Un grido di dolore
{{157}}Da Milano mi giunge una lettera anonima, di «un'adunanza di sacerdoti ex militari» la quale mi invita calorosamente ad occuparmi della
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una pedagogia monastica e celibataria, messi assiduamente in guardia contro la impurità della car¬ne e le insidie del demonio che vi si nasconde
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Ma ecco che un bel giorno viene la guerra italiana, viene la mobilitazione, la chiamata della propria classe. I primi e i più fortunati vanno cap
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parola felice è di Quiquondam — di quel loro voto e della vita sacerdotalmente celibe: sacramenti quotidiani e settimanali, recita del breviario e di
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più tardi avrebbero fatto, fu avviata la loro anima inconscia per le vie della monacale rinunzia, fu falsata in essi la nozione della vita, furono ad
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esperienza della vita di guerra. Ma anche quelli i quali, per avventura, resistettero alle tentazioni hanno pur tuttavia veduto con occhio nuovo questa lotta
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intorpidirono, inoltre, la loro attività pratica, li abituarono a diffidare, come di nemici interni pericolosi, della volontà, dell'iniziativa, persino
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E allora molti di questi sacerdoti sottratti, nei più fervidi anni della loro giovinezza, alla manutenzione ecclesiastica, passati attraverso la vita
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Ma proprio questa via è la più chiusa. I superiori, che sono oramai al termine della lunga lotta sessuale, non li ascolterebbero. Chi osasse primo
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Il legislatore civile? Molti sorrideranno. Il legislatore civile, in Italia, rispetta la libertà della Chiesa, anche quando, come in questi casi
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