USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
Una diecina di ragazzi si prendono per mano; due altri di essi, che fanno da capi-giuoco, si pongono a una certa distanza parallelamente, e poi
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o Monopolisti di commestibili, pescivende, ecc. Alèffe o Ninétto: Uno. Dall’ebraico Aleph: uno. Bèdene: Due. Dall’ebraico Beth: due. Bèdene-vaghézzi
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Con uno o due canestri appesi alle braccia, grida a squarciagola: — Ce ll’ho dde vigna le lumaachee !
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essere rappresentate da due soldi da due; colui che li tira deve tenerli uno sovrapposto all’altro, in modo che essi mostrino le due armi. Se i due
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li vegga, da una mano all’altra, presenta al compagno i due pugni chiusi chiedendogli — A la mano de Papà; indove stanno, o qui o qua? Se quello
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Il capo-giuoco siede, in modo di trovarsi situato fra due suoi compagni. Egli, fingendo di cucire la suola di una scarpa, tira lo spago, slargando le
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Altro passatempo che si fa tra due fanciulli. Per esempio uno di essi ha in mano qualcosa di buono, supponiamo un confetto. Colui che ne è il
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I giocatori (due, quattro, sei) fanno il tocco. Il preferito dalla sorte batte il suo bottone, o il suo soldo, contro il muro, il quale soldo, di
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I ragazzi mettono un asse in bilico su di una trave o altro corpo elevato, e si siedono alle due estremità; cosicchè quando l’uno va in terra, l
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Dàteje due o ttre ccucchiarini d’acqua fatta bbullì’ co’ ddu’ fronne de lattuga. Si ppoi li dolori je seguitassino, allora fateje un impiastrino de
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Giuoco che si fa da due soli ragazzi, i quali si volgono le spalle, l’un l’altro, e intrecciate scambievolmente le braccia, s’alzano a vicenda
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Si piglian le due manine del bimbo, e si battono palma a palma dicendo marcatamente: "Sbatti le mano ch’ècco la micia, La spagnôla senza camicia: La
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Passatempo che si fa tra due fanciulli, i quali stando seduti uno di fronte all’altro, si guardano fissi l’uno negli occhi, dell’altro, conservando
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Otto giorni prima, per le strade che dovevano essere percorse dalla processione, passavano i Mannatari delle varie confraternite, a due a due con
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La Mazza-fiónna è un piccolo ramo di bossolo fatto a forcella a guisa di una Y, alle cui estremità superiori sono assicurati due pezzetti di
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Si fa da due o anche tre fanciulli, avvolgendosi in sulle mani del filo e l’un dall’altro ripigliandolo in varie figure, come per esempio: la cùnnola
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Il venditore di abacchi, nella stagione autunnale, e di capretti, in primavera, percorreva la città con la sua cavalcatura munita di due grandi ceste
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Due fanno a pari e caffo. Il perditore, ogni volta che sbaglia, riceve dall’altro un tuzzo, cioè un forte colpo dato sulle spalle, prima con la punta
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piedi a mmollo drento un callarèllo d’acqua calla che abbi bbullito assieme a due o ttre ppalettate de cennere. Fa ppuro bbene a bbagnasse le tempie
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Scherzo che fra due ragazzi il piú furbo fa all’altro, dicendogli: Io dico mi’ padre è ggale 1; tu dì mi’ padre è gale 2, infino a 8. E proseguono
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Due ragazzi, tenendo un pezzo di corda uno a una estremità e uno all’altra, o formando con lo spago una specie di sega che ricavano dalla prima
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È un giuoco che va eseguito da tre fanciulli. I due più grandicelli formano con le loro mani, dandosele a croce, una specie di seggiola, molto comoda
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La canoffièna è formata da due funi che in alto sono raccomandate a una trave, o anche all’architrave d’una porta, od altrove, e in basso sono legate
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denti quelle due sillabe zzizzì, e ad un’eguale risposta di colui o di colei su cui siede, deve indovinare chi sia. Se indovina, passa la sua benda a
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la parrocchia un chierico con la croce accompagnato da alcuni ragazzi che sonavano uno o due campanelli e gridavano in coro: "Padri e mmadre, mandate
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zucca a prova. Egli stringe tra le due mani, uno dopo l’altro, il capo dei giocatori; e quella cocuzza che gli pare buona da comperare, pattuisce
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I due capi-giuoco, per esempio, la conta e la mamma, si mettono prima d’accordo, ma in segreto, per dare un nome convenzionale all’inferno ed un
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I giocatori si dividono in due squadre, p. es.: squadra A e squadra B. Designate le loro tane, che devono essere a una bella distanza, e ciascuna
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, tenendo l’altro sospeso, e caccia fuori il sassetto, senza però toccare col piede le righe della Campana, nè far uscir fuori il sassetto dai due
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Passatempo fra due bambini. Il primo dice al compagno — Sei stato alla vigna? Questo risponde: — Sì. E l’altro: — Hai visto la scimmia? E il secondo
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ruota, cantano: "L’ucellino in gabbia Ce vô la canipuccia Pe’ ffallo mantienè’. Uno due e ttre Nun te posso ppiù ttienè’, Te piglio e tte lasso". E nel
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nè, Azzeccate che ccos’ è. 3. In cèlo c’è, in terra no; le zzitèlle ce n’hanno due; le maritate nun ce ll’hanno. Luiggi ce ll’ha davanti; Giulio
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pronunciando e battendo, mentre col dito si tocca or questo or quel pugno di chi vi tiene nascosta alcuna cosa da indovinarsi in quale dei due si trovi. La
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uno dei due uovi si rompe, quello rotto diviene proprietà di colui al quale è rimasto sano il suo uovo. Il Belli, in una nota del sonetto: Er
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Anche questo giuoco si fa come i due precedenti; soltanto varia in questo, che il giocatore che mandò la sua moneta più distante dal maróne (che in
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Si giuoca alla Mora soltanto dagli adulti, in due, in quattro ed anche in più. Per mezzo della conta si scelgono o si fanno i compagni. Questo giuoco
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per le campagne che poi seppelliva nel suo Oratorio. I due confratelli incaricati di ricevere all’ingresso dell’Oratorio le elemosine dei visitatori
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Identico al giuoco Mio bel castello. Gli ambasciatori sono due e stanno a una certa distanza dagli altri fanciulli che formano catena tenendosi per
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che ce sii stato in fusione o e’ rosmarino o ll’erba genziana. Coprisse de lana e ccercà’ dde sudà’. Oppuramente pijà’ due o ttre rape cótte su la
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È un giuoco che si fa da due o più ragazzi con un ciotoletto o altro pezzo di sasso rotondo detto maróne, tirandolo ad una certa distanza, e
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È un giuoco che si fa in due o anche in quattro giocatori. Il sorteggiato è il primo a giuocare. Egli fa un circolo sulla sabbia, e poi prende in
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I giocatori si dividono in due squadre, una di ladri, un’altra di birri. I ladri, i quali devono superare di uno il numero dei birri, vanno a
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ridotto il giuoco a due soli, colui che resta col pugno o coi pugni non pizzicati all’ultimo qui, è il perditore, e tutti gli altri bambini gli si
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desiderare. Il tempo musicale di esso aveva il valore di due buone massime: "Devoti de San Gregorio ’ettaumaturgo protettore de li casi disperati. Deo
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giocatori stanno in fila dietro di lui; colui al quale la mamma fa cenno, si avvicina e sul dorso gli mette la mano o le due mani con quel numero delle dita
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, e possono essere molti, pagano la quota stabilita, un quatrinello (centesimo), un soldo, due, ecc. Colui il quale dirige il giuoco conta il danaro
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Molte fanciulle si prendono per mano e facendo catena, si dividono in due parti eguali, e alternativamente canticchiano: "Uno: la mia bbella si veste
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due soldi dalla tasca del compagno A e andarli a deporre in quella del compagno C. Ciò stabilito, il capo-giuoco invita la conta a presentarsi. E mentre
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proferire quei bei due versi, onde presto passare il consumato cerino al compagno, il quale non lo riceve che all’ultima parola. Colui poi che
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ottave, sopre una cosa o ssopra un’antra. Certe vorte ’ste sfide duraveno insinenta due o ttre ggiorni de seguito, senza mai ariposasse nemmanco la notte