USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
sta dietro a tutti, il quale rimasto diritto, salta uno per uno i compagni, incurvandosi poi anche lui dopo l’ultimo saltato, mentre il primo alla sua
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nostro primo padre Adamo, p’èssese fatto straportà’ dda la góla, fece quela gran buggiarata che nun abbastò cche la pagassi cara salata lui sortanto; ma
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. Quanno dunque questi agnedeno da lui pe’ scirpàjele, lui sentite che ffece. Agnede in de ll’Oratorio e rimesse tutte le ggioje addosso a la Madonna. Ccusì
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: — Paro o ddìspero? Alla risposta sua, p. es., di dìspero, apre la mano e conta; se il numero è paro vince lui, se dispero vince il compagno. In questo
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È un animale che rinasce da un gallo che quann’ha ccampato cent’anni, se mette a ccovà’; e ddoppo un mese fa un ôvo. ’St’ôvo lui allora lo cóva antri
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Era u’ stregone che ss’era vennuta l’anima ar diavolo (Gesummaria!). Lui, dice, che qualunque cosa voleva l’ottieneva. Si, ppresempio, voleva che un
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. Er barbiere poi ce sdottorava puro da cirusico, co’ la cosa, che essenno frebbòtomo, ortre a ffa la bbarba, cacciava puro sangue. Lui, sapeva tutto
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quell’arbero indove ce s’è appoggiato; accusì lui ccasca per tera assieme a ll’arbero segato, e non potènnose ppiù addrizzà’ in piede, li cacciatori je
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de ferillo in fronte e ffaje uscì’ quarche ggóccia de sangue: rimedio che lo fa gguarì’ in sur subbito. Oppuramente, intanto che lui ve cure appresso
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li cornuti poi nun ve lo so a ddì’: armeno che anche lui nun ciavessi avuto moje!
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. E pperché: annatejelo a ddomannà. R. Si nu’ lo sa lui, come volete che lo sappi io? ecc. E così l’una insiste coi pèrché, e l’altra se ne schermisce
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piè’, può replicare il tiro; però se l’avversario lo previene, gridando prima di lui: Bo’ piè’, il tiro è dichiarato buono e non si può ripetere
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di lui. Questo giuoco ha subìto, col tempo, varie modificazioni. Per esempio. La conta, la prima volta, nel tirare la nizza, non la poggia più in
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vostri protennenti addopra in der su’ mestiere, allora, state certa che quer tale, propio lui, sarà quello destinato a sposavve. Si ppe’ ccombinazzione
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Uno dei fanciulli o fanciulle che fa da mamma, si mette a sedere; un altro destinato a sorte per via della conta s’inginocchia davanti a lui, e mette
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’ compagno; Fugge fugge più cche ppôí E annisconnete andò’ vói". Infatti egli picchiato che ha, fugge e con lui tutti gli altri compagni coi quali si va a
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quello, p. e., risponde: Quello che m’ha ddetto che ttartajo. Questo allora è obbligato a rivelarsi e ad andar lui in berlina. Allora il giuoco
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giocatori stanno in fila dietro di lui; colui al quale la mamma fa cenno, si avvicina e sul dorso gli mette la mano o le due mani con quel numero delle dita
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’ ssediole bbasse. Intratanto ch’er malato stà accusì steso longo, una femmina che nun sii però ni una su’ parente, ni una donna de casa de lui, se deve
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finestra, e mmentre annodate un fazzoletto, dite ’sta preghiera: "Un’ora bbatte, un’ora sôna, Io sto ddrento, lui stà ffôra. Vadi a llevante, vadi a
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. Gli altri stanno tutti dietro a lui, pronti a svignarsela. Se il primo non indovina subito, allora chiede maggiori schiarimenti. Per esempio: — So
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passo, si er Sótto invece de bbeve lui, dasse la bevuta a un antro sarebbe un’amancanza; e allora er giocatore che ha ffatto passo pô impedì’ che la
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cui cadaveri si portavano scoperti; talvolta un bel parlatore che si divertiva a raccontare una storia: si faceva cerchio intorno a lui; e a misura
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toccato all’ultima parola, si alza cedendo il posto al maestro o capo-giuoco, e prende lui la bacchetta per rifare il giuoco.
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essi fuggono inseguiti da lui, che, per i suoi acciacchi, non giunge ad arrivarli. I suoi nepoti intanto si sono sparsi di qua e di là, sulla strada
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destinato a sorte dalla cônta s’inginocchia davanti a lui, e mette la testa tra le sue gambe, in modo da non poter vedere nulla; tutti gli altri, a breve
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lui er vino. Er Sótto però si è asperto der giôco, prima de dà’ o dde negà’ la bbevuta dice ar Padrone: Consumate la vostra riserva, e allora er
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disarciviscostantinopolizzato lui? 6. Corri correndo Bottoni cogliendo Corri correndo Cogliendo bbottoni. 7. Tre quaglie cotte in foglie Tre quaglie cotte in foglion
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libbri: "Tra la vacca e ’r toro, Troverai un gran tesoro". Lui se messe a ccercà’ ppe’ ttutta Roma, e ddefatti, in d’una scurtura che stà ssotto a quel
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’ ricacciacce quarche commedia pe’ li su’ bburattini. Dice, che cchi je la faceva, je la pagava. Presempio er padron de casa lo citava, lui j’annava
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cchi vvô llui, oppuramente bbévesele lui. Quelli che viengono condannati a nun beve so’ chiamati Ormi; e nun tanto er nun beve quanto l’esse chiamati
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’ su’ lletto, si nun vô ppassà’ e’ risico d’annaje appresso puro lui. Appena è uscito er morto da casa, pijate la scopa e ddatejece una bbrava scopata
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ffacennose la sua da lui, se pò bbeve de ’na tirata tutt’er vino der giôco; ma vvolènnola dispensà’ a ll’antri, la bbevuta che j’aspetta ha dda
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lampanaro. Figuràteve come arimase a ssentì’ ttutti queli móccoli e queli fischi! Abbasta: lui se ne va su in soffitta e sse mette a ggirà’ la manovèlla che