USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
Giuoco che si fa anche da adulti. In mezzo si mette una sedia in meno delle persone che giocano. Per esempio, venti giocatori e diciannove sedie. Poi
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È un giuoco che non ha regole. La conta o il capo-giuoco, fa da Toro e gli altri da giostratori. Ora si fa raramente; ma prima era comunissimo ed
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È quasi identico al giuoco precedente. Avvi soltanto qualche piccola differenza. A la guerra francese i prigionieri sono, a mo’ d’esempio, rinchiusi
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È un giuoco antichissimo, uso a farsi, anche dagli adulti, nella notte di Natale o nelle lunghe serate d’inverno. Tutti coloro che vi prendono parte
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È un giuoco identico al precedente. La differenza sta solo in questo, che cioè il mucchio di soldi invece di porlo in terra si pone in bilico sul
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Un certo numero di ragazzi si mettono tutti allineati, a un dato punto. Poi al segnale del capo-giuoco si pongono a correre; e colui che giunge per
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Giuoco che consiste nel ripigliare col dorso della mano o le nocciuole o le noci o le monete che si son tirate in aria con la stessa mano. Colui che
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"Più che un giuoco è una penitenza, e più che dai ragazzi si fa dagli adulti. I giocatori si dispongono in circolo, e in mezzo a loro si mette a
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Dei quattro giocatori più grandi, uno fa da capo-giuoco, un altro da Madonna, il terzo da Angelo e il quarto da Diavolo. Il capo-giuoco dà a ciascuno
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Il giuoco delle Bócce, essendo comunissimo perchè conosciuto in tutte le provincie d’Italia, non occorre che io qui lo riporti. Non so nemmeno se il
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Uno dei giuocatori chiude nel pugno, come nel giuoco precedente, una certa quantità di ceci, bruscolini o altro; poi passandoseli dietro, che nessuno
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E un giuoco di pegno che si fa tra ragazzi o anche da adulti. La mamma, o capo-giuoco, tiene un fazzoletto annodato ad uno de’ capi e dice: "L’ucello
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rimpetto all’altra, si comincia il giuoco così: Un giocatore della squadra A abbandona la tana e s’incammina verso la squadra nemica; da questa parte un
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Il capo-giuoco siede, in modo di trovarsi situato fra due suoi compagni. Egli, fingendo di cucire la suola di una scarpa, tira lo spago, slargando le
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Barattieri e Menelich, ed i Russi e Giapponesi, giuoco che spesso degenerava in serie baruffe con accompagnamento di scapaccioni o bastonate, poichè si
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Dopo fatta la conta, tutti i giuocatori, la maggior parte donne, siedono disponendosi in fila o in circolo. Il capo-giuoco prende allora una ciavatta
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La moneta, di cui si è parlato nel precedente giuoco Maróncino, che non viene mossa, è lanciata in alto dal padrone di essa: nell’aria deve brillare
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Giuoco che si fa da due soli ragazzi, i quali si volgono le spalle, l’un l’altro, e intrecciate scambievolmente le braccia, s’alzano a vicenda
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Era un giuoco comunissimo, e per lo più si faceva da adulti, in cinque, sei, sette, e in quanti si voleva. Si fa la conta; a colui designato dalla
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Giuoco che si fa con le uova lesse. Uno de’ giocatori stringe in pugno l’uovo, e l’altro vi batte sopra con una delle estremità del proprio uovo. Se
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andarsi a nascondere dietro un albero, una fratta, un cespuglio, ecc., e cambiando, come vuole il giuoco, e anche quando capita loro il destro, di
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Si fa la conta. Colui cui torna il conto deve ritirarsi in una camera vicina. Allora il capo-giuoco con gli altri giocatori combinano uno scherzo, o
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I due capi-giuoco, per esempio, la conta e la mamma, si mettono prima d’accordo, ma in segreto, per dare un nome convenzionale all’inferno ed un
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Una diecina di ragazzi si prendono per mano; due altri di essi, che fanno da capi-giuoco, si pongono a una certa distanza parallelamente, e poi
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Anche questo giuoco si fa come i due precedenti; soltanto varia in questo, che il giocatore che mandò la sua moneta più distante dal maróne (che in
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giuoco, comunissimo anche fra gli adulti, è pure chiamato: A cchiamà’ ll’oste, per la ragione che il perditore o i perditori sono condannati a pagare
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delle dita, e poi immediatamente col polso. Allorchè vince, prende il posto del compagno, e il giuoco seguita a piacere.
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che dir si voglia. Siccome in questo giuoco non v’è tana per riposare, allorchè il giocatore rincorso è stanco si ferma e grida: Co’ le bbône o pace
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Più bambini si mettono a sedere in fila con le gambe stese ed i piedi pari, mentre uno di loro, il capo-giuoco, resta diritto con una bacchetta in
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canzoncina che dice il capo-giuoco. Se uno si sbaglia, o dimentica qualche parola, è tenuto ad andar sotto. Ecco le parole: "A la bbella insalatina, Ce l
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Questo giuoco si fa bendando una persona, la quale deve, in quello stato, avanzarsi verso il posto dove prima le si era mostrata in terra una
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il giuoco prosegue.
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figura dell’altro giuoco detto: Acchiapparèlla, fingono di segare una tavola, ripetendo: "Séga, séga, Mastro Tilta, ’Na pagnotta e ’na sarciccia; Un’a mme
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La Gatta-cèca — dice l’illustre prof. Pitrè — è un giuoco antichissimo e diffuso in tutto il mondo. Si eseguisce da parecchi ragazzi nel modo
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diventano birri essi, e i birri ladri. Allora il giuoco ricomincia. Questo giuoco ha molti punti identici alla Guerra francese.
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È un giuoco che va eseguito da tre fanciulli. I due più grandicelli formano con le loro mani, dandosele a croce, una specie di seggiola, molto comoda
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giocatore che immediatamente lo segue e di cui il piede levato sarà sostenuto dal terzo compagno, e così via via: in modo che tutti i componenti il giuoco
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Si giuoca alla Mora soltanto dagli adulti, in due, in quattro ed anche in più. Per mezzo della conta si scelgono o si fanno i compagni. Questo giuoco
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Le ragazze che giuocano si prendono per le mani e formano una catena. La mamma e il capo-giuoco si pigliano per le mani e le alzano tenendole tese
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In questo giuoco le bambine che vi prendon parte riproducono tutti gli usi che accompagnano la nascita di un bambino. Una delle fanciulle si mette un
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; altrimenti, sta ai primi quattro a ricominciare con un altro mestiere. Si comincia il giuoco con questa formola: — A la muta a la muta, chi pparla è
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"Giuoco di società. Una persona bendata va in giro assidendosi, or qua or là, sulle ginocchia di questo o di quello. Proferisce col solo sibilo dei
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poi tutti i giocatori si sono così voltati, il giuoco è terminato.
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parola Musa, egli è costretto a prendere il posto del paziente. Poi si ricomincia da capo il giuoco.
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È un giuoco che si eseguisce da parecchi ragazzi. Si fa la cônta; quindi il capo-giuoco dà a ciascuno dei giocatori un soprannome. Per esempio
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non poteva esser preso dalla forza pubblica chi si ricoverava in luogo sacro. Chi viene preso o perde il posto, passa nel mezzo, e il giuoco seguita.
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’adesso. — Allora la volete accusì? ecc. Insomma tutto il giuoco consiste in questo: chi va a contrattare la pila, non si deve mai lasciar fuggire di bocca
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Il giuoco consiste nel nominare, invitati che si è a rispondere, un oggetto qualunque che cominci con la lettera C o D o A, lettera che deve
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dice bbatticulo. Poi passa il diritto di frullare le monete al secondo, al terzo, al quarto, come si è in principio stabilito. La frode in questo giuoco
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È un giuoco che per lo più si fa da sole fanciulle. Esse si prendono per mano e formano circolo. La mamma, fuori di questo, gira loro intorno dicendo