XV legislatura – Tornata del 13 aprile 1886
tornata. Per errore fu invece iscritta col n. 27; quindi dichiaro che l'autorizzazione a procedere contro l'onorevole Sbarbaro, sarà iscritta in
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E non basta. Oltre a questo fatto, notate bene, che si collega alle origini di questo processo, ve ne fu un altro di una maggiore gravità, se è
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come testimonio, ed in cui aveva accennato a ciò che avrei detto in appello, e che mi fu impedito di dire dal presidente, il quale mi interruppe
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Lo scandalo santo fu questo, e basta a persuadere, se ce ne fosse bisogno, che in esso ricorrono i termini contemplati dall'articolo 45.
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E sapete qual'è l'episodio di cui Roma ebbe lo spettacolo nell'aula del tribunale della metropoli del regno? Fu questo: che, non potendosi abolire la
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Nello svolgimento del giudizio dinanzi ai tribunali, ci fu, o signori, un episodio abbastanza caratteristico, che prova in modo chiaro la illecita
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signori, e non li potete cancellare dalla memoria degli offesi. Non parliamo degli scandali che avvennero nell'aula dei tribunali, ma ce ne fu uno che
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Ci fu nel secondo giudizio un altro fatto gravissimo che già è venuto davanti alla Camera. L'onorevole Panattoni, in una sua interpellanza, ha
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Fu invasa una stamperia dagli agenti del potere esecutivo, furono scomposti i torchi.
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Nella commozione dell'animo, io dimenticai un altro episodio che si collega strettamente a questo giudizio, perchè fu oggetto di un'interpellanza in
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altro con questo processo, che è un attentato appunto alla applicazione delle franchigie statutarie, a quello che, indarno fu chiamato il tribunato della
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avvenuto perchè quando fu fatta l'interpellanza mi trovavo in carcere; ma voglio ricordare questo fatto perchè ognuno di voi si persuada che quando gli
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fra i poteri che fu alterata. E l'alterazione di quest'armonia, l'invasione noi sacro recinto della giustizia per parte del potere esecutivo, non è
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Alquanto più tardi la stessa teorica fu rifermata da altra Commissione e mercè elaborata relazione dell'onorevole Mancini.
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Fu allora che l'onorevole Buttini diresse una lettera al presidente della Camera a Torino, e disse: «Signor presidente, non per la mia persona
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, in quello stadio, della persona del deputato, ma di un giudizio intorno ai giudici che avevano pronunziato la sentenza; e fu respinta l'eccezione e
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E la liberazione fu ordinata. Dopo ciò io attendeva non senza trepidazione quale contegno avrebbe tenuto la Cassazione di Roma, che è oggi il vero
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, quando il procedimento per giungere a questa sentenza fu fatto senza la cattura dell'imputato. Allora dovendosi mettere in arresto per esecuzione della
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Accademia della crusca
