Turandot
C’è in tutti un senso di pietà, di turbamento, di rimorso. Sul volto di Turandot passa una espressione di tormento. Se ne avvede Ping, che va
Turandot
Il Principe non ha quasi più la forza di reagire. Ma ecco richiami incerti, non voci ma ombre di voci, si diffondono dall’oscurità degli spalti. E
Turandot
Un chiaro corteo di donne appare dalla Reggia e si distende lungo la scalèa: sono le Ancelle di Turandot.
Turandot
Il Principe esita. Lo sguardo di Turandot sembra smarrirlo. Egli cerca. Egli non trova. La Principessa ha un’espressione di trionfo.
Turandot
Alti squilli di tromba
Turandot
Il piazzale è pieno di una pittoresca folla cinese, immobile, che ascolta le parole di un Mandarino. Dalla sommità dello spalto, dove gli fanno ala
Turandot
Si fa un grande silenzio, pieno di terrore.
Turandot
E l’uno dopo l’altro, lividi di terrore:
Turandot
e simultaneo. Hanno ciascuno tre rotoli di seta sigillati in mano. Sono i rotoli che contengono la soluzione degli enigmi di Turandot.
Turandot
Allora un terrore superstizioso prende la folla: il terrore che quella morta, divenuta spirito malefico perché vittima di una ingiustizia, sia
Turandot
Sulla porta delle mura appariscono le guardie vestite di lunghe tuniche nere.
Turandot
Le fanciulle, sospinte, circondano il Principe, che con un movimento di ribellione grida:
Turandot
In piedi rimangono soltanto il Principino di Persia, il carnefice il Principe Ignoto.
Turandot
Nel tumulto molti cadono. È un confuso vociare di gente che arretra impaurita.
Turandot
È l’ultima invocazione del Principino di Persia morente. Poi un colpo sordo.
Turandot
Ai piedi del loggiato, sostenuto da due archi, è un gong di sonorissimo bronzo.
Turandot
Un raggio di luna la illumina. La Principessa appare quasi incorporea, come una visione.
Turandot
della scala appare, seduto sull’ampio trono d’avorio, l’Imperatore Altoum. È vecchissimo, tutto bianco, venerabile, ieratico. Pare un dio che apparisca di
Turandot
Una lugubre nenia si diffonde. Il corteo si avanza, preceduto da una schiera di ragazzi che cantano:
Turandot
Tra gli incensi si fanno largo i tre ministri che indossano, ora , l’abito giallo di cerimonia.
Turandot
Liù ha un grido disperato, s’aggira come pazza cercando, inutilmente, di aprirsi un varco, implorando, supplicando.
Turandot
Alcune fanciulle chiarovestite – le Ancelle di Turandot – si affacciano alla balaustra della loggia imperiale, e bisbigliando ammoniscono:
Turandot
È notte. Dalle estreme lontananze giungono voci di Araldi che girano l’immensa città intimando il regale comando.
Turandot
Poi tornano, insieme, a sedere. Nella folla corre un mormorio di stupore, subito represso dal gesto d’un dignitario.
Turandot
Il Principe è tuttora immobile, estatico come se la inattesa visione di bellezza lo avesse fatalmente inchiodato al suo destino.
Turandot
Quando il Principino di Persia è in scena, appare, enorme, gigantesco, tragico il carnefice, recando sulla spalla lo spadone immenso.
Turandot
Tra i caduti è il vecchio Timur. E la giovanetta Liù tenta inutilmente di proteggerlo dall’urto della folla.
Turandot
Squillano più alte le trombe. Il cielo ora è tutto soffuso di luce. Voci sempre più vicine si diffondono.
Turandot
Appare il vasto piazzale della Reggia. Quasi al centro è un’enorme scalèa di marmo, che si perde nella sommità fra archi traforati.
Turandot
E allora, quasi per affascinare e stordire il Principe, scende rapida fino a metà della scala. E di là propone il secondo enigma.
Turandot
L’oro degli sfondi s’è tramutato in un livido colore di argento. La gelida bianchezza della luna si diffonde sugli spalti e sulla città.
Turandot
A un cenno di Ping gli sgherri l’afferrano, le torcono le braccia. Liù grida. Ed ecco Timur si scuote dal suo terribile silenzio.
Turandot
Il giardino della Reggia, vastissimo, tutto rialzi ondulati, cespugli e profili scuri di divinità in bronzo, lievemente illuminate dal basso in alto
Turandot
Un gruppo di sgherri trascina il vecchio Timur e Liù, logori, pesti, affranti, insanguinati. La folla ammutolisce nell’ansia dell’attesa. Il Principe
Turandot
Rimangono soli, l’uno di fronte all’altra, il Principe e Turandot. La Principessa, rigida, statuaria sotto l’ampio velo, non ha un gesto, non un
Turandot
Timur è riafferrato, ma prima che il Principe abbia tempo di muoversi per buttarsi avanti e difenderlo, Liù si avanza rapidamente verso Turandot e le
Turandot
Bellissima, impassibile, guarda con freddissimi occhi il Principe, il quale, abbacinato sulle prime, a poco a poco riacquista il dominio di sé stesso
Turandot
’ antenna il capo mozzo del Principino di Persia:
Turandot
Siedono tutt’e tre presso il piccolo tavolo sul quale i servi hanno deposto dei rotoli. E di mano in mano che enumerano, sfogliano or l’uno or l
Turandot
Al suo cenno vengono portati davanti al Principe sacchi, cofani, canestri ricolmi d’oro e di gemme. E i tre ministri fanno scintillare questi
Turandot
Principessa muto, con gli occhi sbarrati e un’espressione di supplica disperata.
Turandot
E finalmente, bellissimo, quasi infantile, appare il Principino di Persia. Alla vista della vittima che procede smarrita, trasognata, il bianco collo
Turandot
palazzi della Reggia, dal lato delle stanze di Turandot.
Turandot
Il Principe che s’era dominato per non tradirsi, ora, a udir lo scherno crudele e la minaccia, ha un movimento di impetuosa ribellione. Ma Turandot
Turandot
Infatti sulla sommità delle mura, vestiti di luridi cenci insanguinati, appariscono, grottescamente tragici, i servi del carnefice tracinando l
Turandot
L’esterno del palazzo imperiale, tutto bianco di marmi traforati, sui quali i riflessi rosei dell’aurora s’accendono come fiori. Sopra un’alta scala
Turandot
è rotto da un grande loggiato tutto scolpito e intagliato a mostri, a liocorni, a fenici, coi pilastri sorretti dal dorso di massicce tartarughe.
Turandot
Turandot fissa Liù stesa a terra; poi con gesto pieno di collera strappa ad un aiutante del boia che le è vicino una verga e percuote con essa in
Turandot
– sotto tanto impeto – non ha più resistenza, non ha più forza, non ha più volontà. Il contatto incredibile l’ha trasfigurata. Con accento di supplica