XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910
trentunenne, e vi entrò perchè credette adempiere ad un dovere civile ricordato dai suoi concittadini a lui, che a nessun dovere seppe sottrarsi.
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ferroviario» , fu accolto da vivi applausi, che dimostravano quanto fosse apprezzata dai colleghi la forma serena ed obbiettiva, con cui egli seguiva
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In brevissimo tempo, dopo entrato alla Camera, vi acquistò una delle posizioni maggiori, creata dai reali suoi meriti, che subito apparvero nella sua
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nel Parlamento: non però dai nostri banchi.
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La sua lotta fu lotta umana, rettamente civile e, quindi, più alta di quelle combattute dai patriotti che erano andati sui campi di battaglia. Ecco
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Al paese, ed alla sua nativa città, egli si consacrò, fin dai primi anni della sua giovinezza, e sebbene le prime armi per lui affilate nella
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, pronunziate dal nostro Presidente e dai colleghi.
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