Turandot
Numerosi servi collocano in ogni dove lanterne variopinte. La folla, a poco a poco, invade la piazza.
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Ed ecco nel silenzio dei giardini dove le ultime ombre già accennano a dileguare, delle voci sommesse sorgono lievi e si diffondono quasi irreali.
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E tendono contemporaneamente l’indice verso la sommità degli spalti, dove in questo momento appare il gigantesco carnefice che pianta sopra un
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Il piazzale è pieno di una pittoresca folla cinese, immobile, che ascolta le parole di un Mandarino. Dalla sommità dello spalto, dove gli fanno ala
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da tre sgabelli. I servi quindi si ritirano nel fondo, dove rimangono accovacciati.