Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910

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Marcora 36 occorrenze
  • 1910
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910

presidente. Essendo presenti gli onorevoli Giovanni Amici e De Benedictis, li invito a giurare.

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presidente. Hanno chiesto congedi, per motivi di famiglia, gli onorevoli: Montù, di giorni uno e Frugoni, di 12; per motivi di salute, l'onorevole

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(sorge in piedi. Anche I ministri e gli onorevoli deputati sorgono in piedi)

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un'azione che, senza venir meno al suo programma, gli conciliò simpatie e affetti così ampiamente meritati dall'animo suo pieno di bontà e dalla dolcezza

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Non lo abbandonarono mai gli elettori, dei quali invece ebbe a sostenere la emulazione nel dargli il mandato. Eletto nelle legislature XV e XVI dal

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richiami, come ne fanno fede gli atti parlamentari; ond'egli ben potè un giorno esclamare: «Non troverete nessuno che abbia maggior cuore di me per

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aiuto. Nato il 13 maggio del 1861 in Teramo, e seguiti gli studi legali, ebbe ben presto a distinguersi nel foro, ove brillò per l'eloquio facile ed

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raggiungimento dell'età legale, gli elettori di Nicosia lo elessero a deputato, e lo confermarono nelle due successive.

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Propongo per tutti gli estinti colleghi, che ora ho commemorato, un telegramma di condoglianza alla famiglia, alla città natale, ed al capoluogo del

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da lui sempre conservata, che gli permise, anche m mezzo alle più acute sofferenze, di dedicarsi al lavoro genialissimo Sull'arte di parlare in

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economiche si dovesse guardare; che le cause predominanti fossero queste e che da queste dovessero partire gli studi per i rimedi.

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Crispi, non accettò questa sua interpellanza, perchè disse avergli risposto (come veramente gli aveva risposto) nella discussione del bilancio degli

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Studente a Bologna egli sentì fremere nell'animo suo gli arditi e caldi ideali che i nostri vecchi avevano sentito ai tempi gloriosi delle

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in quest'Aula in suo onore. Il Poeta che gli era stato maestro disse dell'idea nuova «benediciamo chi per lei cadea» e noi sempre devoti alla memoria

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siciliano, e ne erano espressione consolatrice gli occhi fulgidi e ardenti. Il suo intelletto non aveva perplessità ed oscurità, ma superava i problemi con

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della umanità vivente. Nel sentimento è nell'azione egli cercava il principio e il valore della vita. Non gli schemi freddi della ragione, né le

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al 1882, si svolse in una serie di repressioni, che riuscirono ad allargare gli istituti per l'avvento di forze politiche incoercibili e rinnovataci

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E attestino pure gli oratori che mi seguiranno, come hanno attestato quelli che mi hanno proceduto, che quest'ultimo tribuno d'Italia, quando

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finezza di tutti gli accorgimenti tattici, purché fossero accorgimenti leciti. Egli ebbe insieme la rude asprezza del soldato, del combattente e una fonte

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II Parlamento, molto prima di quest'ora, aveva reso omaggio all'uomo che onorò questa tribuna, con la parola finché potè, finché cioè non gli fu

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quella idealità che Andrea Costa rappresentava e personificava nella sua vita, nel nostro partito, nel nostro movimento, a segno che gli aneddoti e gli

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bisogno, reclamano la seduzione delle anime. Le formule, le teoriche, gli schemi verranno dopo forse a segnare l'ombra dei tramonti; le anime sono docili

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Gli si proibì il proselitismo, ed egli si fece delle persecuzioni il mezzo più possente di propaganda e di proselitismo, e quando la nostra idealità

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consacrato l'ingegno, gli studi, la vita.

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No, questa unanimità di rimpianto, questo rispettoso cordoglio che trabocca da tutti gli animi dei presenti, deriva da un altro fatto: dal fatto che

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Fino alla meta, con nobile altruismo, egli sacrificò tutto sè stesso nel sollevare, nel proteggere gli umili, i derelitti; e, come sereno era vissuto

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sventure aggiunge le sventure e la colpisce così fieramente nelle sue città e nelle sue genti e nei figli suoi, che si elevano come gli uomini

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speranze. Cadde Nicolò Gallo nella maturità del suo intelletto, e gli seguiva dopo un anno Antonio Di Budini, da cui nell'ancor salda e prosperosa

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, per cui egli da professore conquistò gli studenti, da scrittore il suo pubblico, da deputato i suoi colleghi, da ministro i suoi dipendenti; donde la

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Io, che gli fui legato da vincoli di una amicizia lunga, affettuosissima, fraterna, io che con i numerosi amici, da ben due anni, trepidai alle

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coltura vasta e varia. Nessun problema amministrativo o finanziario gli riusciva arduo: le più astruse questioni egli trattava ed esponeva in forma

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espressione del nostro intenso cordoglio alla virtuosa donna desolata, che gli fu compagna nella vita, e che ne divise i dolori e le gioie, e a quei cari

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32. Approvazione della Convenzione italo-ungherese sulla assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, firmata a Roma il 19 settembre 1909 (245).

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Si ricorda la scrupolosità sua negli uffici che la Camera gli affidò: fu giudice sereno nella Giunta delle elezioni e nei Comitati inquirenti; fu

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Ebbe giovinezza splendida, meritamente fortunata: fu professore di diritto nell'Università in una età nella quale gli altri appena entrano

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Michetti, alle loro città natali ed ai capoluoghi dei loro collegi; e per gli onorevoli Andrea Costa e Angelo Majorana che siano poste corone di

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