, aveva la fede e
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Il migliore ricordo che ho di Andrea Costa è questo: si avvicinava l'inverno del 1899-900, e nella sua Bologna, nella sua Emilia vi era una grande
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risorte all'estero; e si fece apostolo di una nuova idea sociale «fulgente di giustizia e di pietà» . E Andrea Costa per lunghi anni fu strenuo assertore e
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Tutte le anime nobili si piegano commosse sulla tomba, che sarà lungamente lacrimata.
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Quando si raggiunse la unità territoriale e politica della Patria mercè le vigorose impazienze delle forze rivoluzionarie e la prudenza tenace e
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nell'Aula la sua parola precisa, agile, bella; si sente intorno il fascino della sua simpatia. La parola per lui dovrebbe essere di augurio, ed è di
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oscuri silenzi della tomba, mentre si aprivano per lui giorni luminosi di speranza e di gioia. Egli aveva nel cuore e nella mente i raggi del sole
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poeti ed i veggenti, il suo animo grande si accordava al respiro delle possenti energie, da cui erompono le infinite aspirazioni e i formidabili aneliti
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Bentini. Onorevoli colleghi, sinceramente avrei preferito che a commemorare Andrea Costa si fosse levata da questa parte della Camera, dal gruppo al
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al 1882, si svolse in una serie di repressioni, che riuscirono ad allargare gli istituti per l'avvento di forze politiche incoercibili e rinnovataci
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popolo il lampo e lo scroscio delle sue invettive, sia che si levasse dal tuo scanno di deputato con la voce e con il gesto della sua eloquenza, Andrea
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Altri ha rievocato, splendidamente, la sua anima, la grandezza della sua anima, un'anima in cui si contemperarono in un perfetto accordo di genialità
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tronca e soffocata dal male, e poi, quando non potè più con la parola, con la frequenza assidua, ostinata, finché non si prostrò sul suo letto di morte
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Ma si offerse è dir poco, perchè egli si consacrò tutto quanto alla libertà, consacrò il suo pensiero, la sua azione ai deboli, il suo nome agli
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Gli si proibì il proselitismo, ed egli si fece delle persecuzioni il mezzo più possente di propaganda e di proselitismo, e quando la nostra idealità
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quest'ora, e tutto vaneggiava torbido di rivoluzione nella mente di poche figure di precursori, Andrea Costa si offerse di esserne il diffonditore.
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diminuire la eletta figura del cittadino che oggi si piange; ma sono incaricato di parlare a nome del gruppo repubblicano perchè sia ricordato anche da parte
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Ma per noi di questa parte della Camera la sua scomparsa è ben altra cosa. Per noi è la luce più bella delle nostre idealità, che si è spenta, di
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e si danno sole al sacrificio, e Andrea Costa parlò al popolo col fascino dei suoi sacrifici, lo convocò all'ombra delle sue prigionie e dei suoi
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quest'uomo, più ancora che per l'altezza del suo ingegno, che pure ebbe in grado eminente, per il valore della persona, quale esso si è dimostrato
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Al paese, ed alla sua nativa città, egli si consacrò, fin dai primi anni della sua giovinezza, e sebbene le prime armi per lui affilate nella
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Perchè io sento il bisogno che la mia voce turbata, ma impressa di grandissimo affetto, si unisca a quella dell'onorando nostro Presidente
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lucidezza del suo spirito, per l'integrità sua e per quella inesauribile bontà, onde tutto si dava alla sua affezionata famiglia, agli amici ed al paese.
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Sì, certamente, grave lutto, grave danno per la patria comune. Ma per la mia, per la nostra Sicilia, davvero irreparabili. E sembra, infatti, che
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Del forte ingegno, della sana e soda cultura egli avrebbe lasciato segni anche più durevoli, se la sua vita non si fosse spezzata, quando dell'opera
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, cadere, si chiudeva per lui, oratore, nella vittoria più clamorosa; protesta il sentimento di quanti videro, sia pure per una volta sola, la maschia
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di nobiltà d'intelletto. In tre anni, tre grandi nomi scomparsi, tre sepolcri aperti, dove si rinchiusero memorie gloriose, e opere feconde e fulgide
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sua giovinezza, che parve e che fu veramente, meravigliosa. E in questa opera sua si rivela in grado sommo e dominante quello che è precipuo e
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energie, si risolvevano in vigoria di pensiero. Studente, insegnante, scienziato, uomo politico, mirò sempre a raggiungere le alte finalità della vita
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, e ne apprendo tutto il senso terribile, quell'imprecazione, che si legge su di un sarcofago degli antichi cristiani: «possa egli morire l'ultimo dei
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segreta virtù di quel suo prestigio, cui, anche gli avvenimenti dovevano inchinarsi: la qual cosa il pubblico, che si sofferma agli effetti, chiamava
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Ampiamente si è parlato di Andrea Costa, e poco a me resta da aggiungere.
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Lo conobbi da giovane, a Firenze, presso Alessandro Herzen; e fin da allora si faceva notare per la sincerità delle sue convinzioni, per la vivacità
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Si ricorda la scrupolosità sua negli uffici che la Camera gli affidò: fu giudice sereno nella Giunta delle elezioni e nei Comitati inquirenti; fu
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Una fede lealmente professata, una intera esistenza dedicata al raggiungimento di un ideale, si impongono alla stima universale; e noi ci inchiniamo
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