Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale
il concetto specifico della natura essenziale di quest'ordine proprio di esseri ragionevoli e liberi, e perciò ordine morale (e non fisico), con le
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I. Scienze sociali-civili,che versano intorno alla società come aggregazione morale, primigenia, universale fra gli uomini, cooperanti a tutti i fini
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Esso, — col rivendicare l'autonomia individuale mediante la dottrina dei fini sovrannaturali dell'anima e dell'uguaglianza morale, non del solo
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politica si afferma per la prima volta, non arbitra ma ministra in nome della legge morale del bene i tutti; — ciò che trapassa poi al grande Stato
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queste ricerche derivasse da una fonte nuova, cioè dalla fede e dalla morale cristiana e non dalle sole tradizioni aristoteliche. «Mentre i filosofi
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Queste condizioni storiche dell'ambiente stavano per avverarsi all'esordire dell'età moderna; ma disgraziatamente il perturbamento morale e
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al bene essenzialmente morale, coordinato a quello supremo ultramondano, in cui è perfezione e felicità, nonché ai beni subordinati che lo preparano ed
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la convinzione del pari di un ordine sociale riconosciuto e attuato dalla libertà umana, e perciò fornito del carattere specifico di un ordine morale
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Mentre i fisiocrati ammettevano pure una remota dipendenza dell'economia da una legge morale eterna,intuita dalla ragione umana, A. Smith
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la persuasione finalmente che tale ordine sociale morale risulti da molte sfere concentriche, coordinate bensì ad unità, ma tuttavia fra loro
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2. Ma pari ai meriti sono i difetti, ed hanno radice nel falso concetto di legge morale,a cui è soggetta la vita economica, e quindi nell'erronea
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La morale,nella sua essenza, non consiste per la scuola sociologica in una somma di precetti superiori obbiettivi a cui l'attività economica debba
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(Lazarus e Steinthal), ritornò in onore il coordinamento dell'economia colla morale; comunque soggettiva, a cui contribuirono fra gli inglesi Sidgwick
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Tutte incardinano il sistema dei rapporti economici sulle istituzioni fondamentali della società,come ente morale collettivo; cioè sull'autonomia
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2. Altrettanto dicasi della sua efficacia pratica.Questa stessa alta concezione di un'economia, figlia dell'ordine morale cristiano, attribuisce alla
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E infine, considerando la società stessa come un istituto morale provvidenziale, avente ufficio suo proprio e diretto di completare definitivamente
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stesso partecipa al carattere essenziale di società, cioè di un ordine morale,proprio di uomini ragionevoli, liberi e aventi un fine proprio
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Questa legge morale è il fattore primo e remoto dell'ordine sociale, come un archetipo, il quale si eleva dinanzi agli occhi dell'umanità e le addita
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conseguirlo. Tal legge è morale imperante (non di necessità fisica); come quella che deriva dall'autorità divina che la impone e dalla libertà umana, che con
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L'etica classica. ‒ 1. Non è esatto che in Grecia e Roma fin dalla antichità la morale fosse distaccata dalla religione e quindi puramente umano
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2. Il processo storico dell'età classica non è dissimile dal precedente. La morale è qui pure in breve sostituita dall'utilitarismo individualistico
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E in Roma, a queste influenze deleterie del politeismo sensuale e del filosofismo eclettico, ivi trapassato dalla Grecia, si aggiunge una morale, che
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quanto fino allora prevalse, può dirsi uno spostamento dell'asse morale del mondo (Talamo). Essa dovea innovare anche l'economia.
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2. Essa assegna all'uomo per fine il possesso di Dio, bene morale assoluto, nella vita eterna;e per condizione doverosa, il perfezionamento proprio
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prima ai poveri, — la morale evangelica, poggiando sulla legge di natura e continuando la rivelazione orale primitiva e quella scritta del Decalogo o
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(industrialismo), celando in qualche misura la violazione simultanea di ogni legge morale nei rapporti stessi economici. È il momento dell'ottimismo
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, sotto il raggio della morale cristiana.
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Lo Stato (o società politica) pertanto suppone una sovranità ossia una autorità suprema,spettante ad una persona concreta (fisica o morale) che è il
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sta al di sopra. Il diritto è una facoltà morale irrefragabile (resa inviolabile colla coazione). Perciò ogni legge positiva di Stato, che sia
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Il diritto (in senso obbiettivo come norma dell'autorità umana imperante) ha di sua natura due fonti: la legge morale di cui è autore Dio, e la
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queste tranquillamente si drizzino alla coltura dello spirito e si mantengano fedeli alla legge morale. Male si attende alla perfezione etica da
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3. Ma dall'esordire dell'evo moderno, scossa la fede nella morale cristiana e nei principi del diritto in essa radicati, — vacillò nelle menti dei
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mondo morale), essi sgorgano dall'intima natura e dalla destinazione finale di que' fatti stessi.
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per l'uomo, germe di vita sociale, scuola di educazione morale, più di ogni altro fatto congenere presentasi come un prodotto e insieme un fattore di
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Questi caratteri che spettano all'economia, di dottrina morale, sociale, edonistica (di utilità materiale), desunti dall'obbietto, servono così ad
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la distinzione caratteristica fra gli ordini reali delle esistenze, donde il carattere di ordine morale spettante all'essere umano ed alla sua
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il limite di esse, talché ove l'utile contrasta al bene morale e civile, quello non ha più giustificazione né dinanzi alla ragione né dinanzi alle
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non si può parlare, dicesi, di subordinazione della economia dall'etica, perché questa si immedesima con quella: la morale non essendo che la
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consuetudini e tradizioni sotto la tutela della autorità imperante. In una parola ha ufficio di conservazione fisica, morale, politica.
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l'attuazione di una legge morale nei rapporti esterni sociali (diritto pubblico)che egli non deve oltrepassare ma dentro ad essa contenersi; — che egli stesso
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limitazione insieme dei poteri dello Stato, affinché coadiuvassero, senza trascendere, la legge morale a cui è connesso l'ordine umano-civile. Essa fu così
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personale, cioè non già la padronanza di sé, ma la schiavitù o meglio la negazione della autonomia morale-psicologica nei propri simili, mercé la
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2. Dichiarata salva e protetta questa facoltà o libertà dello spirito di osservare la legge morale, la schiavitù che ne è la sostanziale negazione
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essere e non fu che la derivazione logica e pratica lungo i secoli del riconoscimento della dignità morale e della personalità giuridica dell'uomo; a cui
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dell'incivilimento, consistenti nella più alta e progressiva partecipazione al bene morale e materiale di tutta l'umanità».
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sollevano al concetto filosofico dell'ordine morale-sociale, nella sua unità sintetica ed armonica, il cui archetipo è in Dio,autore dell'universo e nella
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remotamente al sovrannaturale, nel senso che rientrano, come mezzi al fine, nell'ordine sociale-morale prestabilito dal disegno e dall'autorità di Dio. E
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Causa psicologico-morale. ‒ L'intelletto che scorge i fini dell'operare e poi la volontà che si alza fino ad una divina autorità che li consacra
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Per questa legge morale-sovrannaturale soltanto, la coscienza di solidarietà acquista virtù di dispiegarsi nella operosità pratica delle popolazioni
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sistema di dogmi, di morale, di culto, con libri sacri, riti e gerarchia sacerdotale, — esse adempiono non solo ad una funzione unificatrice ma ancora
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