Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale
Uffici metodici e processi. ‒ Attesa la natura e il fine della scienza,che è quello di rinvenire un ordine di veri dimostrati, il metodo che perciò
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con i fini per cui esiste. Dimostrazione la quale si appoggia al concetto intrinseco di ordine,che è appunto « corrispondenza di mezzi al fine » e per
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di un Dio provvidente, e che perciò deve risultare di cause ed operazioni (leggi)proporzionate ad un fine,senza di cui vi sarebbe contraddizione
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lavorio armonico le forme molteplici di costituzione e di vita (attività) sociale conferiscano al fine ultimo comune di attuare successivamente la civiltà.
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La civiltà infatti è il fine ultimo dell'umana convivenza quaggiù; essa esprime «la partecipazione nel più alto grado possibile della società umana
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fine di ragione verso di cui si deve convergere; poi con quali forze, mezzi, vie di fatto si tende successivamente a pervenirvi. Questa veduta è
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3. Gran fatto codesto, che coincide colla vittoria alla fine del sec. XIX dello spiritualismo, mercé quella che fu detta «la filosofia perenne della
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risultato, non si comprende ed estima senza la conoscenza del fine. La economia pertanto, deve designare le leggi dell'utile in dipendenza delle leggi di
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cui tutti i consociati (individui e famiglie) possano meglio effettuare il proprio perfezionamento (fisico, intellettuale, morale) coordinato al fine
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colla ragione il fine cui è connesso il proprio bene e colla libera volontà ne attua il conseguimento. La natura umana pertanto, in virtù del principio
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Criteri etici. ‒ 1. Esiste una legge, di cui autore è Dio; il quale creando l'uomo gli prescrisse un fine e dette norme alla sua condotta per
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poggiano sul dovere della propria personale integrità? Tutta la beneficenza non ha un movente ed un fine superiore all'egoismo dei singoli?
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). Questo nesso pratico è evidente: la morale (religiosa e filosofica) assegna il fine ultimo della vita umano-sociale e prescrive il dovere di
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2. Data la società umana ossia l'ordine etico-civile, il cui fine è di conferire al bene comune (generale) del perfezionamento morale, fisico
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fine immediato del bene comune degli uomini si tramuta in fine mediato e stromentale di sicurezza e perfezione esterna coercibile di quel bene stesso.
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Al quale proposito è da osservare che il fine ultimo dello Stato, nell'esercizio di questi uffici e poteri, è sempre quello di contribuire al bene
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esercizio al fine della sicurezza (esterna coattiva), provvede al bene comune in modo immediato. I corpi legislativi, gli uffici amministrativi, la
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da prescrizioni di ordine pubblico,cioè coordinatrici dei rapporti privati al fine del bene generale.
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dei cittadini stessi, cooperando con essi al progresso umano-sociale fisico, intellettuale, morale, che è il fine intrinseco della civiltà ed ai
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di perfezione spirituale sono intrinseci e finali per i singoli individui in società, cioè corrispondenti alla natura di enti morali e al fine doveroso
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utile materiale, al pari delle altre imprese private; ciò peraltro quanto alla costituzione,non già quanto al fine, essendo nelle imprese pubbliche il
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questo il modo ordinario e necessario per collegare il mezzo al fine e conseguire l'utilità.
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Distinzione del valore. ‒ 1. Il giudizio del valore si istituisce con duplice fine o intenzione: — o immediatamente, al fine di applicare le cose
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per conseguire il fine stesso. Perciò essa coincide col concetto di ordine,che è appunto proporzione di mezzi al fine e da cui dipende l'equilibrio
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comune giudizio venga di più in più estimata come un mezzo a fini spirituali, e l'uomo come principio e fine di essa, e le leggi economiche siccome umane
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fisiologici per il fine della esistenza fisica, bisogni intellettuali al fine della conoscenza del vero, bisogni morali al fine dell'adempimento del
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, si aggiungono in proporzione crescente i bisogni sociali che hanno per fine il bene della collettività; — ai bisogni immediati del presente quelli
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, donde la loro legittimità; sicché il bisogno è sentimento razionale e ordinato (al fine), proprio dell'uomo, mentre l'istinto cieco è proprio degli
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, in quanto si trovano legati da leggi comuni fisio-psicologiche, per il fine: la riproduzione e diffusione delle umane esistenze. Essa è la
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rapporti che li collegano ad un fine. Ordine è appunto «un insieme proporzionato di enti e di rispettive forze (od energie) conversi ad un risultato
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periodo della riforma luterana, in quelle immense distruzioni di popolo in Germania, dalla sollevazione dei contadini e degli anabattisti alla fine
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soluzione compatibile colla natura della nostra scienza potrà convenientemente rintracciarsi soltanto alla fine dell'economia, quando, coordinate
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rivendicarsi nelle stesse discipline naturali, e più in quelle morali umane (per merito speciale della scuola etico-economica). La scienza non ha un fine in
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fine prossimo ad un fine ultimo) al bene ultimo morale.
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gli altri i suoi emigranti, vantando di avere disseminato dalla fine dell'evo medio ben 130 milioni negli altri continenti di popolazione di origine
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nello svolgimento dell'uno e dell'altro fenomeno demografico,non si può scientificamente affrontare e sciogliere che alla fine di tutta l'economia.
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da quelli supremi ultramondani in Dio. Così l'economia si distingue dall'etica o dottrina del fine morale e dei doveri che ne conseguono, e dal
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parte di singoli individui e per fini immediati di benessere privato, bensì per parte dei popoli e per il fine del benessere generale di essi. Così si
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Disconosce infine il carattere edonistico all'economia chi vorrebbe farne un capitolo dell'etica, a fine di nobilitarla. Non già l'oggetto generico
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il concetto di ordine cioè di un sistema di cause rispondenti ad un fine; ordine non già arbitrario ma razionale anche nel dominio dell'utile
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dell'economia. Tali sono: — Iddio (l'ordine divino)come primo principio e fine ultimo delle stesse relazioni economiche; — l'uomo (l'ordine psicologico
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3. Dall'etica e dal diritto in genere,quella, scienza dei fini umani e dei doveri che ne derivano, questa, del fine civile nella convivenza e delle
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concetto del fine stesso. Veggansi infatti i dubbi che altrimenti insorgono: l'utile è il benessere individuale o sociale? Momentaneo o duraturo? E in
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della scienza in genere, e quindi degli uffici dello studioso intorno ad essa: perocché è vano giudicare del mezzo se non si abbia idea sicura del fine
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di un fine,che precede l'azione. L'uomo che scalda una vivanda, che si arma di una fionda, che congegna un aratro, che edifica un tempio, sempre
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al fine,fa atto di impero razionale sulla natura e si afferma autore del proprio benessere.
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La trasformazione è lentissima ma abbastanza accentuata dovunque alla fine dell'evo medio; più anticipata e originale in Inghilterra, nelle Fiandre
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tardi deve esserlo anche nella scelta ed esercizio libero di ogni forma di attività esteriore che meglio conferisca a quel fine; e così essa generò
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costante del pensiero e del volere verso il fine e il bene perfetto,che comprende e assomma tutti i singoli fini e beni relativi e accidentali. E
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remotamente al sovrannaturale, nel senso che rientrano, come mezzi al fine, nell'ordine sociale-morale prestabilito dal disegno e dall'autorità di Dio. E
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