XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910
nobilissima, con concordia di sentimenti e di pensiero, se non ricordando le parole che il 21 marzo 1890, in giorno penoso per lui e per tutti, rivolgeva ai
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Ma un'altra perdita dobbiamo lamentare, onorevoli colleghi, e pur dolorosa, imperocché, se è grave cagione di tristezza lo staccarsi da coloro, cui
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stessi avversari, i quali ammiravano in lui il cittadino esemplare, che, dimentico di sé, prodigava a quanti a lui si rivolgevano per consiglio ed
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A voi, miei colleghi, allo spirito del caro amico, chiedo venia pertanto se mi limiterò a pochi cenni fugaci di una vita, che, nella sua brevità
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Ricordo che in quel giorno, nella Camera, tutti guardavano a lui, quasi si chiedessero se egli avrebbe, oppur no, giurato. Andrea Costa giurò
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codesti rumori della mia domanda di interpellanza, si credesse di poter seppellire in questa Camera la questione sociale, che, se non la sentite voi
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Perchè, se ho bene inteso il significato della commemorazione che ha avuto così efficace e valoroso interprete, parmi che esso abbia voluto dir
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ammonirci che se i nostri tempi non reclamano più, e forse non reclameranno mai più i nostri polsi per i ceppi che hanno stretto i suoi, essi chiedono ed
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Mirabelli. Dopo il ricordo eloquente dell'amico Mazza per mandato del gruppo repubblicano, non oserei aprir bocca sé la mia parola non avesse una sua
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Ma, se da me era più davvicino sentito, era però noto a tutti voi, quanto efficace, diligente fosse l'opera politica di Carlo De Michetti, per la
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Non so se inconscio, o consapevole della brevità della sua carriera, certo fidente nelle risorse della gioventù, e riluttante alle raccomandazioni
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E voi, attribuendo questa gloria alla vita del perduto collega, se non riuscirete col vostro lutto, col vostro omaggio, a confortar dolori, che non
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una frase sola, ripetendo col poeta che, se il mondo sapesse il cor ch'Egli ebbe ancor più vivi sarebbero que' vivissimi sentimenti di stima, di
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Fino alla meta, con nobile altruismo, egli sacrificò tutto sè stesso nel sollevare, nel proteggere gli umili, i derelitti; e, come sereno era vissuto
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Del forte ingegno, della sana e soda cultura egli avrebbe lasciato segni anche più durevoli, se la sua vita non si fosse spezzata, quando dell'opera
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riuscita ad attenuare. E io ricordo che la volta - ahimè! ultima che lo vidi, se il volto appariva più pallido, tanto pallido, anzi, l'animo non era
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comprendeva le manifestazioni più varie e più diverse, se ne impadroniva, le dominava; e fossero questioni arcane di estetica, o sottili di diritto, o
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vita parlamentare e politica del paese se la morte non avesse troncato un'esistenza così ricca di promesse. Alla memoria dello scrittore
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