USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
Un certo numero di ragazzi si mettono tutti allineati, a un dato punto. Poi al segnale del capo-giuoco si pongono a correre; e colui che giunge per
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Il capo della brigata de’ giuocatori fa da mamma e siede. Si fa la conta, ed il sorteggiato va a nascondere la faccia tra le gambe della mamma. I
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È un giuoco che non ha regole. La conta o il capo-giuoco, fa da Toro e gli altri da giostratori. Ora si fa raramente; ma prima era comunissimo ed
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Le ragazze che giuocano si prendono per le mani e formano una catena. La mamma e il capo-giuoco si pigliano per le mani e le alzano tenendole tese
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i giocatori si prendono tutti per la mano, e girano attorno attorno alle sedie. Il capo-giuoco, nel girare, dice: — Ci-ribbì-ribbì-ribbì-ribbì-ribbì
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Si fa la conta. Colui cui torna il conto deve ritirarsi in una camera vicina. Allora il capo-giuoco con gli altri giocatori combinano uno scherzo, o
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Quanno a ’na regazza jé sténteno a vvienì’ a capo a ’gni mese le cose sue, oppuramente nu’ je vièngheno troppe regolare, je se dànno a bbeve le
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appresso, a ddiggiuno, bbevetevela; e in capo a quarche ggiorno de ’sta cura la moraggìa ve se passerà.
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Dei quattro giocatori più grandi, uno fa da capo-giuoco, un altro da Madonna, il terzo da Angelo e il quarto da Diavolo. Il capo-giuoco dà a ciascuno
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canzoncina che dice il capo-giuoco. Se uno si sbaglia, o dimentica qualche parola, è tenuto ad andar sotto. Ecco le parole: "A la bbella insalatina, Ce l
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Più bambini si mettono a sedere in fila con le gambe stese ed i piedi pari, mentre uno di loro, il capo-giuoco, resta diritto con una bacchetta in
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sedere quello che dalla sorte fu condannato a star per primo in berlina. Il capo-giuoco va attorno al circolo, e, ad uno ad uno, domanda a tutti perchè
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E un giuoco di pegno che si fa tra ragazzi o anche da adulti. La mamma, o capo-giuoco, tiene un fazzoletto annodato ad uno de’ capi e dice: "L’ucello
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altro giocatore che lo rincorre, e se lo tocca lo fa prigioniero. Ognuno di questi vale un punto; e il giuoco si vince a capo di dodici punti.
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Il capo-giuoco siede, in modo di trovarsi situato fra due suoi compagni. Egli, fingendo di cucire la suola di una scarpa, tira lo spago, slargando le
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zucca a prova. Egli stringe tra le due mani, uno dopo l’altro, il capo dei giocatori; e quella cocuzza che gli pare buona da comperare, pattuisce
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Er primo ggiorno de Carnovale, ddice, ch’er Capo Rabbino de Ghetto annava a riverì er Senatore romano e a inchinajese d’avanti co’ la capoccia insino
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porta addosso; p’er solito der zinale. Poi cor parmo de la mano, s’incomincia a mmisurà’ da un capo a ll’antro der télo, e a ’gni parmo se dice
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Regazze mie, er primo giorno de ll’anno nôvo, annate su la porta de casa, pijate una ciavatta, e bbuttàtela o su’ ripiano der primo capo de scale
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Doppo sônata l’Avemmaria, nun se pô ppiù scopà’ ppe’ ccasa, si nno’ mmôre er capo de la famija nun solo, ma, ccome v’ho ddetto, se scaccia da casa
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parola Musa, egli è costretto a prendere il posto del paziente. Poi si ricomincia da capo il giuoco.
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sittimana, e ppoi arestaveno loro e la famija, a ccrocétta antri sette ggiorni, ossia insinenta ar sabbito appresso, sarvo che nun aricominciassino da capo.
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da capo.
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intorno un sacco de canestrini tutti inargentati de carta e ppieni de fravole. Poi su dda capo ar trionfo una statuvetta de Sant’Antonio de Padova er
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seguente: Si fa prima la conta. A colui cui tocca il punto al conto convien bendarsi gli occhi con un fazzoletto: così bendato si chiama Gatta-céca. Il capo
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Dopo fatta la conta, tutti i giuocatori, la maggior parte donne, siedono disponendosi in fila o in circolo. Il capo-giuoco prende allora una ciavatta
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nascondersi di qua e di là. Il loro capo a un certo punto grida: Vado dar fornaro, compro er pane; dar pizzicarolo, compro salame e presciutti: libbertà per
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nun fai t’ammazzo qui". Colui che è pizzicato, all’ultima parola della canzoncina, leva dalla colonna la mano pizzicata e si comincia da capo; finchè
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aspone llì. Poi, sempre per ordine der papa, quele quattro teste furno fatte fa’ dde pietra, e ffurno mésse accusì scorpite, da capo ar ponte indove
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. Poi si ricomincia da capo, e l’ultimo che sta per passare, torna ad esser fermato, interrogato e condannato come il precedente compagno. E così di
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, i quali prendono il posto dei due capi-giuoco, per ricominciare da capo, qualora ne avessero la volontà.
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: ècco er sasso, e fa vedere al capo-giuoco o alla conta, il sassolino che ha raccolto per dimostrargli che ha veramente toccato la terra.
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È un giuoco che si eseguisce da parecchi ragazzi. Si fa la cônta; quindi il capo-giuoco dà a ciascuno dei giocatori un soprannome. Per esempio
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di riunione. Cera de grano: Sterco umano. Chiccheróne: Ano. Chirica rasa: Capo-mózzo. Ciampanèlla: Frode. Ciancicóne: Chi mangia a carico della moglie
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: Amen. Aspèrgese: Aspèrges. Buccolica: Da bocca. Capomunni: Caput mundi. Crielèisònne: Kyrie eleison. Culibusmunni: Culibus mundi: in capo al mondo
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margini laterali, altrimenti il tiro è nullo, e bisogna ricominciare da capo. Poi rigetta il sassetto alla seconda e salta dalla prima alla seconda
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di ciò, esce di nuovo, e se gli riesce di rapire il fanciullo, il giuoco cessa per poi ricominciare da capo a piacere dei giocatori. Come tutti gli
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questo, quasi capo e conduttore loro, era un Romito, vomo spirituale, vestito alla Turchesca, portando alla spalla manca un crocifisso, e nella sinistra
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scarpinà, Ché a sto posto bigna fermà er pie’. Bigna sapé, perbrio, bigna sapé Delle frittelle mie la qualità: Le venne un cèco subbito a comprà A capo a tre
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cchiede’ la limòsina. Er vero romano de Roma, puro adesso come ar tempo der papa, indificirmente diventa quarche capo sia in der Guverno sia in de l’uffici
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isdraeliti. Scalandrina: Natura Sciabbà: Sabato, festa. Famo sciabbà: famo allegria. Sciamanno: Il candido manto che il Rabbino si mette sul capo
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negozzianti de vetture che ddanno in affitto le carozze a le locanne e a le famije particolare ricche, che, ppe’ nun avè’ tante scése de capo, invece
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capo e si scrivevano opere di questa fatta: De dolore capitis son itu campanarum sanato (!). Ed ancora nel 1759 il famoso Lemery, medico e chimico
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scopa e ttutte le vaghe der sale. Cosa che bbenanche strega, nu’ je poteva ariuscì’; perchè, si sse sbajava a ccontà’ aveva d’arincomincià’ dda capo
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. Insomma è il giuoco che ricomincia da capo. Se il primo non indovinasse, la mamma passa la mazzarócca al secondo, al terzo, al quarto, ecc. ecc. Il Belli
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’estate e inverno sii d’inverno. 34. Chi nnasce de marzo, è mmatto. 35. Cattivo inverno fa cattivo istate. 36. Primo d’agosto, capo d’inverno. 37. La
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’r capo de l’indovinarèlli. 31. Io ciò una cantina de porchetti; quanno ne piscia uno, pisceno tutti. 32. Gioveddì andai a ccaccia, Ammazzai una