Turandot
E mentre i servi si allontanano per portare al carnefice la spada, la folla si raggruppa qua e là, pittorescamente, sugli spalti e scruta con
Turandot
E allora, quasi per affascinare e stordire il Principe, scende rapida fino a metà della scala. E di là propone il secondo enigma.
Turandot
Si risollevano, e con gesto largo e sconfortato esclamano:
Turandot
Timur è riafferrato, ma prima che il Principe abbia tempo di muoversi per buttarsi avanti e difenderlo, Liù si avanza rapidamente verso Turandot e le
Turandot
Sul sommo della scala, altissimi e pomposi si presentano gli otto sapienti. Sono vecchi, quasi eguali, enormi e massicci. Il loro gesto è lentissimo
Turandot
Appare un padiglione formato da una vasta tenda tutta stranamente decorata da simboliche e fantastiche figure cinesi. La scena è in primissimo piano
Turandot
Si tendono alti e minacciosi i pugnali verso il Principe, stretto nella cerchia feroce e disperata. Ma d’un tratto s’odono grida tumultuose dal
Turandot
Il Principe è afferrato dagli sgherri e tenuto fermo, legato. Allora Turandot riprende la sua attitudine ieratica, quasi assente, mentre Liù
Turandot
C’è in tutti un senso di pietà, di turbamento, di rimorso. Sul volto di Turandot passa una espressione di tormento. Se ne avvede Ping, che va
Turandot
Turandot fissa Liù stesa a terra; poi con gesto pieno di collera strappa ad un aiutante del boia che le è vicino una verga e percuote con essa in
Turandot
Allora due servi, che han detersa la lama, la fanno passare e stridere sulla cote che vertiginosamente gira. E sprizzano scintille, e il lavoro si
Turandot
E volge intorno lo sguardo supplichevole. D’improvviso un giovine accorre, si piega sul vecchio, e prorompe in un grido.
Turandot
Il Principe Ignoto è ai piedi della scala. Timur e Liù a sinistra, confusi tra la folla.
Turandot
Timur e Liù non sanno staccare gli occhi e l’anima dal Principe. Fra un solenne silenzio Turandot dice:
Turandot
Tra i caduti è il vecchio Timur. E la giovanetta Liù tenta inutilmente di proteggerlo dall’urto della folla.
Turandot
L’oro degli sfondi s’è tramutato in un livido colore di argento. La gelida bianchezza della luna si diffonde sugli spalti e sulla città.
Turandot
E si slancia contro il gong. Ma d’improvviso fra lui e il disco luminoso tre misteriose figure si frappongono. Sono Ping, Pang, Pong, tre maschere
Turandot
E sale d’impeto la scala, e i due amanti si trovano avvinti in un abbraccio, perdutamente, mentre la folla tende le braccia, getta fiori, acclama
Turandot
Liù è liberata
Turandot
E in cosi dire, forte della coscienza del suo diritto e della sua passione, rovescia nelle sue braccia Turandot, e freneticamente la bacia. Turandot
Turandot
Tra le nuvole degli aromi si vedono apparire gli stendardi gialli e bianchi dell’Imperatore. Lentamente l’incenso dirada,e allora, sulla sommità
Turandot
Il Principe non ha quasi più la forza di reagire. Ma ecco richiami incerti, non voci ma ombre di voci, si diffondono dall’oscurità degli spalti. E
Turandot
Il gong s’è oscurato.
Turandot
Al suo cenno vengono portati davanti al Principe sacchi, cofani, canestri ricolmi d’oro e di gemme. E i tre ministri fanno scintillare questi
Turandot
E i fantasmi vaniscono.
Turandot
Siedono tutt’e tre presso il piccolo tavolo sul quale i servi hanno deposto dei rotoli. E di mano in mano che enumerano, sfogliano or l’uno or l
Turandot
Il Principe è liberato.
Turandot
D’un tratto è il silenzio.
Turandot
A destra sorge un padiglione a cui si accede per cinque gradini, e limitato da una tenda riccamente ricamata. Il padiglione è l’avancorpo d’uno dei
Turandot
Il piazzale è pieno di una pittoresca folla cinese, immobile, che ascolta le parole di un Mandarino. Dalla sommità dello spalto, dove gli fanno ala
Turandot
Altre voci, vicine e lontane, fanno eco.
Turandot
La scala è a tre larghi ripiani.
Turandot
Il Principe che s’era dominato per non tradirsi, ora, a udir lo scherno crudele e la minaccia, ha un movimento di impetuosa ribellione. Ma Turandot
Turandot
Ping si accosta al Principe, e dice:
Turandot
E in quel momento la Principessa esclama:
Turandot
Il piazzale è avvolto in una calda luce.
Turandot
E sghignazzano, stringendo sempre più da presso al Principe.
Turandot
Il Principe è rimasto estatico ai piedi del gong.
Turandot
Arrivano i Mandarini, colla veste azzurra e d’oro.
Turandot
E l’uno dopo l’altro, lividi di terrore:
Turandot
Lasciano cadere i rotoli e si accasciano comicamente nostalgici.
Turandot
Le loro voci si perdono. Turandot non c’è più.
Turandot
Poi, l’urlo della folla, rapido e violento come una vampata.
Turandot
Il Mandarino si allontana e la folla rompe tumultuosamente la sua immobilità.
Turandot
I tre ministri sono angosciati: s’è svegliata la loro vecchia umanità.
Turandot
Stringe a sé il caduto, e lo accarezza, mentre Liù, arretrando, esclama:
Turandot
Turandot ha un gesto imperioso: è la condanna. Il carnefice piega il capo, annuendo.
Turandot
è rotto da un grande loggiato tutto scolpito e intagliato a mostri, a liocorni, a fenici, coi pilastri sorretti dal dorso di massicce tartarughe.
Turandot
Nella penombra del piazzale deserto restano soli Timur, Liù e il Principe Ignoto.
Turandot
L’eco delle voci e il suono dei gong si perdono nelle lontananze.