USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
: — Ciavete una pila grande? — Come la volete così? — E con le dita ne misura la grandezza. — No: è troppa grande. — Allora — misurandone la grandezza come
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Quanno rode la parma de la mano dritta, è ssegno che uno deve pijà’ quatrini; allora è mmejo a cchiudella e a mmettessela in saccoccia. Quanno invece
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Però si er temporale minaccia de fa’ danni, allora da la Chiesa Nova sentirete una certa campana sônà’ a ttutta bbattuta. Allora metteteve in
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: — Sì. E allora l’altro: — Hai avuto paura? E il secondo: — No. Allora il primo improvvisamente gli soffia negli occhi; l’altro a quell’improvviso
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Si la pavura è stata grossa, allora bbisogna subbito fasse caccià’ ssangue. Si poi l’aresto nun è stato tanto forte allora abbasta a ppijasse una
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portone de casa che ssia, allora è ssegno che puro drento l’anno nôvo nu’ sposate; ma ssi la punta de la ciavatta arimane vortata verso l’uscita
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Dàteje due o ttre ccucchiarini d’acqua fatta bbullì’ co’ ddu’ fronne de lattuga. Si ppoi li dolori je seguitassino, allora fateje un impiastrino de
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sur fôco, e ppoi quann’è squajato, buttatelo in d’una scudella piena d’acqua. Allora vederete che quer piommo, in der gelasse che ffarà, fformerà un
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Si fa la conta. Colui cui torna il conto deve ritirarsi in una camera vicina. Allora il capo-giuoco con gli altri giocatori combinano uno scherzo, o
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pettinà’, è sségno che la cratura nun se sènte troppo bbene. Allora, bbisogna pijacce subbito ripparo.
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stanno tutti in silenzio ed in aspettazione. Allora la mamma domanda a uno di loro, con queste precise parole: Anèllo, anèllo; chi ccià l’anèllo? Se
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nnó vve succède un ber fatto. Infatti, si la tarantèlla che vve mózzica è mmaritata, allora ve pija u’ mmale che incominciate a bballà’ ccome un
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forte e ffa rumore, allora j’avete da fa’ le corna e j’avete da dì’: — Si ssei providenza aréstece; si ssei lingua cattiva vàttene.
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lassa infracicà’. Quanno quer pedalino o quela carzetta s’è infracicato ar punto che ccasca a ppezzi, allora la persona affatturata stira le cianche.
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, allora è ssegno sicuro de temporale. Ma nun è gnente; a le vorte, er sôno solo de le campane de le cchiese, abbasta a scongiurallo.
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Si la donna quann’è ggravida cià la panza pizzuta allora fa un fijo maschio de sicuro. Lo dice infinenta er proverbio: Panza pizzuta, fijo maschio. S
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Quanno ve se fanno nere l’ógna de le mano, e cciavete l’occhi sbattuti e accallamarati, e la lingua spòrca, allora è ssegno che nun ve sentite troppo
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tutto averà bbullito bbene bbene, addiventerà com’un inguento. Allora ognétece ’gni sera la cratura a tutte le ggiunture der corpo, sino a ttanto che
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dormire. Allora le altre le girano intorno cantando: "Bbella, che ddormi Sul letto dei fiori, Ricevi, dormendo, Un bacio d’amore. Un bacio pô offende La
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quello, p. e., risponde: Quello che m’ha ddetto che ttartajo. Questo allora è obbligato a rivelarsi e ad andar lui in berlina. Allora il giuoco
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ggiusti, allora è ssegno che la persona desiderata stà a mmomenti per arivà’.
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calor febbrile, allora tutti, quanti ce ne semo a Roma, se metteressimo a’ lletto co’ la frebbe. Un segno, qui da noi, che ne l’istate l’aria nun è
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? Voi j’avete da risponne: — Crini de cavallo. Perchè si vvoi, nun sia mai detto, j’arisponnete: — Capélli. Lei allora dice in sur subbito: — Diavolo
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È un animale che rinasce da un gallo che quann’ha ccampato cent’anni, se mette a ccovà’; e ddoppo un mese fa un ôvo. ’St’ôvo lui allora lo cóva antri
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giocatori. Quello che è re comanda. Egli allora chiama il gatto, e gli impone di trovare il sorcio, dicendo: — Gatto, trova sorcio. Se il gatto non
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, e in d’un momento fa bbulle tutta quela gran acqua. Allora l’acqua arza er fume; e er fume che nun sa dda che pparte uscì’, fa ccome quanno la pila
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Quanno la cratura principia a spuntà’ li dentini, allora soffre o dde calore o de stitichezza, e ccerte vorte puro de vormijoni o infantijoli che
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gallo aricanta dìspero, allora er giorno appresso piove de peggio. Co’ gran dispiacere de li Tresteverini e dde li Monticiani che la maggior parte de
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possessore chiede al compagno: — Lo vôi? — Magara! — Allora vedemo a cchi ttocca. E avvicinando il confetto alla sua bocca, dice: "Bocca mia, poi alla bocca
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ttre de dietro a le spalle, senza divve indove. Voi allora, stiracchianno er braccio a la mejo, ne pijate uno a l’inzécca. Si vve capita l’ago cor filo
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quale alcune volte vi si nasconde un sassetto. La mamma o la conta tira in alto la mazzarócca; allora tutte le mani dei giocatori si protendono per
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sano. Er cavallo, qua e llà, già incomincia a scropì’ in oro; e ddice che quanno cavallo e ppupazzo saranno diventati tutti d’oro, allora vienirà er
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de certo nummeri bbassi; s’invece nun ce staranno, allora sarà a ll’incontrario. Li giudii, presempio, a ttempo mio, ggiocaveno pe’ lo ppiù ssempre
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bbeve, dice ar Sótto: passo oppure fo ppasso, allora (in sto caso solo), er Sótto nun pô arigalà la bbevuta a cchi je pare, e je tocca a ffàssela a
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e cce n’aresti un bicchiere solo. Allora pijate una cipólla, spaccàtela; mmezza appricàtela ar collo de la cratura, e ll’antra mezza su la bbocca de
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addannate. Allora pe’ ffalle ride e trastullalle je se pija la parte indolenzita, je se strufina sopra co’ la mano, e je se dice: "Guariscia guariscia
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a ttera. Allora er Senatore, bbôna grazzia sua, je metteva un piede su la capoccia, oppuramente lo mannava via cor un carcio indove se sentiva mejo
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’intenne l’Anticristo. Allora vierà la fin der monno.
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insistenze dei nepoti durano parecchio; finchè quello si piega a condurli a messa. Fingono allora di entrare tutti in chiesa, s’inginocchiano, e mentre il
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Ddio cia’ er male de la Lupa. Allora pe’ ffalla in sur subbito guarì’ se porta dar fornaro e sse fa infornà’. Ecco come se fa. Quanno er forno è ppieno
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Annate a ttrova una bbrava fattucchiera, speciarmente de quelle che stanno in Ghetto, e dditeje de che sse tratta. Quella allora, vederete, che
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. Chiunque nel saltare tocca la riga col piede, prende il posto del paziente. L’ultimo dei saltatori deve dire, nel saltare, la parola Musa. Allora il
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stranisce perchè nun pó diliggerì’. Allora mettete a scallà’ un par de déta d’acqua cor un po’ dde zucchero, dàtejene quarche ccucchiarino, e vvederete
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! Allora quel tale che è stato scoperto si deve subito fermare e gridare: Mé mantiengo, e prendere poi il posto della conta, per ricominciare il giuoco
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diciannove sedie. Colui il quale rimane in piedi paga il pegno ed esce dal giuoco. Allora si toglie un’altra sedia e si ricomincia.
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soldi frullati nel cadere in terra mostrano tutti e due le armi (ossia la figura del sovrano) allora chi li ha lanciati vince tutte le monete scommesse
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stola cor crocifisso in mano lo ’sorcizzi. E allora l’indemognato rifà’ er diavolo da la bbocca, sotto forma d’una serpa, d’una nòttola, d’una treccia de
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scuro: perchè allora li lampioni ereno rari come le mosche bbianche, speciarmente pe’ la Regola, pe’ li Monti e ppe’ Ttrestevere. A quanto se sentiva in
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passo, si er Sótto invece de bbeve lui, dasse la bevuta a un antro sarebbe un’amancanza; e allora er giocatore che ha ffatto passo pô impedì’ che la
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pportone o bbottega; che — ddice er Belli in un sonetto magno — era un morì dda’ ride’. Allora ogni macellaro ammazzava le su’ bbestie in der su’ macello