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Italia la democrazia cristiana. A Pisa, dove era dal 1880 professore di economia politica nell'università, moriva, il 7 ottobre, Giuseppe Toniolo, il
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Ma non molto migliore era stata. la sorte di Giuseppe Toniolo. Il suo programma di azione sociale cristiana fu anzi tanto più duramente colpito in
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domma e della grazia cattolica con la ragione e la libertà umane, era la sua fede che gli ispirava questa fiducia piena, e la sua economia sociale è
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mondo egli era irreparabilmente diviso dalla sua fede. Egli non vide nel socialismo un momento dialettico delle rivendicazioni che, iniziatesi nel
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rivoluzione era il precedente necessario, ma un implicito ritorno all'antico, un rinascere, su più largo campo, del comune libero e delle corporazioni
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Ma tutto per mezzo del popolo? Questo certamente no. Poiché nel pensiero del Toniolo il popolo non era a sua volta che un mezzo, uno strumento nelle
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della Chiesa; ed egli era logico, come credente. Ma era la logica di un mistico; e la Chiesa ufficiale, per i suoi fini politici e terreni, preferisce ed
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Ma in un altro senso Pio X era anche la nega¬zione del suo programma. Quel grande sogno di palingenesi (parola cara al professore pisano) era dunque
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Ma Toniolo era dei mistici docili: ed accettò la Graves de communi, cercando di interpretarla come un temporeggiamento ispirato da prudenza; pronto a
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contro di essa il principio democratico. Questo, non se lo era aspettato. Società, nella sua presente struttura storica, essenzialmente costituita sulla
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egli era stato un Veggente, certo questi cattolici non sono della sua generazione. Se era stato soltanto un Evocatore, essi lo avevano vinto in
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